14/10/1984 - Omelia XXVIII Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 14/10/1984
Omelia, XXVIII Domenica Tempo Ordinario – Anno A

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Is 25, 6-10; Fil 4, 12-14. 19-20; Mt 22,1-14.

L’insegnamento che ci dà il Signore è chiarissimo: rispondere alla sua chiamata, realizzare una vera vita cristiana è una gioia, è una festa. Immaginare invece la vita cristiana come qualche cosa di pesante, di noioso, vedere il servizio cristiano come una schiavitù è una tentazione, è un errore. Noi dobbiamo capire bene come Dio è Sapienza e Amore, è infinita gioia. Seguire Lui è seguire allora ciò che c’è di più giusto, ciò che c’è di più bello, ciò che veramente dà un senso e un perché ad ogni nostra giornata.

Non ci sia allora nessun cedimento, non ci sia nessun compromesso, ma andare incontro al Signore col cuore aperto, con l’anima generosa, con tutte le forze, andare incontro a Lui è verificare così una vera vita di fede, perché sta proprio qui: una vita di fede. La vita cristiana non è una vita fatta di superstizioni, un vita fatta di paure, di incubi; è vita che si basa sulla parola divina, è vita che si basa sull’esperienza di amore. È un’esperienza di amore che compie un’anima ed è una perenne forza, generosità che sboccia, è una vita che raggiunge la pienezza.

E in questa domenica ci dobbiamo proprio interrogare per vedere come in realtà è lo slancio e l’entusiasmo della nostra vita cristiana, come serviamo il Signore con letizia, come diamo a Lui generosamente tutto il nostro cuore.

La tristezza viene nel dividere questo nostro cuore, viene nello scendere al compromesso coi nostri peccati, coi nostri orgogli, coi nostri egoismi, con le nostre tristi esperienze che vogliono essere una ricerca di felicità e sono solo un’amarezza che si ripete.

Servire il Signore nella letizia: ecco ciò che dobbiamo proporci, osservare i suoi Comandamenti con amore, fare di tutto, vivere una vita cristiana piena, una vita cristiana generosa, vivere una vita cristiana senza cedimenti. Non si può servire Dio e servire il mondo, non si può cercare l’accontentamento delle nostre passioni, l’accontentarci in ciò che c’è di più dubbioso in noi e poi volere anche andare dietro al Signore. Entusiasmo, forza, generosità.

Accogliamo proprio con forza l’invito della liturgia: andiamo alla vita cristiana come ad un banchetto di nozze, andiamo per abitare nella casa del Signore. Se si abita nella casa del Signore − dice san Paolo: “Ho imparato ad essere ricco, tutto posso in Colui che mi dà forza” (Fil 4,12-13) −, la sua ricchezza, il suo dono e la tenerezza del suo amore ci guideranno ogni giorno e realizzeremo con pienezza la nostra vita cristiana.

CODICE 84LDO0133RN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 14/10/1984
OCCASIONE Omelia, XXVIII Domenica Tempo Ordinario – Anno A
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La vita cristiana come festa di nozze; servire il Signore con letizia
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