30/06/1985 - Omelia XIII Domenica Ord Professione di fede

Sap 1, 13-15; 2, 23-24; 2 Cor 8, 7. 9. 13-15; Mc 5, 21-43

è il trionfo della fede. È la fede la salvezza. Questa è la meditazione che si impone con evidenza: il trionfo della fede. L’uomo solamente con la fede si salva, nella sua vita del tempo e per la sua vita dell’eternità. Fede è credere a Dio, alla sua Parola, alla sua promessa. È improntare la vita così secondo quanto il Signore ci ha rivelato. Ed è la gioia della fede, è la gioia per cui tutta la vita si trasforma, tutta la vita prende un senso. Perché si vive? Perché si lavora? Perché si soffre? La risposta ce la dà solo Gesù. Solo Gesù ci dice come la vita vale ed è degna di essere vissuta, ed è meraviglioso il tragitto che porta l’uomo a varcare i confini del tempo e la fragilità dell’esistenza lo immette nei valori divini, nei valori meravigliosi di una vita che diventa simile a quella di Gesù. Vorrei che la nostra meditazione fosse quindi in quest’ordine, nell’ordine del trionfo e della gioia: del trionfo perché il Signore ci guarisce, perché il Signore ci sostiene, perché il Signore ha misericordia di noi; del trionfo perché nessuna tentazione può vincerci se non vogliamo noi. La libertà ci deve educare alla responsabilità. L’essere liberi vuol dire agire con forza, con serenità, con vero amore. Il trionfo! Nessuna potenza né umana, né diabolica può spegnere la vita in noi, perché è vita divina e il Signore ci guida. E vorrei che sentissimo così la vera gioia della liberazione che ci fa la fede. “La fanciulla”, diceva Gesù, “non è morta, dorme” (cfr. Mt 9,24 ; Mc 5,39 ; Lc 8,52). Ecco, la gioia nostra è non avere una vita dominata dall’orgoglio, dalla sensualità, dalla sporcizia di questo mondo, ma una vita veramente forte, generosa, espansa a tutti i più grandi valori per noi e per gli altri. L’augurio che noi facciamo al gruppo, che professa responsabilmente la fede, è proprio qui: sia la vostra fede la vostra vittoria. Amate la fede per trionfare. Amate la fede per essere nella vera gioia. E quest’atto, che fate davanti a Dio e davanti alla Chiesa, vi dia la forza di camminare da veri cristiani, da realizzare in voi stessi e come gruppo quello che Gesù si aspetta da voi. Noi vi auguriamo di potere così essere nella logica della fede, forti, generosi, impegnati sempre.