Sof 3, 14-18; Lc 1, 39-56
Oggi è la giornata del Magnificat, è la giornata del grande ringraziamento che Maria ha presentato all’Onnipotente per l’opera di salvezza.
Noi, come primo sentimento, vogliamo unirci a Maria, per ringraziare di ciò che si è compiuto per la gloria e l’amore di Dio in questo mese nella nostra Parrocchia, per le “Ave Maria” che sono state dette, per la riflessione sui misteri, per la fraternità che le Ave Maria e i misteri hanno creato.
Noi ci uniamo al ringraziamento della Madonna, perché sappiamo che il suo ringraziamento è accettato, è prezioso, è grande. E vogliamo sempre di più entrare in questo meraviglioso coro, cui sempre ci invita la Messa, il coro di tutta la Chiesa che ringrazia, il coro che ha come capo Gesù, che ha come cuore la Madonna, che ha in tutti i santi delle voci magnifiche.
Ringraziare Dio, ringraziare per tutto quello che ci dona, ringraziare per tutto quello che ci permette, ringraziarlo per tutto quello che continuamente ci promette. Un ringraziamento esca allora da tutti i nostri cuori: Grazie, Signore! Noi vogliamo riconoscere i tuoi doni e vogliamo vincere tutte le nostre forme egoistiche, per cui siamo tanto facili a lamentarci, siamo tanto facili a lasciarci andare alle depressioni, siamo così facili ad essere stanchi del fare il bene, quando è così prezioso e porta tanti frutti il bene.
Il secondo sentimento è che vogliamo ripromettere in una volontà molto decisa la nostra devozione alla Madonna. Il mese di Maggio non è fine a se stesso, il mese di Maggio ci vuole educare, ci vuole rendere preziosi nelle nostre riflessioni, vuole che noi impariamo che lo stare uniti alla Madonna, è la vera sostanza della nostra devozione a Gesù Cristo. Si va a Gesù Cristo, stando uniti a Maria. Si realizza la vita cristiana pregando Maria, si progredisce nel bene con la sua mediazione.
L’abbiamo contemplata, “Arca nuova dell’alleanza”, portare Gesù ad Elisabetta e a Giovanni. Ecco, la festa della Visitazione ci dice che Maria resta, così, colei che porta, colei che porta la salvezza perché ci porta Gesù, colei che ci dona la grazia dello Spirito Santo perché ci ottiene quelle disposizioni fondamentali, per le quali noi possiamo piacere allo Spirito di Dio che si riposa in noi.
Devozione rinnovata alla Madonna soprattutto con il rosario. Non cessate il rosario, continuate a dirlo nelle famiglie, continuate a dirlo individualmente. Il rosario ci porta l’attualità dei misteri della nostra fede, il rosario è veramente una grande palestra, una grande esercitazione, nella quale noi ci poniamo disponibili a contemplare e a tradurre e a imitare.
Impariamo dunque ad amare il rosario, cerchiamo che la nostra recita diventi sempre più responsabilizzata, sempre più profonda, non una recita meccanica, nemmeno una recita superficiale: una profondità di riflessione e d’amore.
E così la Madonna ci prepari alla Pentecoste, Maria ci prepari al nostro pellegrinaggio al santuario dell’Ausiliatrice. Maria ci prepari, perché noi impariamo ad essere veramente devoti di lei, per essere guidati, sorretti, illuminati dallo Spirito Santo.
CODICE | 74EZN01366N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 31/05/1974 |
OCCASIONE | Omelia, Venerdì VII settimana Tempo Pasqua, Novena Pentecoste - VIII giorno - Festa Visitazione |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Ringraziare Dio, Rosario |
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