Is 53, 2.3.10-11; Eb 4, 14-16; Mc 10, 36-45
“Non è venuto per essere servito ma per servire” (Mc 10, 45) e il suo servizio, lo conosciamo bene, è stato la consegna alla volontà del Padre di tutti gli istanti della sua vita. E’ stato un servo che non ha mai voluto fare la propria volontà, ma ha dato tutto: ha dato la sua scienza, ha dato il suo potere, ha dato il suo sangue, lo ha dato nel tormento fino alla morte. Ecco il servizio. Guardiamolo crocefisso, guardiamolo quando ha compiuto tutto e mette nelle mani del Padre il suo spirito. E ha detto che dobbiamo fare così anche noi, sottolineando cioè due grandi virtù: la virtù dell’umiltà e la virtù della carità. Si serve bene, quando nell’anima c’è il senso delle proporzioni e quell’anima arde dell’amore di Dio; il contrario, lo sappiamo bene, si chiama egoismo, egocentrismo, lo spasimo dell’uomo che cerca la gloria, che cerca la considerazione, che cerca il plauso, che cerca e si tormenta se queste cose non gliele danno, e si arrovella e va in una piena amarezza.
Umiltà e carità: sono le linee del servizio che tutti gli uomini devono dare, gli uni agli altri, con serenità ma con forza, con slancio e ancora con perseveranza; è l’assimilarsi a Cristo e bere il suo calice.
Oggi noi meditiamo un servizio che è il primo dei servizi: il servizio per i nostri fratelli che ancora non possiedono il tesoro della fede. Sono tre miliardi (tre miliardi!) le persone a cui Cristo non è stato ancora evangelizzato; la maggior parte dell’umanità. Due mila anni fa il Signore ha cominciato l’annuncio e tre miliardi di uomini ancora non lo conoscono ed è evidente: per la nostra neghittosità, per le nostre divisioni, per il nostro egoismo, per la costruzione di un cristianesimo solo intimistico, ripiegato su di sé. Le anime domandano Gesù, le anime soffrono, perché non hanno Gesù, gli uomini si dibattono perché non hanno la pienezza del Vangelo.
Oh, come dobbiamo sentire la necessità di questo servizio, quando continuamente, dinanzi ai nostri occhi, Gesù prosegue il suo servizio! Nell’Eucaristia il Signore è disponibile sempre, serve sempre, non ha una volontà che guidi il suo stato: è ancora la volontà del Padre alla quale si abbandona. E’ così in un servizio di umiltà, in un servizio di amore, in una generosità perenne e grande.
Come allora dobbiamo preoccuparci di non fare delle Eucaristie vuote, di non fare delle Eucaristie false, perché avvicinarci all’Eucaristia è ardere del suo amore, è entrare nella sua logica di vita, è entrare nella suprema sua missione.
Quanto allora dobbiamo stare attenti a riformare decisamente la nostra presenza all’Eucaristia! Diventare una sola cosa per Lui, diventare una sola cosa che tende alla stessa missione, che Lui compie e ci ha indicato.
Vivere l’Eucaristia è vivere il problema delle anime, della salvezza delle anime, è vivere proiettati in tutto il mondo. Tutto il mondo dobbiamo portare con noi all’Eucaristia, perché tutto il mondo è la passione del cuore di Cristo, che vuole salvare tutti e vuole dare a tutti una dignità.
Sia dunque la nostra riflessione una riflessione molto forte, a toglierci dai nostri piccoli ma costanti egoismi, a toglierci dalla nostra grettezza e dalla nostra superficialità, perché sia proprio così per ognuno di noi quello che è stato lo scopo della sua vita. “Venuto per dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10, 45) si adempia anche per noi, che diamo generosamente quanto abbiamo per il riscatto di molti.
CODICE | 82LGO0133SN |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 17/10/1982 |
OCCASIONE | Omelia, XXIX Domenica Tempo Ordinario - Anno B - Giornata missionaria |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Gesù Servo obbediente - Le virtù del servizio: l’umiltà e la carità – Evangelizzazione, primo dei servizi – Eucarestia, servizio di umiltà e di amore |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS