Is 53, 2. 3. 10-11; Eb 4, 14-16; Mc 10, 35-45
… sempre nella vita del Cristo. Sia la vostra vita una comunione, perché nella comunione con Cristo, nella vostra particolare generosità, voi sentiate che il tempo non fa che rendere più profondo il vostro amore, che rendere il vostro cuore sempre di più uno, unico; che il tempo non scolora, non diminuisce, non attenua quello che avete in questo momento, quello che vorrete avere dopo ogni Messa, in comunione tra voi, in una comunione ecclesiale coi vostri fratelli. Perché la vostra unione, è veramente la strada per manifestare la Chiesa, perché in voi vedono la presenza del Signore: “piccola Chiesa” avete voluto sottolineare. E sia proprio questo ciò che voi intendete ogni giorno compiere pietra sopra pietra, lavoro aggiunto al lavoro, responsabilità che si assomma alle altre responsabilità, non come peso, ma come la gioia del vivere, come la gioia del vivere insieme, come la gioia del costruire insieme, come la gioia di volervi bene con gli altri. Perché abbiamo parlato di Mistero Pasquale, ma è pur vero che, se la nostra gioia di cristiani passa per una croce, non si ferma alla croce. La vera condizione del cristiano è la condizione del risorto, è una gioia profonda che resta nell’anima: la sua pace, quella pace che nessuno può togliere. Perciò il nostro augurio finale, è proprio lì: l’augurio che possiate generosamente e perciò lietamente, vivere ogni giorno la vostra Messa, per la gloria del Signore e per il bene di tutti.
CODICE | 73LMO0133SM |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 21/10/1973 |
OCCASIONE | Omelia, XXIX Domenica Tempo Ordinario - Anno B – Anniversario matrimonio |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | La gioia della comunione nel Matrimonio |
ARGOMENTI | La gioia della comunione nel Matrimonio |
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