01/12/1985 - Vespro I Domenica Avv Nov Imm 3

Fil 4, 4-5

L’invito dell’Apostolo è insistente: i cristiani devono essere nella gioia, devono essere sempre nella gioia. I cristiani sono nella gioia perché il Signore è vicino. Il Signore è l’amore infinito, è la Provvidenza tenerissima. Il Signore è vicino al suo popolo, il Signore è vicino a ciascuno di noi, il Signore, veramente, ci dimostra il suo amore.

I motivi sono tanti ma si riuniscono qui, in uno solo: noi abbiamo la fede ed è la fede la nostra gloria, è la fede la nostra fortezza, è la fede il nostro gaudio.

Sono poveri quelli che non hanno la fede, brancolano nel buio e non hanno una certezza del loro avvenire e della loro sorte per l’eternità. Noi guardiamo con serenità all’avvenire perché nessuna cosa ci può strappare dal Signore, nessuna cosa, nemmeno la morte. La morte, che domina tutto, la morte è stata vinta da Gesù. Chi ha fede guarda con serenità totale, perché sa che il Signore è misericordioso, il Signore certamente ha visto tutta la nostra vita in una luce di bontà, in una comprensione ineffabile.

Ecco perché quest’anno vogliamo in questi nostri incontri vespertini, insistere sulla fede: per rassodarci sempre più, per diventare sempre più illuminati, per poter camminare con più speditezza. Noi abbiamo un tesoro incredibile. Nella fede dobbiamo saperlo usare, saperlo vivere, sapere camminare secondo la Parola del Signore. Dobbiamo essere fieri della nostra fede e nello stesso tempo non ci dobbiamo saziare di esaminala, di vederla, di studiarla perché tanto più a conosceremo la Parola di Dio tanto più noi saremo guidati dalla Parola di Dio, tanto più bella sarà la nostra vita o la nostra opera. Quindi animiamo e, fin da questa prima domenica di Avvento, chiediamo al Signore di accrescerci. la fede e di farci camminare in tutto come uomini di fede, camminare nel bene, moltiplicare il bene perché noi abbiamo la Parola di Dio e nella Parola di Dio abbiamo ogni sicurezza.