28/06/1987 - Omelia XIII Domenica Ord

Sant’Ilario d’Enza, 28/06/87
Omelia, XIII Domenica Tempo Ordinario – Anno A

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2 Re 4, 8-11. 14-16; Rm 6, 3-4. 8-11; Mt 10,37-42.

“Chi ama il Padre o la madre più di me, non è degno di me”. Il Signore ci ha spiegato come dev’essere quella potenza che è l’amore: prima di tutto Dio va amato sopra ogni cosa, sopra ogni persona, in tutte le circostanze della vita facili o difficili. Bisogna amare Dio con tutte le forze del nostro animo, con tutta l’umiltà della nostra intelligenza. Bisogna amarlo perché è la fonte di ogni bene, perché a Lui tutto va riferito e non c’è affetto umano che possa essere per primo. Dio è il primo perché Dio è l’Assoluto, Dio è il primo e va servito, servito con amore, va ubbidito in tutte le circostanze. Dio davanti a tutto, prima di tutto: prima delle nostre voglie, prima dei nostri piaceri, prima di tutte le forme che ci allietano e ci attraggono. Prima Dio e poi, in Dio e per Iddio, ogni altro amore. Ma quell’altro amore ha senso, ha forza, ha forza duratura, ha perseveranza solo se c’è il primo amore. Il primo amore è la sorgente e la base di ogni altra cosa.

È così ed è sempre qui che ci dobbiamo misurare, sicché la bontà verso gli altri, la carità verso gli altri non ha perfetto senso in se stessa, se non parte da Lui o se a Lui non tende. Il cristiano non può vivere di cose umane, il cristiano deve vivere di una realtà divina, che trasforma e dà senso a tutto in Lui e per Lui. Allora, ogni movimento di amore ha un valore grandissimo: “Chi ha dato anche solo un bicchiere di acqua... non perderà la sua ricompensa”. Quanta liberazione! Quanta gioia! L’egoismo è superato, la miopia è vinta! Nel prossimo vediamo Gesù, nel prossimo sentiamo Gesù, nel prossimo vibriamo perché c’è Gesù; nel prossimo, allora, poniamo l’esercizio di quella virtù che è la virtù teologale della carità, cioè amando il prossimo amiamo Dio, onorando il prossimo onoriamo Dio. Tutto si svolge in una ricchezza mirabile.

Ecco perché oggi vogliamo chiedere questo amore, questo amore che ci faccia vivere in pienezza la nostra vocazione, questo amore che prende slancio, che prende potenza proprio dalla nostra vita interiore, perché quella che dobbiamo curare è la vita che abbiamo dentro, che abbiamo nel nostro intimo, la vita della grazia. La vita della grazia è vita che viene da Dio, è vita di amore, è vita che trionfa di tutti gli egoismi e le forme piccine e tristi che ci insidiano. Vivere potentemente la vita della grazia e ricordarcene sempre, ricordare come la vita spirituale non è una cosa che si risolve nell’esteriorità; la vita spirituale è un trionfo nell’intimo del cuore, è un trionfo di amore, che dall’interno si manifesta nelle opere e si accresce nelle opere.

Domandiamo al Signore questa carità che, forte e grande, parte dal suo Cuore divino.

CODICE 87FTO0133CN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 28/06/87
OCCASIONE Omelia, XIII Domenica Tempo Ordinario – Anno A
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La carità (Amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo in Dio)
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