19/05/1974 - Omelia VI Domenica Pasqua ore 6.30

Sant’Ilario d’Enza, 19/05/1974
Omelia, VI Domenica Tempo Pasqua - Anno C - Messa ore 6,30

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At 15,1-2.22-29; Ap 21,10-14.22-23; Gv 14,23-29

La Liturgia oggi ci prepara alle due grandi feste che concluderanno il tempo pasquale: parla dell’Ascensione, la partenza di Gesù, parla della Pentecoste, la venuta dello Spirito Santo.

È necessario che, se la nostra anima vuole approfittare di quelle grazie, vuole avere quelle comunicazioni, si disponga.

La preparazione all’Ascensione è una preparazione di quella virtù che, con un termine unico, chiamiamo “spirito di povertà cristiana” e comprende molte virtù, comprende una visione di fede di tutte le cose di questo mondo, comprende un significato ben preciso della nostra vita: è pellegrinaggio, è cammino; comprende un distacco da tutte le cose di questo mondo, un distacco che è necessario perché, secondo la Parola del Signore, noi non possiamo servire a due padroni. Chi è eccessivamente preoccupato, ansioso, tutto teso alle cose di questo mondo certamente non può capire il significato di una vita cristiana tesa all’eternità. Le cose di questo mondo le dobbiamo fare, sono parte del nostro dovere, ma il Signore ci ha proprio vietata la preoccupazione, che vuol dire eccessiva ansietà, che vuol dire scarsa fiducia nella Provvidenza, che vuol dire un tormento del giorno che viene. “Non preoccupatevi”, dice sempre il Signore nel discorso della montagna, “non preoccupatevi del domani: basta a ciascun giorno il proprio affanno” (cfr. Mt 7, 34), “Non siate come i pagani”. Ecco la distinzione posta con chiarezza dal Signore: “Non siate come i pagani”, cioè coloro che hanno solo la speranza di queste cose terrene, l’uomo troppo immerso nei suoi affari e non vede nulla, non ha tempo per le cose della fede; la donna troppo preoccupata delle cose della famiglia, della sua casa e non ha mai tempo per la preghiera e le cose dello spirito.

Preoccupazione, che perciò fa mettere in seconda linea le cose che dovrebbero andare prima di tutto, perché passano tutte le cose, ciò che resta è quello che abbiamo fatto per il buon Dio.

Prepararci all’Ascensione vuol dire allora prepararci a vedere Gesù là in alto nel Paradiso, che ci chiama e ci indica che dov’è lui, dobbiamo essere anche noi.

Questo senso della vita cristiana, che è così sottolineato dalla Liturgia di questi giorni, cerchiamo di metterlo bene nell’animo nostro, di coltivarlo, di accrescerlo, perché altrimenti molte cose buone sono soffocate da quelle spine, che Gesù nella parabola del seme dice proprio essere le ricchezze, le preoccupazioni. E per ricchezze non si intendono cose smodate, si intende proprio questo affanno eccessivo, questa ansia che toglie le ali all’anima.

La seconda cosa, che dice la Liturgia, è la preparazione alla Pentecoste, l’attesa dello Spirito Santo, che è cominciato a scendere in quel giorno della Pentecoste e che continua a scendere nella Chiesa, che, lo Spirito Santo, è l’anima della Chiesa, che è lo Spirito di tutti i figli di Dio. Ed è lui che ci deve guidare, è lui che ci deve indirizzare, è lui che ci deve consacrare, è lui che ci deve insegnare a pregare, è lui che deve dare veramente alla nostra anima l’atteggiamento che piace al Padre.

Una preparazione che dice allora raccoglimento, preghiera, riflessione, impegno a tenere l’anima nostra adatta, perché possa veramente essere non più guidata dal proprio spirito, cioè dal proprio egoismo, dal proprio sentimento, dal proprio tornaconto, ma sia veramente guidata dallo Spirito di Dio, dal mirabile Spirito di Dio, che è per noi e che noi continuamente dobbiamo invocare.

Prepararci alla Pentecoste è allora porci in quella disposizione essenziale, che è disposizione di attesa, riconoscimento che da Dio viene la salvezza, che non viene da noi, né dalle cose di questo mondo.

CODICE 74EIO01365N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 19/05/1974
OCCASIONE Omelia, VI Domenica Tempo Pasqua - Anno C - Messa ore 6,30
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Preparazione all’Ascensione e alla Pentecoste
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