15/10/1972 - Omelia XXVIII Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 15/10/1972
Omelia, XXVIII Domenica Tempo Ordinario - Anno A - Festa ringraziamento dopo pellegrinaggio a Lourdes

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Is 25, 6-10; Fil 4, 12-14. 19-20; Mt 22, 1-14

Il tema della parabola del Signore è bene evidente: il regno di Dio è una festa, è una gloria, è una gioia, ma il regno di Dio va accettato, bisogna volerlo, bisogna dire di sì agli inviti. E il Signore ha tracciato una sintesi storica nella sua parabola. A tutti Dio rivolge il suo invito, anche a quelli che sono ai crocicchi delle strade, a tutti. Bisogna dire di sì, bisogna dire di sì con convinzione e collaborazione, perché chi entra senza la veste nuziale sarà buttato fori e il suo stato sarà uno stato pauroso di immobilità. “Legatelo mani e piedi” (Mt 22, 13), l’immobilità del male, l’immobilità dell’inferno e sofferenza: “Sarà pianto e stridore di denti” (ib.). Il problema della vita dunque è un problema di corrispondenza, è un problema di adesione totale al messaggio di Dio. Il problema della nostra vita cristiana si realizza così dalla prima chiamata nel Battesimo alle successive chiamate, a quelle chiamate che raggiungono fino in fondo l’anima. Alle comunità arriva la chiamata come agli individui, alle comunità arriva la chiamata come a qualsiasi, che davanti al messaggio di Dio sente tutta la responsabilità, una responsabilità dunque individuale, ma una responsabilità anche comunitaria. E a questo invito sappiamo bene che la nostra comunità tenta di rispondere, vuole rispondere, vuole dare al Signore. E noi ringraziamo oggi, perché questo invito ha avuto momenti singolarissimi di grazia in questo ultimo periodo. E sentiamo come il nostro ringraziamento si esprime così fervido, ma nello stesso tempo accresce il nostro senso di responsabilità. In che senso viene la nostra responsabilità? Coloro che hanno rappresentato la comunità negli Esercizi, coloro che hanno rappresentato la comunità nel pellegrinaggio a Lourdes che cosa hanno sentito? Che è sempre più necessario un sì totale all’invito di Dio, alla sua grazia. Hanno sentito che questo invito è possibile darlo in pienezza, solo se noi ci poniamo nella linea stessa voluta da Dio. Come Dio ha voluto che tutte le grazie passassero per le mani della Madonna, ci ha dato Gesù per il sì di Maria, così noi non riusciamo a corrispondere al piano di Dio, se non facendoci accompagnare dalla Madonna, dalla sua meravigliosa intercessione, dal suo perenne amore. Vorrei che la nostra vita spirituale prendesse così una grande ricchezza, la ricchezza della devozione alla Madonna, la devozione di tutti perché diventi un vero fatto comunitario, la devozione di tutti perché nella consacrazione alla Madonna sentiamo che è la strada, per vivere la nostra consacrazione di Battesimo. La consacrazione operata da tanti, operata a gruppi e che deve preludiare alla consacrazione della Parrocchia alla Madonna, quando saremo pronti, quando l’ambiente della comunità potrà esprimere autenticamente questa consacrazione, perché la nostra Parrocchia, consacrata alla Madonna, possa sentirsi così in pienezza nella strada del Signore, possa realizzarsi così con gioia, con umiltà nella testimonianza cui è chiamata. Ecco, vorrei che questa giornata di ringraziamento fosse il primo passo verso la nostra consacrazione. Vorrei che questa nostra giornata proponesse a tutti che la devozione alla Madonna è la via della salvezza, è la via breve, facile, è la via grande alla santificazione, alla testimonianza, al vero essere Chiesa nell’amore a Dio, nell’amore ai fratelli. Ognuno di noi si senta perciò responsabile e si proponga generosamente e fortemente di camminare nella via del Signore.

CODICE 72LEO0133RN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 15/10/1972
OCCASIONE Omelia, XXVIII Domenica Tempo Ordinario - Anno A - Festa ringraziamento dopo pellegrinaggio a Lourdes
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Responsabilità verso le grazie, consacrazione alla Madonna
ARGOMENTI Responsabilità verso le grazie, consacrazione alla Madonna
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