Es 17, 8-13; 2Tm 3,14-4,2; Lc 18, 1-8
L’insistenza nella preghiera, perché la Parola di Dio è viva ed efficace.
La relazione dunque tra la preghiera e la Parola dice che la preghiera in noi è suscitata dalla Parola di Dio.
L’iniziativa del nostro pregare parte da Dio, che rivolge a noi la sua Parola, che ci introduce nella misericordia e nella comprensione del suo Regno.
La preghiera dobbiamo dunque vederla non come una cosa di necessità e basta, dico di una necessità individuale, di noi che gridiamo all’Infinito. La nostra preghiera di cristiani è una preghiera di fede, cioè è la preghiera di coloro che sono stati visitati da Dio, per cui Dio è venuto, per cui Dio ha compiuto l’opera di salvezza, per cui Dio è venuto come ospite nel nostro cuore.
Noi lo sappiamo, nel Battesimo siamo diventati templi dello Spirito Santo, per questo, costituiti figli di Dio, noi guidati dallo Spirito Santo preghiamo, cioè uniamo la nostra voce a quella di Gesù e la nostra voce è voce perciò che esprime tutta la nostra gioia di appartenere alla famiglia della Santissima Trinità, la gioia di essere nella Chiesa che è il corpo del Signore.
Come dobbiamo innalzare la nostra preghiera allora, come dobbiamo modellarla su quella di Gesù! Come dobbiamo essere perseveranti! Come nella nostra preghiera dobbiamo trovare veramente la luce, la verità che ci illumina il cuore! Come dobbiamo trovare nella nostra preghiera la forza soprannaturale per la nostra vita cristiana!
Imparare a pregare è allora prima di tutto imparare la nostra posizione nel regno di Dio, è imparare a sentirci veramente quali siamo, a realizzare cioè il nostro Battesimo, la nostra dignità di cristiani e, nello stesso tempo, la nostra funzione che abbiamo per il mondo. Se noi facciamo penitenza, non lo facciamo solo per noi, se noi facciamo l’adorazione non la facciamo solo per noi, se noi ringraziamo Dio lo ringraziamo per tutta la sua gloria.
Sentirci così nella nostra qualità, membra di Gesù Cristo per la salvezza del mondo universo.
Valorizziamo dunque la nostra preghiera, siamo insistenti, preoccupiamoci di suscitare in noi la preghiera attraverso la riflessione, la meditazione della Parola di Dio. Una preghiera meccanica, monotona, sempre uguale, una preghiera così chiusa nel nostro problema di ogni giorno, una preghiera che vuole essere semplicemente un interesse non è una preghiera da cristiani. La preghiera del cristiano deve essere la preghiera stessa di Gesù e dobbiamo perciò innalzare il nostro spirito alla contemplazione delle cose eterne e così sentiremo la nostra missione di salvezza, la nostra volontà di salvezza, nell’unione stretta con il Signore.
CODICE | 74LLO0133SN |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 20/10/1974 |
OCCASIONE | Omelia, XXIX Domenica Tempo Ordinario - Anno C |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | reghiera |
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