12/04/1981 - Vespri Domenica Palme

Sant’Ilario d’Enza, 12/04/1981
Omelia, Vespri Domenica Palme

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At 13,26-30a

Riflettiamo con anima aperta; le parole dell’apostolo sono per noi, dice, l’avete sentito: “A noi è stata mandata questa parola di salvezza”. Far Pasqua è accogliere la parola di salvezza; far Pasqua vuol dire consegnare al Signore la nostra vita perché si tratta proprio di questa consegna. Noi troppe volte teniamo la vita, le energie della vita per noi, per il nostro egoismo, per il nostro piacere. La parola di salvezza è, riconoscendo Gesù Figlio di Dio, immolato e risorto per noi, riconoscendo in Lui il nostro Signore, riconoscendo in Lui l’unico che dà un senso all’ esistenza, consegnargli la nostra vita. Dirgli di sì; voler vivere nella Fede, voler progredire nella fede, volerci stabilire su quelle basi che non tramontano mai.

Abbiamo troppe resistenze, abbiamo troppi tentativi di evasione, vorremmo ma non vogliamo; desidereremmo, ma non attuiamo. Il nostro incontro di stasera, che vuole essere un incontro fraterno, ecclesiale, ecco ha qui tutto il suo fondamento: noi crediamo questa parola di salvezza, la crediamo e troviamo la base della nostra carità, la forza di progredire e di camminare insieme, nel pensiero tante volte sottolineato dal Vescovo. Progredire, amare di più il Signore perché, evangelizzati, possiamo essere capaci di evangelizzare. Il camminare insieme è quindi un camminare insieme nella conversione, perché non si dà fraternità se non tra convertiti, perché è il peccato che divide e il nostro egoismo e il nostro orgoglio fanno da divisione.

Convertiti, convertiti al Signore, convertiti perché Cristo sul legno della Croce ha portato le nostre colpe, perché morti al peccato viviamo per la giustizia. È questa purificazione che ci viene del Sangue di Cristo, che ci permette di servire il Dio vivente. È questa energia che riceviamo nella comunicazione al mistero di Cristo che ci permette di realizzare una vita insieme, una vita di testimonianza e di evangelizzazione di pienezza di fede. Noi cristiani o siamo totalmente cristiani o altrimenti siamo solo a derisione. Non si dà un cristianesimo a metà, non si dà un cristianesimo a compromesso, si dà un cristianesimo di piena consegna al Signore. Torna la parola che dicevamo al principio: consegnarci al Signore! Poniamoci allora davanti a Lui e ripetiamo con tutto il cuore la nostra adesione: “Noi ti adoriamo e ti benediciamo, o Cristo, perché con la tua Croce hai redento il mondo”. È proprio così: nella Croce di Gesù la nostra fortezza, la nostra fraternità, la nostra gioia.

CODICE 81DBV013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 12/04/1981
OCCASIONE Omelia, Vespri Domenica Palme
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Consegnare la vita a Gesù
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