01/03/1981 - Omelia VIII Domenica Ord Messa 8.15 Battesimo

Sant'Ilario d'Enza, 01/03/81
Omelia, VIII Domenica Tempo Ordinario - Anno A - Battesimo

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Is 49, 14-15; 1 Cor 4, 1-5; Mt 6, 24-34

La parola del Signore si pronuncia autoritaria: “Non affannatevi”(Mt 6, 25). “Non affannatevi”: c’è una mirabile provvidenza, una provvidenza che ogni giorno ci svela qual è l’intima natura di Dio e la risposta a tutti gli interrogativi dell’uomo: ma chi è Dio? Gesù l’ha data: Dio è amore, é un amore che si effonde e non si stanca, è un amore che si effonde e non guarda ai meriti di noi poveri peccatori. Il Signore è mirabile e sempre lo dobbiamo ricordare, perché “se Dio veste così l’erba del campo, che cosa non farà per noi?”(Mt 6, 30) e Gesù lo ha mirabilmente sottolineato. C’è una provvidenza in tutto l’universo sensibile, c’è una provvidenza che va per ognuno di noi: “Anche i capelli del vostro capo sono contati, non ne cade uno senza il permesso del vostro Padre“ (Mt 10, 29-30). Parrebbe una provvidenza insuperabile, ma è stata superata. È stata superata da un’azione ancora più mirabile: la provvidenza nel campo soprannaturale. Il Signore per i suoi figli ha delle tenerezze e delle assistenze oltre ogni intendere. E noi sappiamo come si manifesta questa provvidenza soprannaturale: la sua verità, la Parola di Gesù, i Sacramenti, la Chiesa, che è il grande sacramento di salvezza.

Oh, noi quanto siamo veramente incomprensibili, quando guardiamo la Chiesa con un occhio critico e senza amore! La Chiesa è la più mirabile costruzione di Dio, la Chiesa in cui noi abbiamo sicurezza, la Chiesa nella quale noi troviamo tutto quello che ci occorre per arrivare alla vita eterna, la Chiesa che è guidata dallo Spirito. La Chiesa ha nel suo seno tanti uomini peccatori, ma non per questo viene meno alla sua finalità, non per questo viene meno alla sua mirabile vocazione.

Vorrei che noi comprendessimo sempre di più il nostro amore alla Chiesa, vorrei che sentissimo come attraverso gli uomini che sono fallibili, attraverso le vicissitudini così e gli accadimenti, lo Spirito di Dio guida la Chiesa, lo Spirito di Dio sostiene la Chiesa e da duemila anni la Chiesa è luce, è guida e porta agli uomini l’amore del Cristo morto e risorto. Amiamo la Chiesa, perché nella Chiesa Gesù ha profuso tutti i suoi doni. “Cristo ha amato la Chiesa e si è dato per lei, - dice S. Paolo – perché fosse santa e immacolata” (Ef 5, 25-27). Amiamo la Chiesa come l’ama Cristo, viviamo nella Chiesa e cerchiamo di essere dei figli degni della Chiesa.

Ed è in questo senso che noi facciamo il nostro augurio, l’augurio per la bambina che è battezzata, perché corrisponda alla grazia dello Spirito e cresca nella Chiesa come un fiore e sappia sempre essere umile e generosa, sappia sempre dare agli altri tutto quello che è necessario e bello dare. Noi le auguriamo una pienezza, perché le auguriamo ciò che Teresa d’Avila, la grande Teresa, diceva alla fine della sua vita: “Io sono figlia della Chiesa”. Le auguriamo che, a imitazione di Santa Caterina, sappia spendere se stessa nella sincerità e nelle opere al piano forte, al piano universale di carità. E questo augurio vogliamo tradurlo in una viva preghiera.

CODICE 81C0O01337A
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 01/03/81
OCCASIONE Omelia, VIII Domenica Tempo Ordinario - Anno A - Battesimo
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale,
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Provvidenza - Chiesa dispensatrice dei doni di Cristo – Amare la Chiesa
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