01/03/1987 - Omelia VIII Domenica Ord

Sant’Ilario d’Enza, 01/03/1987
Omelia, VIII Domenica Tempo Ordinario – Anno A

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Is 49, 14-15; 1 Cor 4, 1-5; Mt 6, 24-34.

Accogliamo la Parola di Dio che ci invita a tanta sicurezza, a tanta confidenza. Dio è Padre, è un Padre meraviglioso, è un Padre che mette a servizio la sua onnipotenza, la mette a servizio della sua bontà e per noi ha uno sguardo di meravigliosa comprensione, di un affetto che non viene mai meno. Perciò, quando alziamo gli occhi al cielo, sappiamo di non essere soli; sappiamo che le nostre tribolazioni non vengono a caso, che le nostre gioie sono procurate da Lui.

Dobbiamo nutrirci di confidenza sia per le cose materiali, sia per le cose spirituali. Ma dobbiamo riflettere bene perché, è certo, il cammino della Provvidenza di Dio sorveglia la nostra vita e non cade un capello dal nostro capo senza il suo permesso, ma non identifichiamo la Provvidenza con quello che pensiamo noi, con quello che aspettiamo noi, con quello di cui abbiamo pretesa.

Il Signore sa bene quello che ci è necessario e alle volte più lo preghiamo, più ha il suo cammino di tenerezza, che non appare subito, ma che è tanto magnifico quanto nascosto. Alle volte la tentazione sta proprio nel criticare il piano di Dio, nel lamentarci del Signore, nell’essere inquieti per tutto.

L’inquietudine non deve esistere; l’inquietudine deve essere superata ogni giorno in un atto completo e sereno di amore. Sappiamo di essere amati, ci basta; che poi il Signore voglia delle prove, che poi il Signore abbia dei disegni particolari, lasciamo fare a Lui, lasciamo che Lui svolga il tessuto dell’abito che ci vuol mettere in Paradiso.

Ci ha chiamato «amici» proprio perché Gesù si è donato per noi. Vediamo nella vita di Gesù: gli Apostoli hanno capito il disegno di Dio dopo la Pentecoste, prima non capivano, prima si scandalizzavano: “Cosa vuol dire che morirà e il terzo giorno opererà la resurrezione? Cosa vuol dire?”. E dicevano: “Sono parole dure”. Oh, quanta intelligenza e quanta serenità devono governare la nostra vita, quando pensiamo che Gesù si è offerto per noi, per i suoi amici, perché tutto sia uno splendore di vita, una ricchezza di meriti, una ricompensa che non ha fine! Fiducia allora, fiducia nelle prove materiali, fiducia nelle prove spirituali. Ognuno ha da vincere le proprie tentazioni, ognuno sa che le può vincere se confida, ognuno ha le sue tentazioni e sono tanto diverse e molte volte non si riconoscono. Guardiamo alla vita di Gesù e impariamo.

“Solo in Dio riposa l’anima mia” dice il Salmo (Sal 61,19). È su questo che dobbiamo insistere perché da Lui è la nostra speranza. Tanta confidenza, tanta serenità, tanta forza.

CODICE 87C0O01337N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 01/03/1987
OCCASIONE Omelia, VIII Domenica Tempo Ordinario – Anno A
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La confidenza in Dio
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