29/02/1976 - Omelia VIII Domenica Ord ore 6.30 e ore 8.15

Sant'Ilario d'Enza, 29/02/1976
Omelia, VIII Domenica Tempo Ordinario - Anno B - Messa ore 6, 30 e 8, 30

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Os 2, 16. 17. 21-22; 2 Cor 3, 1-6; Mc 2, 18-22

OMELIA ORE 6, 30

Ecco ciò che è sottolineato in questa Messa, una responsabilità molto forte, perché non si può ricevere la Parola di Dio con un cuore vecchio, in una maniera stanca, in una maniera svogliata.

Troppe volte non è forse così che noi riceviamo quanto di più prezioso, quanto di più efficace, quanto di più ricco noi possiamo mai ricevere? Quante volte la Parola di Dio scende nel nostro cuore e non porta effetto, perché la riceviamo così. Pensiamo quant’è grande la Parola di Dio, perché viene da Dio infinito, perché è qualche cosa di unico con lui. Una Parola di Dio è efficace come una creazione, la Parola di Dio è efficace perché è salvezza, la Parola di Dio è grande perché viene dalla sapienza e dall’amore di Dio, che non hanno confini. E quanto è grande la nostra dignità, ché riceviamo la Parola del nostro Signore!

Ma proprio qui è allora la nostra responsabilità, che la riceviamo male, che la riceviamo svogliatamente, che la riceviamo senza desiderio, che non la meditiamo, che non facciamo della Parola di Dio la nostra continua ricerca.

Ecco perché tante Parole di Dio rappresentano solo un motivo di giudizio di Dio. “Cosa ne hai fatto della mia Parola?,ti dirà il Signore, Cosa ne hai fatto?” Ad ogni Messa tu l’hai ricevuta: ne hai tratto profitto? Hai illuminato la tua vita? La Parola di Dio è luce, hai saputo guidare la tua vita? La Parola di Dio è forza, hai saputo trarre dalla Parola di Dio i tuoi giudizi, le tue impressioni? Hai informato della Parola di Dio le relazioni con il tuo prossimo?

Oh, quanto dobbiamo essere pensosi! La Parola di Dio “non si mette in otri vecchi” (Mc 2, 22), la Parola di Dio non è un “panno grezzo che si mette sul vestito vecchio” (Mc 2, 21).

Ecco, restiamo in questa meditazione. Ecco, comincerà la Quaresima. La Quaresima c’è data particolarmente per accogliere meglio la Parola di Dio. Guardiamo allora che sia un nostro proposito forte: mediterò la Parola di Dio, la mediterò con amore, vorrò che l’insegnamento del Signore diventi sostanza della mia anima, luce continua dei miei giudizi.

OMELIA ORE 8, 30

Cristo Signore è la novità di Dio, è l’amore di Dio diffuso nei nostri cuori, è lo Spirito di amore che ci fa comprendere Gesù, che ci fa adottare questa novità, che ci fa essere nuovi.

La nostra novità procede allora così che noi siamo sicuri dell’amore di Dio: Dio ha amato l’umanità. Osea arditamente parla di Dio come di un innamorato, è innamorato dell’umanità pur così miserabile. “Il Signore è buono e grande nell’amore”. E come, allora, apprendiamo questo amore di Dio se non in Gesù, nel dono di Gesù? In quel dono che fa di noi la sua lettera, che fa cioè di noi Chiesa la lettera per l’umanità, di noi che, povere cose, veniamo ad essere vivificati dallo Spirito, perché è lo Spirito che dà la vita, perché noi siamo stati generati con una Parola di verità, perché fossimo primizia, cosa prima, cosa nuova, cosa grande tra tutte le sue creature.

Di qui la nostra collaborazione. Dio fa, fa magnificamente, Dio ci ama, però ci avverte il Signore che non si possono mettere insieme delle cose discordanti, la nostra vecchiaia di peccato, la nostra malizia, la nostra cattiveria e la sua grazia: “Vino nuovo in otri nuovi” (Mc 2, 22).

Ecco, di qui l’urgenza nostra di rinnovamento, di rinnovamento continuo, la vita del cristiano dev’essere una continua conversione. Ecco qui il nostro bisogno di superamento continuo. I nostri difetti, l’insistenza dei nostri peccati ogni giorno tendono ad invecchiarci, a renderci meno pronti e meno disponibili al soffio dello Spirito.

Ecco perché si presentano le grandi occasioni.

Mercoledì incomincia la Quaresima: questa Liturgia ci deve preparare, ci deve preparare a farla con estrema serietà, con estremo impegno, a svolgere la nostra Quaresima sapendo che Dio dona a noi una mirabile grazia, Dio ci dà un grande aiuto per questa nostra novità, perché possiamo dire, celebrando il Mistero Pasquale: “Sì, siamo diventati nuovi. Sì, ci siamo rinnovati. Sì, abbiamo svolto il secondo battesimo che è la penitenza”.

Porci allora in una posizione ben particolare. La Quaresima è grazia ed è grazia per ognuno di noi e per tutta la comunità, tutta la Chiesa deve sentire questa urgenza di confronto con la Parola di Dio, tutta la Chiesa.

E’ grazia allora di Parola: ci verrà comunicata nella Liturgia più abbondantemente la Parola.

E’ grazia di penitenza: abbiamo bisogno di scontare i nostri peccati, abbiamo urgenza come Chiesa di scontare i peccati del mondo, abbiamo bisogno di dare a Dio quello che è di Dio. Egli non respinge “un cuore contrito e umiliato” (Sal 51, 19). Una vera penitenza. Richiamiamo la Quaresima alla sua vera fisionomia, il mondo adesso ha perduto il senso del tempo, non c’è più né Carnevale né Quaresima, il tempo è livellato. Noi cristiani impariamo a vivere le stagioni di Dio, questa Quaresima è una forte stagione di Dio. Penitenza, vera penitenza. Ognuno di noi pensi alla sua penitenza, tutti insieme pensiamo alla nostra penitenza, vera, interiore, profonda. Una penitenza si deve sentire, una penitenza dev’essere dunque qualche cosa che veramente castiga il nostro peccato, per ridarci una gioia più profonda di comunicazione con il Signore.

E poi una Quaresima di carità: è nell’amore al prossimo, è nell’impegno dell’amore per gli altri il segno vero della nostra conversione, perché negli altri dobbiamo riconoscere il Signore, e le pene degli altri devono essere le nostre.

Una penitenza vera nella carità vera, una penitenza nella preghiera, un ascolto più fiducioso e più completo, un aumento allora della nostra fede, un potenziamento della nostra speranza, una crescita prodigiosa della nostra carità.

Quaresima nostra, rinnovazione nostra. Quaresima nostra, contributo umile ma efficace alla salvezza del mondo. Il mondo dev’essere salvato, salviamo il mondo, non restiamo spettatori o peggio dando anche noi un contributo alla sua rovina. Noi cristiani abbiamo molta responsabilità, meditiamo su questo in tutta la Quaresima.

CODICE 76BUO01337N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 29/02/1976
OCCASIONE Omelia, VIII Domenica Tempo Ordinario - Anno B - Messa ore 6, 30 e 8, 30
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Quaresima: ascolto della Parola, penitenza, carità
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