23/06/1974 - Omelia XII Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 23/06/1974
Omelia, XII Domenica Tempo Ordinario - Anno C

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Zc 12, 10-11; Cal 3, 26-29; Lc 9, 18-24

Perché purtroppo è facile abusare della grazia. Il Signore misericordioso ci dona tante grazie, tutti i giorni, è meravigliosamente misericordioso. Tutta la vita di un uomo è colma di grazie. E Dio perdona e Dio ritorna a perdonare e l’uomo ripete scioccamente i suoi peccati, maliziosamente, vuole il suo egoismo, rifiuta fino in fondo la sua misericordia.

E allora il Signore pronuncia la terribile parola: non vuoi l’amore? Avrai l’odio. Non vuoi avere le gioie dell’amore, non vuoi avere le gioie del servizio, dei comandamenti che ti sono stati dati per la tua felicità? Ebbene, va'… Su questa terribile parola: “Va', andate maledetti al fuoco eterno, preparato per Satana, per i diavoli”, dobbiamo pensare con molta serietà all’Inferno, dobbiamo pensarvi perché abbiamo fede e la fede ce lo presenta come la possibilità per chi non corrisponde alla grazia di Dio. Dio è infinita misericordia, ma non può essere preso in giro, non si può abusare di lui, non si può rifiutare così, pervicacemente, il suo continuo dono di grazia.

Vorrei che noi entrassimo fino in fondo nella meditazione dell’Inferno per ripetere in noi stessi, ancora una volta, la volontà di conversione. L’Inferno è il tormento di star lontano da Dio, è paragonabile solo a chi manca d’ossigeno, ecco quando un organismo manca d’ossigeno… che sforzo, che ansia, che respirazione! Ecco, vedete, per l’anima sarà così, per sempre! Anelerà alla bellezza infinita, anelerà alla sapienza senza confini, anelerà ad immergersi in questo oceano meraviglioso di amore … No! No! Ha abusato della vita, fino in ultimo ha detto di no. La giustizia di Dio quel no lo rende eterno. Eterno per quanto Dio sarà Dio. Passeranno i cieli, si spegneranno le stelle, il mondo si muterà in miliardi di anni, ma l’Inferno continuerà, perché è un no che non può essere cambiato.

Oh, che cosa sembrerà allora ai peccatori che per un po’ di egoismo, che per uno stolto piacere, che per un dimenticarsi delle grazie di Dio hanno allontanato la loro vita dal Signore, non sono entrati nel suo piano, che era un piano per la nostra felicità. L’Inferno eterno, nei suoi tormenti di un fuoco vendicatore, nei tormenti di una giustizia che senza dubbio, come è mirabile nella sua Provvidenza, è terribile per chi si oppone a questa armonia.

Guardiamo la nostra coscienza, guardiamola. Gli uomini si ingannano, ma Dio non si può ingannare. Davanti agli uomini possiamo ben portare un’altra faccia, possiamo ben mostrare un altro aspetto, possiamo trovare delle vie tortuose che in qualche modo ci salvino, ma Dio è verità. Saremo giudicati come abbiamo fatto: situazioni di coscienza imbrogliate e mai sciolte, situazioni di coscienza volutamente taciute.

Ah, tu dimentichi i tuoi peccati? Ma ci pensi? Dio non li dimentica! Tu cerchi che ignorando certe tue confessioni passate, che ponendoti così in una dimenticanza tutto vada bene… No! No. Quando sarai davanti a Dio, tu apparirai nella tua vera realtà: quando non hai fatto le cose per lui, quando le hai fatte per te, quando hai simulato di essere un’anima devota e non la sei, quando hai cercato di far bella figura davanti alla gente e basta. La verità infinita, la giustizia infinita… Questo è il richiamo di oggi, questo poniamolo fortemente in una autentica revisione di vita.

CODICE 74FOO0133CBN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 23/06/1974
OCCASIONE Omelia, XII Domenica Tempo Ordinario - Anno C
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Inferno
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