02/10/1983 - Omelia XXVII Domenica Ord

Sant’Ilario d’Enza, 02/10/1983
Omelia XXVII Domenica tempo ordinario Anno C

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Lc 17, 5-10

Omelia ore 8,30

Ripetiamo anche noi l’invocazione degli Apostoli: “Aumenta la nostra fede”. Dobbiamo essere ben consci di avere una fede molto povera, molto elementare. Abbiamo bisogno di una grande fede, perché è questa la nostra luce, ed è la nostra forza, ed è la nostra vittoria. La fede vera, la fede piena.

Noi lo tocchiamo con mano in quanti cristiani manca una fede schietta e completa. Credono ma non credono con cognizione. Hanno delle nozioni molto, molto ridotte. Credono, ma pongono dei dubbio, ma avanzano delle riserve. Abbiamo bisogno di una fede che sappia accogliere tutta la Parola di Dio. La fede è una risposta, è un’accoglienza fervida e generosa.

Il Signore si è svelato a noi, ci ha comunicato la Sua Parola: è il nostro sì che deve uscire pieno e generoso. Oggi sentiamo ancora di più il bisogno di una fede illuminata, di una fede fervida, di una fede che accolga tutto e traduca, perché “la fede senza le opere è cosa morta”. La fede sboccia nella Chiesa ed è la Chiesa che ce la propone, ed è la Chiesa che ce la custodisce, ed è la Chiesa che ce la spiega. E’ nell’unione con il Santo Padre e con i nostri vescovi che noi possiamo essere ben sicuri di cosa crediamo e di che cosa noi professiamo ogni giorno.

Vorrei che per tutti questa giornata fosse una crescita di fede ecclesiale. Quando i nostri pellegrini sono là in comunione con il Papa, alla Messa concelebrata con il Papa, sulla tomba dei santi apostoli, vorrei che sentissimo il bisogno, tutti, di un atto di amore verso il Signore che ci ha dato la Chiesa, vorrei che tutti sentissimo la volontà precisa di crescere in questa comunione, perché non c’è una fede dell’individuo isolato ed estraneo. Noi, con il Battesimo, nello stesso istante, diventiamo membri della Chiesa e figli di Dio. La nostra posizione è quindi ben chiara: siamo figli di Dio perché lo Spirito Santo ci aggrega al Corpo Mistico di Cristo, e, formando noi il Cristo totale, veniamo a gioire della Parola di Dio, veniamo a interpretare la Parola di Dio, veniamo ad essere con chiarezza, nelle nostre posizioni morali. Una crescita della fede, una grande crescita di fede si verifica così, proprio nella comunione tra di noi, nell’amore tra di noi, ma non un amore di sentimento vago: nella persuasione di essere nella Chiesa di Cristo e di essere guidati infallibilmente. La parola del Papa è una parola di Cristo. Il Papa è infallibile nel proporci le verità di Dio, nel proporci i comandamenti di Dio. Dobbiamo perciò seguire il Papa, amare il Papa. E sta qui la vera fede. Quelli che non seguono il Papa errano, sbagliano e sbagliano nella sostanza, non sbagliano in qualche cosa di secondario. Bisogna amare il Papa come la figura del Cristo in terra. Bisogna che amiamo il Papa e che siamo ben attenti a tutto quello che dice, a tutto quello che ci indica, a tutto quello che ci domanda.

“Aumenta la nostra fede”. Fa’, Signore, che non ci basiamo sulle nostre deboli cognizioni, sui nostri gusti, sulle nostre comodità o le nostre aspirazioni, ma che con coraggio abbracciamo la fede degli Apostoli e così entriamo in pieno nello spirito dell’Anno giubilare che ci ricorda la redenzione, che ci ricorda cioè che noi siamo stati comprati da Cristo con tutto il suo sangue e che dobbiamo preparare il Regno di Cristo e dobbiamo avviarci verso quella completezza di vita cristiana che dà testimonianza al mondo.

L’Anno giubilare ci dice: la cosa più importante è la salvezza dell’anima. Se non salviamo l’anima, non abbiamo salvato niente. L’affare più importante che uno deve fare al mondo è quello di salvare l’anima. “Che cosa conta guadagnare tutto il mondo - ha detto Gesù - se poi si perde l’anima?”.

Con la consapevolezza di quanto il Signore vuole da noi, doniamoci a Lui e cerchiamo di trarre profitto anche noi che non abbiamo potuto, almeno oggi, andare sulle tombe degli Apostoli per acquistare l’indulgenza, non abbiamo potuto essere vicini al Papa. Con la fede, con una fede grande, fervida, vinceremo ogni ostacolo, ogni tentazione, supereremo ogni peccato.

OMELIA ORE 11 Matrimonio

L’augurio che noi presentiamo agli sposi s’intona molto fortemente alla parola del Signore che abbiamo ascoltato. Il Signore ci esorta ad avere fede, perché un cristiano deve vivere di fede. La fede deve investire tutta la vita e deve far fiorire quelle scelte, quelle opere di bene che nella vita è necessario realizzare e realizzare in pienezza.

Ecco perciò l’augurio: l’augurio che la fede vi ispiri, che la fede vi guidi, che la fede vi conforti, che la fede vi sorregga. Perché siete venuti qui davanti all’altare, se non per un principio di fede? Sappiamo bene: la famiglia è nata da Dio. La famiglia non è un’invenzione dell’uomo, è un dato naturale, inserito nella natura creata da Dio. Dio ha voluto la famiglia per l’amore e per la vita. Dio ha voluto che l’uomo, come dice la Bibbia, lasci suo padre e sua madre e si unisca alla sua sposa e i due diventino una sola cosa. E il nostro Redentore, Gesù Cristo, ha voluto presenziare alle nozze, cioè ha voluto essere presente ad ogni matrimonio, facendo del matrimonio un Sacramento, cioè una cosa sacra, che dà una partecipazione più forte alla comunione con Dio. Ha voluto allora sottolineare che il fare una famiglia è compiere una missione; non è l’entusiasmo di un momento: è una missione, alle volte gravida di tante preoccupazioni, alle volte così, da affrontare con serenità e con impegno. Proprio una missione cui Lui si accompagna. Il Signore vi è vicino. Ecco, vi dice: “Voi vi mettete insieme nel mio nome, io sarò con voi. Io sarò con voi per allietare le vostre gioie. Io sarò con voi quando verranno momenti difficili. Io sono con voi”, nel suo sorriso, nella grazia del Suo amore, nella Sua sicura partecipazione.Quindi l’augurio vuol essere così: vivete di fede, appoggiatevi alla preghiera e, nella fede e nella preghiera, vivete il vostro amore, perché quando due sposi si vogliono veramente bene, hanno una grande ricchezza, hanno una grande realtà sulla quale basarsi. Realizzate in Dio, realizzate con Dio, amatevi sempre in Lui e nella sua grazia.

CODICE 83L1O0133QE
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 02/10/1983
OCCASIONE Omelia XXVII Domenica tempo ordinario Anno C
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Fede
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