30/04/1978 - Omelia VI Domenica Pasqua Festa della Purezza

Sant'Ilario d'Enza 30/04/1978
Omelia, VI Domenica Pasqua - Anno A - Festa della Purezza - Gruppo

Ascolta l'audio

At 8, 5-8; 14-17; 1 Pt 3, 15-18; Gv 14-15-21

La promessa di Gesù di inviare lo Spirito Santo è la nostra grande gioia, perché il Signore non manca mai. Ha dato il suo Spirito Santo a tutta la Chiesa, che ha per anima lo Spirito stesso. Ha dato lo Spirito ad ogni battezzato, perché, nella gloria di essere figlio di Dio, sia continuamente illuminato, sorretto e fortificato dalla terza Persona della Santissima Trinità, in una sicurezza e in una gioia senza confini.

La grande ricchezza di questo Spirito fa sì che ogni anima possa veramente vivere su questa terra di una vita celeste, di una vita soprannaturale.

“Qual è”, esclama l’Apostolo, “ qual è la vittoria che vince il mondo?” Sì, tutto il mondo, tutto il mondo coalizzato, tutto il mondo teso a sporcare le anime. Qual è la vittoria? È la nostra fede. E cos’è la fede, se non il vedere con gli occhi di Dio ed essere continuamente guidati da lui? Ecco perché Gesù parla e dice: “Vi darò un altro Consolatore”. Il Consolatore nostro è questo Spirito di verità, questo Spirito di amore, questo Spirito di fortezza. Ogni cristiano deve essere consapevole di questa grande ricchezza, deve essere consapevole di possedere in sé una grande forza e una grande sorgente di santità. Ecco perché Gesù parla dell’amore che si manifesta, che si manifesta nell’osservanza dei comandamenti, perché la nostra vita non sia un’illusione di parole e un gioco psicologico, ma la nostra vita sia veramente una vita trascendente le cose di questa terra e trasformante, trasformante in una grande dignità e in una grande efficacia.

Osservare i comandamenti, fare la volontà di Dio, farla sempre, farla prontamente, farla con grande disponibilità.

Ecco perché in questa luce, nella luce di una nuova grazia di Spirito Santo, si inserisce oggi una celebrazione, che è celebrazione di Spirito. I giovani hanno particolarmente da lottare, quelli che si affacciano all’adolescenza hanno una problematica particolarmente intensa: ecco la luce dello Spirito, ecco la grazia dello Spirito, ecco l’affermazione che deve coinvolgere tutta la vita.

Quando parliamo di purezza, noi parliamo di amore a Dio, noi parliamo di dignità personale, noi parliamo di essere guidati da lui in ogni nostro passo. Quando parliamo di purezza, parliamo di una grande grazia di fortezza e di dignità.

Oh, la purezza! È la virtù che ci fa simili agli angeli, perché domina le forze brute della materia, le istintività, e dà all’anima i riflessi dello Spirito, di uno Spirito che prende veramente le sue più alte vette nella comunicazione dell’Eucarestia. La purezza è virtù che rende l’uomo sicuro, sicuro di vincere tutte le seduzioni del mondo, di impiantare la propria esistenza in una atmosfera ideale di bene. La purezza è una virtù che sboccia dalla fede, che si afferma nella fede, perché umanamente, noi lo sappiamo, l’uomo ferito dal peccato originale, ferito, è debole, è debole e non riesce. Vana sarebbe l’aspirazione di una purezza semplicemente umana. La purezza o è cristiana, o è fissata nello Spirito Santo, o è dono suo, o facilmente è solo un’illusione o una falsa purezza. Potrà essere un’inibizione, ma non è un’apertura alla vita. E invece la purezza è apertura alla vita, a tutte le cose belle e sante, a tutte le aspirazioni valide e impegnative. La purezza prepara l’anima al vero amore, prepara l’anima alla vera amicizia, prepara l’anima ad essere un’anima di apostolo, prepara l’anima a compiere le opere più grandi del regno di Dio.

Noi oggi vogliamo riaffermare questa verità della dipendenza dallo Spirito Santo, la dipendenza di amore, la dipendenza di opere. Dipendiamo dallo Spirito Santo e, se siamo uniti a lui nella preghiera, se siamo uniti a lui nei Sacramenti, se siamo uniti a lui nella osservanza dei comandamenti di Dio, nella prudenza, senza dubbio vinceremo e vinceremo sempre! Di fronte a tutti, noi affermiamo questi valori, che sono valori fondamentali. La nostra gioventù deve essere pura se vuole essere forte; la nostra gioventù sarà tanto più forte, tanto più impegnata, tanto più generosa quanto più sarà pura. Dobbiamo pregare molto per la purezza, dobbiamo invocare la benedizione e l’aiuto della Madonna Immacolata. Dobbiamo vivere in questa atmosfera di ideale, quando tutto attorno a noi si corrompe, quando la nostra società è diventata una fossa dove si moltiplicano tutti i germi della corruzione.

Noi affermiamo la purezza come stile di vita, noi affermiamo la purezza come stile di amore, noi affermiamo la purezza come il grande nostro distintivo. Un cristiano non può non essere puro, un cristiano non può non essere sommamente puro.

Ecco perché un gruppo vuole chiedere alla comunità oggi questa preghiera, la vuol chiedere e vuole affermare la propria disponibilità a questo impegno, a realizzarsi in questa luce, ad essere una grande accolta dove si moltiplica la gioia dell’ideale. Ecco, nella comunità parrocchiale noi vogliamo sempre di più che questi valori vengano sostanzialmente affermati, splendidamente amati. Il Signore ci sia vicino.

CODICE 78DVO01365N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza 30/04/1978
OCCASIONE Omelia, VI Domenica Pasqua - Anno A - Festa della Purezza - Gruppo
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI I comandamenti, purezza
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS