11/05/1986 - Vespro Ascensione Nov Pent 3

1 Pt 3, 18-22.

“Egli è alla destra di Dio Padre”. Contempliamo Gesù nella gloria. Noi lo abbiamo davanti crocefisso e fatto oggetto di scherno. “Gesù ha ingoiato la morte” (cfr 1 Pt 3,22) ed è nella gloria. È vicino al Padre per ripetere al Padre la sua intercessione per noi; Lui, che ci ha insegnato a chiamarlo così con lo stesso nome che gli dà Gesù. È Padre. Padre che regna nei cieli, cioè il Padre dominatore e Signore dell’universo, il Padre al quale ci dobbiamo rivolgere con estrema fiducia, con rinnovata, fortissima fiducia. Ci ha insegnato, Gesù, a desiderare il suo regno; ci ha insegnato a santificare il suo Nome; ci ha insegnato che dobbiamo fare la sua volontà.

Ecco, guardiamo alla Madonna come un esempio di servizio e di umiltà, come Colei che ha attuato in pienezza nella sua vita il regno. Ella è Mediatrice e ci insegna come anche noi siamo per il regno di Dio; anche noi lo dobbiamo desiderare efficacemente. Dobbiamo desiderare di essere un cuor solo e un’anima sola con Gesù, di collaborare con Lui perché il Padre sia lodato, glorificato, amato. Dobbiamo amare il Padre, ci insegna la Madonna, come lo ha fatto Gesù, con il Cuore di Gesù. E l’impegno nostro, l’impegno delle nostre devozioni dev’essere finalizzato sempre lì, a partecipare al regno, a lavorare per il regno, a prodigarci per il regno. “Venga il tuo regno” deve essere la nostra giaculatoria. Il suo regno in tutte le anime. E se persevereremo nel bene, se ci dimostreremo disponibili, il Signore ci darà indubbiamente la capacità di collaborare efficacemente alla venuta di questo regno, di collaborare perché Gesù diventi il Re dell’universo per tutti gli uomini, perché tutti gli uomini lo riconoscano Signore, perché tutti gli uomini lo lodino e lo benedicano. Gesù porti tutto l’universo al Padre, quell’universo che ha riscattato col suo Sangue, quell’universo per cui ha pregato la Madonna di essere Madre. La Madre celeste Maria ci aiuterà a fare lo sforzo quotidiano di generosità perché si adempia l’ansia di cui il Signore ci ha resi partecipi nell’insegnarci il «Padre nostro».