At 8, 5-8. 14-17; 1 Pt 3, 15-18; Gv 14, 15-21
“Voi lo conoscete, egli dimora presso di voi”. È in questa certezza delle parole del Signore, della vostra comunicazione con lo Spirito che voi celebrate il matrimonio come quella grande cosa che il Signore ha voluto. È nella vostra fede, è nella vostra volontà di servizio, è nel vostro amore che compite il sacramento. Voi sentite come sono vere le parole del Signore, come la certezza di essere in Lui apre alla più soave e più forte delle speranze.
Ci si sposa nella sua volontà, si fonda una famiglia fidando nella sua promessa e nella sua presenza. Sì, certamente il vostro matrimonio vuole essere un «sì» al Signore che vi ha chiamati, vuole essere il «sì» al vostro vicendevole amore, perché avete avuto da Dio la grazia di conoscervi, di apprezzarvi e di realizzare così un profondo amore.
Noi, in questa certezza della presenza e dell’azione di Dio, siamo in preghiera vicino a voi: una preghiera che vuole essere testimonianza e vuole essere gioia, una preghiera che vuole essere un’invocazione, perché la presenza di Dio si senta sempre con maggiore forza ogni giorno della vita e, fidando in Lui, si possa adempiere alla propria missione. Sposarsi è assumere una responsabilità e volere eseguire una missione.
Nella nostra preghiera noi vi invochiamo dal Signore un’abbondanza di grazie, vi auguriamo una grande, fortissima certezza della sua assistenza, di Lui che ha istituito un sacramento e che rende sommamente efficace questo sacramento.
Vi auguriamo di sentire e di gustare come la vita cristiana è piena, come la vita cristiana si apre non solo nel tempo ma si apre nell’eternità. La vita cristiana vostra sia ricca di tante opere buone, nel vostro amore sappiate realizzare un colmo di cose.
Vi auguriamo un amore che sia sempre in crescita, sia sempre soave, sia sempre efficace, un amore che voi volete accogliere dal Cuore stesso della creatura che ha saputo più di tutte amare, dal Cuore stesso della Madonna, che apprendiate come nel Cuore della Madonna il Signore ci ha dato il nostro conforto, il nostro esempio, il motivo continuo della nostra speranza. Nel Cuore della Madonna, che il Signore ci ha dato per Madre, nel Cuore della Madonna per il quale il Signore ha anticipato l’ora dei suoi miracoli, nel Cuore della Madonna ognuno di noi può realizzare una scuola, la scuola di come si rende bella e santa la vita.
Noi vi auguriamo ogni bene, perché vi auguriamo di essere sempre in questo Cuore, di essere sempre in questo amore, di essere sempre così nella Chiesa perché essere nella Madonna è sentire che la nostra posizione è nella Chiesa di Dio, dove dobbiamo donare noi stessi nel bene, nel fare tanto bene, nel riempire la vita di bene. Il bene non si smentisce mai, il bene resta il patrimonio dell’eternità; il male fa molto chiasso perché sa di avere tempo breve, ma il male è sconfitto dalla Risurrezione del Signore; il male è senza dubbio soggiogato dalla forza di Dio.
Abbiate tanta fiducia, tanto ottimismo, tanta serenità nella vostra vita, perché quello che si fa di bene resta e resta come soave testimonianza della coscienza, come tutte le cose messe in Dio: le cose divine non tramontano.
Vi auguriamo ogni bene, perché vi auguriamo una vita cristiana piena, una vita cristiana vissuta in profondità, una vita cristiana modellata sulla Madonna, una vita cristiana che sbocci così in tutto quel mondo di efficacia e di forza che viene dalla grazia onnipotente dell’Eterno. Vi auguriamo ogni bene e vi invochiamo così, giorno per giorno, la certezza essere con Dio e di operare in Lui.
CODICE | 84ESO01365E |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 27/05/1984 |
OCCASIONE | Omelia, VI Domenica Tempo di Pasqua, Matrimonio – Anno A |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale, sposi |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Matrimonio: vocazione e missione; auguri agli sposi |
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