30/11/1984 - Omelia Venerdi XXXIV Ord Nov Imm 2

Sant’Ilario d’Enza, 30/11/1984
Omelia, Venerdì XXXIV settimana Tempo Ordinario, Novena Immacolata − II giorno

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Ap 20,1-4. 11. 21, 2; Lc 21, 29-35.

Contempliamo la Madonna come colei che ha saputo dare un assenso così pieno e così grande alle parole dell’Angelo, il consenso per l’Incarnazione, il consenso per la Redenzione. Maria è stata così vicino a Gesù in maniera mirabile. È stata così vicina a Gesù da essere una sola cosa con Lui. Gesù era venuto per redimerci, per salvarci, e Maria, la Beata Vergine, mai ha cercato se stessa, mai ha cercato il suo onore, e quale onore le spettava, essendo Madre del Verbo Incarnato! Non ha mai cercato il suo piacere, non ha cercato la sua soddisfazione.

Se la vita di Gesù è stata tutta una croce e un martirio, la vita di sua Madre non è stata diversa. Lei ha saputo offrire e ha saputo allargare il cuore a tutti gli uomini, ha sofferto per noi uomini, ha saputo offrire, donare, pregare per noi uomini. E la vediamo così, in un prodigio di amore, in un prodigio di dono. Quant’è mirabile la vita della Madonna! Tutta per noi!

E ha voluto che anche la sua partecipazione stretta alla croce fosse per noi. Gesù ha consacrato questa volontà, l’ha consacrata e ha fatto il miracolo di darcela come Madre. Le sue parole sono parole che fanno, che creano. Aveva detto al figlio della vedova di Nain: “Sorgi!” (Lc 7, 14); aveva detto alla figlia di Giairo: “Te lo dico io, fanciulla: sorgi!” (Lc 8, 54); aveva detto a Lazzaro: “Lazzaro, vieni fuori!” (Gv 11, 43) e Lazzaro era venuto fuori.

Ora compie un miracolo più grande, perché la rende capace di essere la Madre di tutti, per tutti i secoli, un prodigio di tenerezza, un prodigio di potenza, un prodigio di amore. E noi sentiamo come Lei ci ha generati nel dolore, ci ha generati in una sofferenza immensa. È stata così vicina a Gesù con Giovanni, è stata vicina a Gesù dalla parte del cuore, perché ha raccolto il sangue e l’acqua che uscivano dal costato; è stata dalla parte verso la quale Gesù ha chinato il capo quando è spirato. Lei ha raccolto tutta l’eredità di Gesù, Lei ha raccolto tutta la volontà di Gesù e si è messa a disposizione.

Con quanto amore, con quanta tenerezza dobbiamo capire questa corredenzione di Maria! Come dobbiamo essere veramente pronti a corrispondere a questo amore! Se Lei ci genera e ci genera allo splendore della grazia, amiamola anche noi, corrispondiamo, diciamo il nostro sì, cerchiamo di essere generosi, soprattutto impegniamoci perché il diavolo non ci tenti con la lusinga del piacere. Tante volte lasciamo le opere buone, o tante volte lasciamo cadere la nostra anima nel peccato per il piacere. Ricordiamo allora la sofferenza di Gesù e il cuore trafitto da una spada della Madonna e non neghiamo i nostri sacrifici, non neghiamo quelle necessarie pene, che dobbiamo affrontare per essere buoni, per osservare i Comandamenti di Dio, per essere caritatevoli, per essere forti, per camminare generosamente nel bene. Troppo spesso la vita spirituale è segnata da continue cadute e ricadute, è una sequenza dolorosa. Tutto perché non vogliamo affrontare il sacrificio.

Amiamo il sacrificio, perché dal sacrificio nasce la vita, dal sacrificio nasce la forza, dal sacrificio nasce la gioia, dal sacrificio nasce il bene per noi e per tutta la Chiesa.

CODICE 84MVN0133ZN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 30/11/1984
OCCASIONE Omelia, Venerdì XXXIV settimana Tempo Ordinario, Novena Immacolata − II giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Maria Corredentrice: tutta per Gesù e tutta per noi
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