At 1, 15-17. 20-26; 1 Gv 4, 11-16; Gv 17, 11-19
OMELIA ORE 6, 30
Questa domenica è posta in un’attesa fervida, l’attesa dello Spirito Santo, e tutti noi cureremo di passare questa settimana in uno spirito grande di fede, perché la Pentecoste non è il ricordo, pur glorioso, di un passato. Domenica non è la festa dello Spirito Santo, domenica, Pentecoste è la celebrazione dell’avvenimento che continuamente si compie nella Chiesa, l’avvenimento dello Spirito Santo che prende possesso delle anime dei battezzati e, dopo averne preso possesso, dopo averli consacrati, li vuole guidare nell’ordine della santità e della pienezza fino alla vita eterna.
Lo Spirito Santo, dobbiamo sempre ricordare, è l’amore stesso di Dio. Lo Spirito Santo, terza persona della Santissima Trinità, compie la santificazione. Porgere perciò la nostra anima con più rispetto, con più umiltà, con più amore è ciò che dobbiamo cercare di fare. Questa settimana ci deve così preparare intimamente a una rinnovazione del nostro atteggiamento. Dicevo più rispetto, perché il rispetto è la prima posizione. Quando lo Spirito Santo è in un’anima, è Dio che è in un’anima. Il senso dell’adorazione, il senso del sacro ci deve sempre prendere, ci deve sempre guidare (da 03:01 a 3:07 interruzione audio) di riconoscere Dio come Dio, riconoscere la nostra dipendenza da lui , riconoscere come il Signore ha diritto a tutta la nostra delicatezza. Adorare vuol dire prostrarsi, prostrarsi vuol dire considerare l’anima nostra come un sacrario, come un tempio. Quindi l’atteggiamento del rispetto è la prima posizione.
Una seconda posizione è evidente in quello che è il nostro profondo senso di sacreità. Un tempio è consacrato, non solo non si devono compiere in un tempio delle cose cattive, ma neanche delle cose in un certo senso solo profane. Il nostro atteggiamento di santità deve riguardare i nostri pensieri, deve riguardare i nostri desideri profondi, deve riguardare la relazione tra il nostro corpo e la nostra anima, deve riguardare tutto quello che in qualche maniera è il nostro modo di trattare noi stessi e di relazionare con gli altri. Siamo tempio, come tempio comportiamoci, ma soprattutto lo Spirito Santo domanda a noi, ed è evidente, una corrispondenza di amore. L’Amore infinito si dona a noi e noi non ci doneremo a lui? Quanto amore dobbiamo esprimere al nostro Dio! E come tutta la nostra fede e la nostra religione devono essere permeate dall’amore! Dobbiamo amare, amare molto. Il primo precetto è l’amore ed è ancora la perfezione l’amore. Impegniamoci perciò ad essere veramente pronti nel corrispondere all’amore di Dio e, quello che ci ricordava nella seconda Lettura san Giovanni, estendere la nostra carità agli altri. “Anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri, se Dio ci ha amati” (cfr. 1Gv 4, 11). Guardiamo allora di passare bene questa settimana in uno spirito grande di comprensione del mistero, che si può e si deve operare sempre con maggiore pienezza in noi, perché così possiamo veramente, secondo la Parola del Signore, essere “consacrati nella verità” (cfr. Gv 17, 17).
OMELIA ORE 8,30 MESSA PRIMA COMUNIONE
Ecco, mi state molto attenti, perché parlo a voi. Voi vedete che tutti vi fanno festa oggi. Penso che facciano festa anche gli angeli, che sono davanti al Signore e vogliono che anche voi siate così come loro e cresciate così come degli angeli di Dio. Noi vi facciamo festa, tutti, perché oggi avete un primo grande incontro. Voi lo sapete: la Messa di Prima Comunione è la prima Messa che potete partecipare con pienezza, perché ogni Messa vuole la Comunione. Non è che la Comunione si possa fare così, indipendentemente dalla Messa. La vostra Messa oggi è completa, perché quel Gesù, che vedete venire tra noi al momento della Consacrazione, vuole unirvi a sé, perché possiate diventare come vi vuole lui, come vi desideriamo noi. Ecco, Gesù è contento di venire da voi. Quali sono allora le cose che voi dovete presentargli? È Messa: sapete che cosa è la Messa, l’abbiamo ben studiato, lo abbiamo ben ripetuto che cosa è la Messa. Abbiamo detto che la Messa è una fraternità, è trovarci col Signore tutti insieme. È trovarci col Signore, per ascoltarne la Parola. La Parola del Signore è vita, la Parola del Signore è forza. È l’unica parola che vale. Ascoltare dunque la sua Parola e unirci al Signore. Perché il Signore viene nella Messa? Viene perché ci vuole bene, perché vuole salvare tutta l’umanità. Voi allora, unendovi a Gesù, volete amarlo molto e volete unirvi ai suoi sentimenti. Volete con lui dare a Dio il vostro amore, volete dare il vostro ringraziamento. Quanto ringraziamento dovete dare oggi! A tutti! Ai vostri genitori particolarmente, ai vostri genitori che hanno fatto e fanno i sacrifici per voi. Dovete pregare per loro, perché la fede che vi danno, nella quale vi hanno educati, sia piena in loro, possano essere dei veri, autentici cristiani. Dovete pregare per tutta la Chiesa. Voi sapete che la Chiesa è come il corpo del Signore. Nella Chiesa abbiamo il Papa, abbiamo i Vescovi, abbiamo tutti quelli che partecipano nella grazia del Signore o quelli che, peccatori, hanno bisogno di misericordia. Dovete pregare per la Chiesa e ringraziare per la Chiesa. Dovete sentire la gioia di essere anche voi partecipi di questo grande movimento, che è il movimento partito il giorno della Pentecoste e che va per tutto il mondo. E poi, ecco, nella Messa dovete abituarvi a chiedere la pace, il perdono del Signore, il bene per tutti, pregare perché questo povero mondo possa avere la sua pace, perché gli uomini si vogliano bene, tutti, perché gli uomini si aiutino tutti, perché gli uomini imparino a rispettarsi, perché gli uomini imparino che con la violenza non si costruisce nulla. Solo l’amore è capace di fare, è capace di edificare. Ecco pregate e proponete, proponete di essere fedeli alla vostra Messa. Non si viene alla Messa di Prima Comunione, senza aver capito che tesoro è la Messa. Quando uno perde la Messa non è tanto che faccia un peccato, perde un tesoro, quel tesoro di grazie che Cristo nel miracolo della sua Eucaristia ci partecipa. Amate la vostra Messa. Imparate a vivere una vita limpida e forte. Ecco, proponete di amare il Signore, di amarlo così sempre anche in mezzo alle difficoltà, anche in mezzo alle tentazioni, anche in mezzo ai pericoli. Amate il Signore ogni giorno! Fate che il vostro incontro con Gesù di oggi sia un incontro che si ripete. Proponetevi di fare spesso la vostra Comunione, cioè di partecipare alla Messa con pienezza. Amate così con gioia e con forza tutto quello che il Signore vi presenta di bello e di buono. Amate molto, perché è nell’amore, cari bambini, che noi possiamo veramente costruire. Ecco, l’amore, che sgorga dal vostro cuore oggi per Gesù, sia per tutti noi un motivo grande di andare avanti e di diventare migliori. Ecco, tra poco viene Gesù. Il vostro cuore sia pieno di affetto, il vostro cuore sia pieno di desideri, il vostro cuore sia pieno di quella gioia che, mi capite quanto, dovrà influire per tutta la vostra vita.
CODICE | 76EVO01366B |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 30/05/1976 |
OCCASIONE | Omelia, VII domenica Tempo Pasqua - Anno B - Novena Pentecoste - III giorno Messa ore 6, 30 - 8,30 Prima Comunione |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Preparazione alla Pentecoste, Prima Comunione |
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