22/03/1975 - Sabato V Quar

Sant’Ilario d’Enza, 22/03/1975
Omelia, Sabato V Settimana Tempo Quaresima

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Ez 37,21-28; Gv 11,45.56

In questo grande tempio della vita di Gesù la sua Passione rappresenta il Santo dei Santi, proprio per rapportarci al tempio di Gerusalemme. La gloria più grande che Gesù ha dato al Padre suo è stata proprio la sua Passione e la sua Morte. Gesù, incarnato Figlio di Dio, era venuto su questa terra a dividere la nostra condizione umana. E proprio perché ha preso su di se stesso le nostre miserie e i nostri peccati era necessario, come dirà Lui dopo la sua resurrezione ai discepoli di Emmaus, era necessario che il Figlio dell’uomo patisse e soffrisse prima di entrare nella gloria. Ecco, insieme con Gesù cerchiamo di entrare in questo mistero suo pasquale. Entrando in questa Settimana Santa dobbiamo prima di tutto domandare la grazia di capire. Di capire quello che il Signore ha fatto. La Passione sua è il compendio dei suoi misteri, è il vertice di tutta la sua azione. La sua Passione è proprio il centro di tutta la nostra fede. Perciò chi capisce la Passione di Gesù è entrato nel Santo dei Santi, cioè ha piena fede, ha piena intelligenza delle cose di Dio. Ma chi non capisce la Passione di Gesù ne resta fuori e il cristianesimo è solo sfiorato esteriormente. Quindi domandiamo al Signore la grazia di capire, di capire il suo dolore e il perché del suo dolore; di capire l’atto della sua redenzione e di collaborarvi; di essere sensibili a tanta grazia. Proprio nella giornata del suo ingresso trionfale a Gerusalemme, la domenica delle palme, Gesù dirà una parola che è anche per noi. Quando i capi dei sacerdoti sgridavano i fanciulli perché osannavano a Gesù e, dopo aver tentato inutilmente di zittirli, si rivolsero al Signore, Egli disse: “Lasciateli, perché se non gridano loro si mettono a gridare i sassi”. Era il rimprovero più acerbo. Effettivamente la sensibilità del nostro cuore deve muoversi. Si muove l’intelligenza, si muove la volontà, si deve muovere il nostro amore. Altrimenti grideranno i sassi. E per fare questo dobbiamo porci vicino alla Madonna addolorata. Solo la Vergine Santissima ha avuto piena comprensione della Passione di Gesù. Solo Lei. Lei vicino alla croce. Per entrare veramente in questo Santo dei Santi abbiamo bisogno dello Spirito Santo che solo la Vergine ci può ottenere. Poniamo dunque vicino a Lei perché ci aiuti in questi giorni a maturare in questo senso, che è poi in sostanza la maturazione della nostra conversione, la maturazione dell’anima nostra che deve fare il passaggio, la Pasqua, che deve veramente essere così pronta, così forte, così perseverante da rovesciare le cose e, per restare nella metafora, passare il Mar Rosso, cioè operare un deciso atto di conversione. Guardiamo al crocefisso e dal crocefisso prendiamo motivo di un grande e generoso rinnovamento e guarderemo bene al crocefisso se questi giorni saranno per noi giorni di preghiera, di particolare silenzio, di particolare forza di penitenza.

CODICE 75COQ0135XN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 22/03/1975
OCCASIONE Omelia, Sabato V Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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