08/07/1964 - Omelia XIV Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 08/07/1984
Omelia, XIV Domenica Tempo Ordinario – Anno A

Ascolta l'audio

Zc 9, 9-10; Rm 8, 9. 11-13; Mt 11, 25-30.

Entriamo nella preghiera di Gesù, entriamo nel pensiero di Gesù. Gesù rivoluziona tutte le valutazioni degli uomini, i criteri di stima, i criteri per cui si dicono fortunati gli uomini. Gesù ci insegna che ciò che vale è ciò che il Signore apprezza, è ciò di cui il Signore si compiace e non si compiace dell’esteriorità, non si compiace delle messe in scena. Non piacciono a Lui i “sapienti e gli intelligenti” secondo il mondo.

Oh, quanto dobbiamo riflettere! È facile che anche noi siamo incantati dalle cose che fanno chiasso, dalle cose che attirano l’opinione pubblica. Vale la vita che è esercizio del dovere, è esercizio di un amore fervido che non si stanca.

Noi nel Figlio dobbiamo conoscere il Padre, nel Figlio dobbiamo capire come il Padre vuole la nostra fedeltà e vuole il nostro amore, come in Cristo ogni nostra stanchezza e ogni nostro peso prende delle altre dimensioni e delle altre forme. Il servizio; servire Dio, servirlo sapendo che è un regno. Un servizio dato a Lui vale più di qualunque cosa stimata magnifica. Il servizio; costituire la nostra vita perché sia il vero suo regno. “Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà”. Realizzare perciò questo regno comporta una soggezione serena alla sua volontà, un desiderare ciò che desidera Lui, un rifiutare ciò che rifiuta Lui. Costituire la vita come servizio, perché possiamo fare tutti i giorni quello che è bene per il regno, che è bene per la carità verso tutti gli uomini per la nostra umile parte, una parte che il Signore benedice quanto più è data con generosità e con amore.

Sforziamoci allora, perché sia sempre più strappato dal cuore il senso dell’egoismo, il senso dell’orgoglio, per cui troppi uomini fanno tutto per sé ma in un senso assolutamente sbagliato, fanno tutto per sé e sacrificano tutti gli altri valori e tutti gli altri beni al loro tornaconto. Essere vittoriosi sul nostro egoismo è diventare “piccoli”, è diventare cioè semplici, è valutare le cose nella loro vera realtà con semplicità e con fede.

Lottiamo, perché l’orgoglio non abbia mai a prevalere su di noi e ci realizziamo nella grandezza dell’umiltà e nella costanza del servizio, nella ricerca della gloria del Signore, così giorno per giorno, con molta fede e con pari speranza, la speranza che il Signore prenda la nostra vita e la renda degna della espansione e della gloria del suo amore.

CODICE 84G7O0133DN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 08/07/1984
OCCASIONE Omelia, XIV Domenica Tempo Ordinario – Anno A
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Diventare “piccoli”; la vita come servizio a Dio
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS