Es 2, 21-27 1 Ts 1, 5-10 Mt 22, 34-40
Le parole del Signore ci richiamano al più grande di tutti i comandamenti, alla realtà più sublime. Noi dobbiamo non solo adorare ed onorare Dio: lo dobbiamo amare, lo dobbiamo amare con tutte le nostre forze, con tutte le nostre energie. È la finalità della nostra esistenza.
Noi dobbiamo amare Dio e amare tutto ciò che Dio ama, tutto; ecco perché dobbiamo amare gli altri: perché sono amati da Dio, perché Dio per loro è un Padre, perché Dio, facendosi uomo, ha avvicinato tutti gli uomini e sulla croce Gesù ha dato la vita per tutti.
Poniamo allora così il nostro ideale cristiano: servire il Signore nell’amore e servire il prossimo nell’amore di Dio. Non è allora, come alle volte i nemici della fede sottolineano, che l’amore Dio sia alienante, ci allontani dal vero amore e dal vero interesse per il prossimo; anzi, costituisce, l’amore di Dio, la forza per donarci a tutti e per non escludere nessuno dal nostro amore. È proprio per il comando di Dio, è proprio per logica conseguenza dell’amore di Dio, che ci occupa il cuore, che noi riusciamo a vincere l’egoismo, a vincere l’orgoglio, a vincere tutte quelle forme deteriori che possono renderci chiusi e insensibili ai bisogni del prossimo.
E allora, noi ci dobbiamo educare veramente all’amore di Dio; dobbiamo capire come siamo stati creati da Dio e siamo stati redenti, perché possiamo veramente amare, perché possiamo inondare il mondo di questa carità.
Capiamo perché dobbiamo ogni giorno, in ogni ora del giorno combattere il male: perché il male è rifiuto dell’Amore, perché il male è forma odiosa che fa apparire la felicità là dove non è, la gioia dove non esiste.
Il male è ipocrisia, il male è inganno. Oh, rafforziamoci in questo amore di Dio e pensiamo bene che la parola “amore” non deve essere intesa male; la parola “amore” esce da Dio e non si riduce, non può ridursi a un’espressione verbale, a una parola. L’amore è un' opera; si ama Dio quando si fa la sua volontà; si ama Dio quando si eseguono i suoi comandamenti; si ama Dio quando le nostre scelte sono nell’ordine preciso che ci ha indicato il Signore, che ci ha indicato attraverso la nostra coscienza e attraverso l’illuminazione e la grazia che ha dato alla Chiesa.
Noi dobbiamo vivere con un sentimento profondo: il sentimento della nostra figliolanza a Dio; per cui dobbiamo fare tutto ciò che piace a Lui e in quanto piace a Lui. Dobbiamo non cercare quello che è la nostra soddisfazione, ma la soddisfazione di Dio; non dobbiamo cercare a livello nostro, ma a livello di Dio. La dimensione vera della vita è la dimensione di questa grande volontà di Dio tradotta così, umilmente da noi nella nostra vita quotidiana. Il nostro dovere quotidiano lo dobbiamo vedere non mai staccato da Dio; il nostro dovere quotidiano dobbiamo vederlo come un’espressione di servizio di amore a Dio.
Impegniamoci dunque. In questa settimana la Chiesa ci ricorderà tutti i santi, ci ricorderà tutti i morti. La Chiesa nella sua liturgia ci farà ancora presenti quindi le grandi finalità della vita, il grande senso che noi dobbiamo dare alla vita. Impegniamoci dunque, perché nell’invocazione ai santi, nella comunione del Corpo Mistico con loro, nel ricordo dei nostri defunti siamo spronati a vivere bene il nostro tempo e a dare veramente frutti di salvezza.
CODICE | 78LUO0133TN |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 29/10/1978 |
OCCASIONE | Omelia XXX domenica tempo ordinario anno A |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Amore di Dio e del prossimo |
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