05/10/1986 - Omelia XXVII Domenica Ord Fidanzamento

Sant’Ilario d’Enza, 05/10/1986
Omelia, XXVII Domenica Tempo Ordinario – Anno C, Fidanzamento

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Ab 1,2-3; 2,2-4; 2 Tim 1,6-8. 13-14; Lc 17, 5-10.

Dobbiamo fare nostra con intenso desiderio la preghiera degli apostoli: “Aumenta la nostra fede” perché la fede è la nostra ricchezza, è la nostra gloria, è la nostra sicurezza, è la nostra gioia. Credere è tutto. Credere dà spiegazione di tutto. È una spiegazione che non viene dall’uomo, viene da Dio. È Lui che ci assicura. Dobbiamo veramente collaborare perché la fede aumenti sempre di più. Perché la fede non è qualcosa di statico ma è qualcosa di dinamico.

La virtù della fede è un atteggiamento abituale della nostra anima per il quale giudichiamo e agiamo in conformità a quello che ci ha detto Gesù. È dinamico perché questo dinamismo è nell’ordine della vita ed è la fede che ci dà la vita spirituale, è la fede che vuole che tutto sia nell’ordine dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo.

È povero quel cristiano che non accetta con entusiasmo la fede. Alcuni cristiani hanno ancora − e sono vecchi! − hanno ancora una fede bambina, una fede che balbetta, perché non hanno capito che la fede va accolta, va nutrita, va sviluppata. Non hanno capito che non si può vivere di ricordi. La fede deve essere una conquista quotidiana. Sempre più fede! Sempre tanta fede! Sempre con tanta sicurezza: la sicurezza del nostro presente, la sicurezza del nostro futuro, la sicurezza della vita eterna.

Il Signore parla di un banchetto al quale siamo invitati: il banchetto dell’eternità. È il simbolo di tutta la gioia, di tutta la splendida, meravigliosa gioia che il Signore ci darà per qual poco che possiamo fare quaggiù. Ma senza fede non si sa perché si vive, non si sa perché si muore, non si sa il perché del dolore e il perché delle lotte. Ecco perché oggi dobbiamo aumentare la nostra fede al contatto del mistero eucaristico. È il Signore che è presente nell’Eucarestia e ci ripete: “Non vi lascio orfani” (Gv 14,18); “Sono con voi” (Mt 28,20). E la fede prende tanta forza, tanto slancio, prende il volo sulle parole del Signore. La fede è sicurezza di quello che Lui ha detto, di quello che Lui ci ripete, di quello che Lui ci assicura.

La fede è una meraviglia che dobbiamo amare tutti insieme. Siamo in un’assemblea di fede. Sviluppa il proprio amore chi più crede. Sviluppa la propria forza chi più aderisce. Crediamo! Crediamo sempre di più! E quando ci sentiamo poveri nel credere aumentiamo la nostra preghiera. Crediamo! Crediamo a tutte le parole del Signore, a tutte le verità, anche se la nostra mente arriva tanto poco avanti! Crediamo perché Dio ci ama! Crediamo perché Dio è verità infallibile! Crediamo perché Dio ci propone la sua verità con la sua autorità! Crediamo! E vogliamo proprio cominciare da questa Messa.

Credere potentemente e unirci strettamente a Gesù che tra pochi momenti verrà sull’altare e ripeterà la sua offerta, il suo amore al Padre per la salvezza di tutti noi.

CODICE 86L4O0133QN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 05/10/1986
OCCASIONE Omelia, XXVII Domenica Tempo Ordinario – Anno C, Fidanzamento
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La virtù della fede
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