02/12/1984 - Vespro I Domenica Avv Nov Imm 4

Fil 4, 4-5.

L’apostolo ci invita a gioire. Abbiamo molti motivi nella nostra fede per darci alla vera gioia, uno di questi motivi è la presenza viva e attiva della Madonna. La Madonna è nostra Mediatrice: vuol dire che tra noi e Gesù c’è Lei. È Lei che porta a Gesù le nostre preghiere, è Lei che riceve da Gesù le grazie e le distribuisce. È come in una famiglia: il padre lavora e guadagna e poi chi fa le spese e chi provvede a tante cose della casa è la moglie. Qui abbiamo qualche cosa di simile. Il grande mediatore tra Dio e gli uomini è Gesù Signore, l’unico che ha potuto riconciliarci col Padre, l’unico che può elargirci le misericordie e le grazie del Padre. Certo, non c’è discussione sull’unica mediazione di Gesù; è che Gesù ha voluto che il suo dono di mediatore passasse per il Cuore Immacolato di Maria. Lo ha voluto, quando ce l’ha data per Madre, quando con tanti segni, l’ha esaltata sopra ogni creatura.

È a Lei che allora dobbiamo ricorrere, è Lei che chiamiamo in una preghiera frequente «Avvocata nostra». È proprio di un avvocato difendere, è proprio di un avvocato ottenere, è proprio di un avvocato riuscire a mettere la causa dell’interessato nella migliore luce. Così fa la Madonna davanti a Gesù, è la sua mediazione d’amore.

Diceva nelle apparizioni della Salette: “Non so più come fermare il braccio del Figlio mio, della sua giustizia. Non so più come fare!”. Ma ancora è riuscita, ancora ottiene per noi tante, tante grazie che non sospettiamo, che ci arrivano così e non sappiamo il perché, non lo sappiamo perché commettiamo tanti peccati e siamo tanto indegni. La ragione è che c’è Lei, c’è Lei premurosa, materna, squisitamente buona.

A Lei dunque affidiamoci in questo giorno della Novena. Affidiamoci con molta, molta larghezza di cuore, con molta sensibilità.