26/05/1974 - Omelia VII Domenica Pasqua ore 6.30

Sant'Ilario d'Enza, 26/05/1974
Omelia, VII Domenica Tempo Pasqua - Anno C - Messa ore 6,30

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At 1, 1-11; Eb 9, 24-28; 10, 19-23; Lc 24, 46-53

Ci avviciniamo al giorno della Pentecoste, domenica prossima, e dobbiamo insieme alla Madonna e agli apostoli prepararci bene.

Prepararci vuol dire arricchire la nostra mente e purificare il nostro cuore. Arricchire la nostra mente, ricordare cioè quello che viene ad operare in noi lo Spirito Santo, la nostra dignità di figli di Dio, quella dignità meravigliosa per la quale noi possediamo lo Spirito Santo e siamo guidati da lui. “Il nostro Spirito”, dice la Scrittura, “non è lo spirito del mondo, è lo Spirito di Dio per mezzo del quale riconosciamo la paternità di Dio, impariamo a relazionare con Dio, ad ascoltarlo e a parlare” (cfr. Rm 8, 14-16). Il nostro atteggiamento sostanziale di figli di Dio ci è dato e continuamente insegnato dallo Spirito Santo.

Di qui la necessità di purificazione. Cosa intendiamo con questa parola? L' esprimiamo anche in un altro modo, diciamo che noi dobbiamo vivere nella fede; cioè, i motivi che ci guidano, le scelte che facciamo non devono partire che da un principio di fede, perché se noi figli di Dio agiamo non da figli ma da coinvolti nella tentazione del mondo, noi avviliamo noi stessi, noi veniamo ad essere in una doppia posizione: essere figli di Dio e non agire in conformità, possedere lo Spirito Santo e chiudere gli occhi alla sua luce e chiudere gli orecchi alla sua voce. Evidentemente allora noi cadiamo nel peccato. Il peccato sporca, il peccato inquina. Ecco perché parliamo di purificazione del cuore. La purificazione del cuore dice: un cristiano deve sempre agire da cristiano, cioè la nostra vera scienza ci è data dallo Spirito Santo, il quale ci indica in Gesù il modello, il quale ci fa capire il modello che è Gesù e ci fa scegliere quelle cose, per le quali noi riproduciamo Gesù nel nostro tempo, nelle nostre circostanze, in tutte le particolarità della nostra vita. Agire come Gesù. Ecco perché la Parola di Dio oggi è particolarmente insistente: “Vieni, Signore Gesù”. Il Signore Gesù deve venire nella nostra vita, non è una fantasia quella che noi esprimiamo, è una grande verità da attuare. Il Signore Gesù è il nostro modello e lo Spirito Santo ci dà la grazia di poterlo imitare, di tradurlo nella nostra vita, di formare secondo il desiderio della preghiera sacerdotale di Gesù una sola cosa con lui e con il Padre.

Ecco perché, dicevo, è necessaria una purificazione del cuore; non bisogna guardare ad altri modelli, non bisogna cercare delle altre forme, l’unico nostro modello è Gesù, indicatoci e così rivelato momento per momento dallo Spirito Santo.

Impariamo allora ad invocare questo Spirito Santo, prepariamoci durante questi giorni, perché in nessun momento la nostra vita assuma un altro tono, gusti di altre cose, ma sia tutta tesa a realizzare il meraviglioso ideale: ogni cristiano dev’essere come Gesù Cristo.

CODICE 74ERO01366N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 26/05/1974
OCCASIONE Omelia, VII Domenica Tempo Pasqua - Anno C - Messa ore 6,30
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Lo Spirito di figli
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