06/06/1981 - Omelia Vigilia Pentecoste Messa Vespertina Battesimi

Sant’ Ilario D’Enza, 06/06/1981
Omelia, Sabato VII settimana Tempo di Pasqua, Novena di Pentecoste – IX giorno Vigilia di Pentecoste Messa vespertina - Battesimi

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Gn 11, 1-9; Rm 8, 22-27; Gv 7, 37-39

Ora c’è lo Spirito! E proprio perché c’è lo Spirito, sgorgano “i fiumi di acqua viva” (Gv 7, 38). La ricchezza della Chiesa, la ricchezza di ogni anima è questa comunicazione dello Spirito. L’uomo non è lasciato a se stesso. L’uomo si smarrisce, si perde, perde tutto quello che il Creatore gli ha dato, si trova nella miseria più fonda. Ma lo Spirito è dato e lo Spirito è la comunicazione di Dio stesso, del suo amore infinito, del suo desiderio infinito di donarci quanto è possibile, quanto noi lo lasciamo operare.

Si annuncia la grande realtà: il memoriale di Pentecoste. Noi sentiamo viva e forte questa gioia di essere condotti e donati dallo Spirito. Noi sentiamo la gioia di essere nella Chiesa, noi sentiamo la possibilità, nonostante i nostri peccati, di santificarci, proprio perché è lo Spirito che opera i prodigi continui, che ha cominciato là, in quella festa di Pentecoste di tanti anni fa.

E allora proprio in questa considerazione noi dobbiamo spalancare la nostra anima in una confidenza totale, in un abbandono fiducioso, in una soavità di confidenza. Spalancare l’anima nostra e dire: - Signore, Tu sei colui che opera sempre meraviglie. Le meraviglie della storia della salvezza non sono solo di ieri, sono di oggi. Lo sentiamo profondamente nel nostro cuore, lo vediamo nella Chiesa.

E i battesimi di stasera sono un motivo nuovo di meraviglia e di lode. Tutto sa di miracolo. È il miracolo di piccole creature che, consacrate dallo Spirito, sono elevate alla dignità di figli di Dio, elevate a tabernacoli viventi ed ecco perché il motivo del ringraziamento si fa insistente, travolgente, ci occupa: - Grazie Signore! È il primo sentimento sincero del nostro cuore. E l’invocazione è un’invocazione soave come la sequenza di Pentecoste, che canteremo domani, soave, fiduciosa, alta e forte: - Signore, fa che queste creature, che assumi in figlie, siano sempre fedeli al tuo amore. Il fuoco del tuo amore, che accendi in esse, possa divampare per il bene loro, per il bene della Chiesa, per tutti, particolarmente per le loro famiglie. Passo per passo possano superare le prove della vita ed avere sempre in Te il Consolatore, Colui che rompe le asprezze, che vince il freddo di questo mondo, che dà a tutte le anime che lo vogliono il calore dell’amore eterno. Possano queste creature essere così nella gioia per sé stesse e nella gioia per tutti.

CODICE 81F5N01366A
LUOGO E DATA Sant’ Ilario D’Enza, 06/06/1981
OCCASIONE Omelia, Sabato VII settimana Tempo di Pasqua, Novena di Pentecoste – IX giorno Vigilia di Pentecoste Messa vespertina - Battesimi
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Lo Spirito Santo opera meraviglie – La gioia di avere lo Spirito Consolatore
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