Ger 31, 7-9; Eb 5, 1-6; Mc 10, 46-52
“Va’, la tua fede ti ha salvato” (Mc 10, 52). Non gli ha detto: - Va’, sei guarito -, gli ha detto ciò che importava di più, “la tua fede ti ha salvato” (ib.), perché è lì il vero senso di tutto. E’ nella fede che noi abbiamo la salvezza, che noi abbiamo la redenzione e la pace, è nella fede.
Nella prima Lettura si ricordano i prigionieri di Sion e l’esilio era così amaro, così triste, così pesante che non potevano nemmeno avere il coraggio di cantare.
Ecco, giunge la promessa, giunge; sì, il Signore opera prodigi, libera, salva. Ed è l’immagine dell’uomo incatenato nel paese della schiavitù, dell’oppressione, nel paese dove non c’è il Signore, dove le passioni, le tirannie del male opprimono.
Quanto dobbiamo ringraziare il Signore per il dono della fede! Come dobbiamo collaborare con la grazia, perché la fede cresca in noi potente, grande, magnifica! Perchè la fede ci dà il senso della vita, la fede ci dà la gioia di vivere, la fede spiega tutti gli enigmi che tempestano la vita presente. E la fede bisogna che in noi diventi gigante e grande. Abbiamo bisogno di essere anime di fede, di una fede luminosa e piena, di una fede che ci faccia vedere come in Gesù abbiamo tutto.
La seconda Lettura insiste, per la seconda domenica, insiste su Gesù Sommo Sacerdote. E’ dunque Gesù, posto tra il cielo e la terra, che presenta al Padre le nostre condizioni e riceve dal Padre il mandato di guidarci e di illuminarci.
In Gesù c’è tutto, senza Gesù anche i valori umani si deteriorano rapidamente e si riducono a una mistificazione.
Abbiamo bisogno di Gesù, di Gesù tra di noi, di Gesù che possiamo ancora stringere al nostro cuore, di Gesù che nell’Eucaristia è mirabile per la sua azione, è mirabile perché ci fa essere quello che dobbiamo essere.
L’Eucaristia fa la Chiesa, l’Eucaristia ci libera, l’Eucaristia ci sostiene, l’Eucaristia è Pane meraviglioso che non ci impedisce di vivere la nostra vita umana, ma ci dà il senso delle cose divine e tutto riconduce al Padre, perché tutto deve convergere alla gloria di Dio e al bene dei fratelli.
Gesù ci insegna ad amare gli altri, a prodigarci per gli altri, a superare le divisioni e le stanchezze; ci insegna ad essere coerenti e semplici. Ci aiuta a impegnarci giorno per giorno nel nostro dovere, nelle nostre responsabilità, in tutto quello che, giorno per giorno, comprendiamo essere utile per gli altri, essere servizio e generosità.
Ecco allora che terremo come idea forte e grande le parole di Gesù, che sono state pronunciate nell’ acclamazione al Vangelo: “Io sono la luce del mondo: chi segue me avrà la luce della vita” (Gv 8, 12).
Seguiamo Gesù, diventiamo discepoli veri di Gesù, non confondiamoci nelle miserie e nelle brutture di questo mondo, non confondiamoci.
Seguiamolo! “La luce della vita”: sentite com’è bello! Sentite com’è vero! “La luce della vita”. Seguiamo Gesù! Lui dev’essere così per noi la nostra certezza, il nostro amore, la nostra forza. Con Gesù in tutto, con Gesù per sempre.
CODICE | 82LPO0133TD |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 24/10/1982 |
OCCASIONE | Omelia, XXX Domenica Tempo ordinario - Anno B - Fidanzamento |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Nella Fede la redenzione e la pace – La schiavitù del peccato e l’esilio di una vita |
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