29/11/1987 - Vespro I Domenica Avv Nov Imm 1

Sant'Ilario d'Enza, 29/11/1987
Vespro I domenica tempo di avvento, Novena Immacolata, I giorno

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Raccogliamo la Parola: “Rallegratevi”. Ci si rallegra di fronte alle cose belle e in questa novena stiamo impegnandoci per guardare e contemplare la cosa più bella, la creatura più eletta, che è la Madonna. Dice la Bibbia che, quando Dio creò le cose, si rallegrò, vide Dio che erano cose belle, si compiacque. Dio è l’infinita bellezza, un oceano sterminato di bellezza, una bellezza che non viene mai meno. Nelle creature c’è solo una raggio, in Lui c’è l’infinito e, quando crea, partecipa la sua bellezza. Le cose fatte da Dio manifestano la sua perfezione, la sua luce; Dio non fa le cose brutte, il brutto è venuto dal peccato. Dio fa le cose belle, perché le cose sentono di Lui che dà, sentono di Lui che risplende. Della Madonna diciamo: “Tota Pulchra es, Maria, sei proprio bella, sei bella tutta, o Maria”. Applichiamo a Lei le Parole della Scrittura, queste parole sono nel Cantico dei Cantici: “Sei tutta bella e la macchia originale non è in Te”, aggiungiamo; non c’è macchia, c’è bellezza. E il Salmo 44, che celebra così la festa di Gesù e di Maria, dice che il re è bello e che la regina è nel suo splendore. La Madonna, capolavoro di bellezza, ci deve entusiasmare. In Paradiso, dopo la visione di Dio e dell’umanità di Gesù, l’umanità di Maria sarà una sorgente per noi di tanta gioia, di tanta compiacenza. Allora dobbiamo imparare dalla Madonna ad essere belli, perché essere belli è una virtù, perché è conservare i doni di Dio e svilupparli, sviluppare quello che abbiamo ricevuto dal Signore nella nostra anima, perché la nostra anima è stata resa magnifica dalla grazia santificante, che è una partecipazione alla vita di Dio stesso. Quando siamo stati battezzati, siamo stati come trasfigurati; alla nostra opera si aggiunge continuamente la grazia di Dio. Dio vuol farci sempre più belli, Dio vuol darci sempre più luce, più splendore, cioè vuole aumentare la grazia sua nelle nostre anime. Quanto dobbiamo allora evitare tutto ciò che è il peccato, tutto ciò che è deturpazione, tutto ciò che ci sfigura davanti a Dio. Chi è il più bello? È quello che è più in grazia. La bellezza del corpo è una cosa molto relativa, e sfiorisce il nostro corpo, e va soggetto alle malattie e alle deformazioni, mali tutti che sono venuti nella nostra storia con il peccato di Adamo. Il più bello è quello che realizza meglio il piano e il progetto di Dio. Vogliamo allora ripetere in queste sere il “Tota Pulchra, Tutta Bella” e vogliamo invocare dalla Madonna l’aiuto per poter essere belli anche noi, crescere in grazia e il fioretto nostro sarà proprio evitare ogni peccato. Il peccato mortale ci toglie la somiglianza con Dio e ci dà la somiglianza con il demonio; il peccato veniale oscura e sbiadisce. Guardiamo di evitare ogni peccato e di cantare alla Madonna il nostro “Tota Pulchra” con tutto il cuore.

CODICE 87MUN013
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 29/11/1987
OCCASIONE Vespro I domenica tempo di avvento, Novena Immacolata, I giorno
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Cuore di Maria
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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