08/05/1983 - Omelia VI Domenica Pasqua Matrimonio

Sant’Ilario d’Enza, 08/05/1983
Omelia VI Domenica tempo di Pasqua Anno C

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Gv 14, 23-29

Abbiamo ascoltato la Sua Parola, la Parola di Gesù Figlio di Dio. Abbiamo ascoltato che egli ci ama e anche il Padre ci ama. Il frutto di questo amore è una misteriosa presenza. “Verremo a lui, a chi ama, e prenderemo dimora presso di lui”. Ecco, la soavità e la forza della nostra fede, per cui gioiamo, ci rallegriamo profondamente di questa presenza e in questa presenza la nostra vita, pur in tutto esteriormente simile a quella degli altri, è profondamente diversa; perché la presenza, perché l’amore, perché la Provvidenza, perché la speranza sono l’anima di ogni cristiano e perciò l’anima gioiosa e santa di una famiglia cristiana.

Che cosa possiamo pregare di meglio per voi, o sposi? Che cosa possiamo augurare a voi, se non questo: che viviate sempre nella sua Parola, alla luce della Sua Parola; che viviate nel Suo amore, che viviate così, come Cristo è vissuto. Certo, fare una famiglia è assumersi una responsabilità, è compiere una missione. Certo, vi siete preparati a questa responsabilità e guardate avanti. Guardate a quella misteriosa realtà che è il Regno di Dio al quale voi volete collaborare. Ma avete soavissima la certezza che il Signore è sempre con voi, che le cose del mondo passano, che i travagli, che le difficoltà ci sono, ma vengono agevolmente trasformati in quello che è il patrimonio del Regno di Dio.

Vi sposate e volete che il vostro amore fiorisca nella grazia del Sacramento. Volete che il vostro amore possa essere il grande sostegno della vostra vita, il vostro amore, perché posto nel Suo. Perché avete sentito ancora dalla Parola del Vangelo: Egli, per i frutti della Sua risurrezione, ci manda il Consolatore, lo Spirito Santo, ed Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quanto vi è stato detto. Allora, il cuore palpita forte, l’entusiasmo pervade l’animo. Noi non camminiamo secondo la parola dell’uomo, ma secondo i frutti dello Spirito, secondo la grazia dello Spirito. Amatevi in Lui, gioite in Lui, siate forti in Lui. Il Signore, ecco la grande rivelazione, il Signore ama i suoi figli, e i suoi figli non possono avere paura. Il Signore ci ama! Dio non è stato lontano dall’uomo, chiuso nella sua infinità. Il Signore è venuto da noi, il Signore è venuto con noi, il Signore ci promette, giorno per giorno, la sua assistenza e la sua Provvidenza. E perciò sentite il vostro matrimonio così, come una grazia, e sentitelo come una missione, perché possiate, nella società, essere completamente a disposizione del Signore, secondo quello che dice il Vangelo: dovete essere lievito. Il bene, la pace per tutti, il bene verso chi è particolarmente bisognoso, il bene fatto con umiltà e con forza ogni giorno. Sì, siate così: siate aperti ad ogni forma di bene, ad ogni generosità. Il Signore vi dà la Sua assicurazione, vi dà la sua garanzia. Il Signore dice che dimorerà nella vostra famiglia e la vostra famiglia sarà così indirizzata nella speranza, gaudiosa in tutte quelle che possono essere le circostanze della vita, perché per un cristiano anche il dolore si trasforma in gioia.

Sia così la vostra vita: profumo e grazia per tutta la Chiesa di Dio.

Omelia Santa Messa delle ore 11 (Inaugurazione dell’Associazione Carabinieri di S.Ilario)

Nella riflessione mi fermo su queste parole: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”. Il Signore vuole la pace. La pace è la tranquillità dell’ordine. La pace è dono di Dio, ma la pace è ancora lavoro dell’uomo. Ognuno di noi deve essere uomo di pace, ognuno di noi deve collaborare alla pace, ognuno di noi si deve impegnare per la pace, perché nella pace fiorisce il bene, nella pace fiorisce l’onestà e gli uomini si sentono fratelli.

Noi dobbiamo lavorare per la pace e cercare che tutti, anche quelli che in se stessi hanno turbamento e inquietudine, siano per la pace.

E vogliamo ringraziare il Signore oggi per coloro che lavorano per la nostra pace. Il Corpo dei Carabinieri è un Corpo così benemerito per l’ordine, per la pace, per il bene di tutti. Noi ringraziamo Dio che c’è questo Corpo di uomini dati al servizio, al sacrificio, al lavoro oscuro di ogni giorno; uomini che sentono quanto è grande la responsabilità di un popolo. Noi ringraziamo Dio e vogliamo augurare loro, perché questo augurio viene dal cuore, vogliamo augurare loro di essere compresi, aiutati e sostenuti.

E oggi che si fonda un’Associazione anche a Sant’Ilario, di coloro che hanno speso la vita per questa causa, vogliamo che l’augurio sia particolarmente fervido, perché il nostro popolo senta fino in fondo le sue responsabilità, senta fino in fondo che cosa è chiamato a fare e che cosa è chiamato a fuggire, perché il nostro popolo sappia apprezzare il lavoro, un lavoro così intenso, di coloro che si sono messi al servizio di tutti.

Ha detto il Signore: “Se uno mi ama, osserverà la mia Parola”. Ecco, l’augurio si completa in un’espressione di fede. Tutto quello che si fa, si faccia nel nome dell’onestà, della rettitudine, ed è fatto nel nome di Dio, perché è osservare la Sua Parola, perché è restare disponibili a quanto Lui domanda per noi, con fedeltà, con umiltà, con gioia.

CODICE 83E7O01365E
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 08/05/1983
OCCASIONE Omelia VI Domenica tempo di Pasqua Anno C
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale, Matrimonio
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Matrimonio
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