27/05/1989 - Omelia Vigilia Corpus Domini

Sant'Ilario d'Enza, 27/05/1989
Omelia, Vigilia Corpus Domini – Catechesi mese di maggio

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Gn 14,18-20; 1 Cor 11,23-26; Lc 9,11-17. Dobbiamo imparare dalla Madonna. Noi dobbiamo essere suoi discepoli. Dobbiamo imparare da lei l’amore a Gesù, perché Gesù, che si è fatto come uno di noi, è il vero Dio, è il Verbo eterno, generato dal Padre nell’eternità, che si è degnato di abitare tra noi. Dobbiamo imparare da lei l’umiltà, perché contemplando Gesù e vedendolo così grande, impariamo a prendere da Lui e a confidare in Lui e ad essere ben disposti a tutto quello che Egli ci comanda. Dobbiamo imparare da lei il servizio, perché nella Chiesa ognuno ha il suo posto e ognuno perciò ha il suo servizio, la sua posizione, che corrisponde alla chiamata di Dio, perché come in un corpo ci sono molte membra e ad ognuna spetta un compito particolare, così è per la Chiesa. Tutti noi dobbiamo imparare il nostro dovere quotidiano: il nostro dovere nella famiglia, il nostro dovere nella società, il nostro dovere nella Chiesa. Nessuno può esonerarsi dal proprio dovere; sarebbe una cattiva devozione quella ostentata esternamente, ma che non corrisponde al dovere quotidiano, al sacrificio quotidiano, all’impegno quotidiano. Dobbiamo imparare dalla Madonna questo servizio, dobbiamo impararlo da lei che ha servito Gesù con tanta generosità, con tanto amore, con tanta fortezza. Gesù è rimasto nella casa di Nazaret per trent’anni; quante grazie la Madonna ha ottenuto per noi in trent’anni di servizio così mirabile! Le ha ottenute perché anche noi comprendessimo il dovere di ogni giorno, la bontà di ogni giorno. Nella Madonna, Madre dolcissima, nella Madonna così soave e così forte, noi dobbiamo imparare come si realizza la vera bontà, quali profitti possiamo ottenere con la bontà, e dobbiamo imparare come, se non curiamo la bontà, aumenti l’egoismo, facilmente aumentino quelle forme nervose e iraconde che rompono la pace della famiglia e la pace dell’amicizia. Impariamo la bontà dalla Madonna, impariamo questo continuo lavoro di traduzione. Dobbiamo amare molto il Signore e tradurre questo amore nella vita di ogni giorno, nella bontà e nella comprensione verso tutti, nel saper perdonare, nel saper essere in quell’umiltà fondamentale che nostro Signore ha tanto voluto per noi, e di cui ci ha dato un mirabile esempio. Stiamo uniti alla Madonna, e vogliamo ricordarla sempre in questa festa del Corpo del Signore, e vogliamo fare la comunione con lei, e adorare con lei, e realizzare il sentimento di fede e di raccoglimento con lei. Sia proprio con lei che celebriamo la festa dell’Eucarestia, che è festa di intimità, di gioia e di forza.

CODICE 89ESO01336N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 27/05/1989
OCCASIONE Omelia, Vigilia Corpus Domini – Catechesi mese di maggio
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Essere discepoli di Maria
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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