07/12/1986 - Vespro II Domenica Avv Nov Imm 9

Fil 4, 4-5.

Nella nostra fede sono tanti i motivi di gioia. Uno specialissimo lo abbiamo in Maria Santissima che è nostra difesa e madre nostra spirituale. È motivo di gioia per cui ripetiamo che vogliamo essere nella confidenza e nella gioia, che vogliamo vivere in questa comunione, in questa generosa donazione alla Madonna.

Dobbiamo donarci alla Madonna e crescere nella nostra devozione. Dobbiamo moltiplicare e coscientemente affermare i motivi di devozione, perché la nostra devozione deve essere profonda, deve essere illuminata, deve essere tenerissima.

Deve essere profonda nei suoi motivi. I motivi della devozione a Maria ce li ha dati Gesù stesso perché è venuto a noi per mezzo di lei.

Deve essere una devozione illuminata, perché deve essere una devozione espressa non solo dalle parole, non solo dai sentimenti ma dalla vita stessa. È la vita che deve modellarsi sulla Madonna.

E deve essere tenerissima, perché è l’affetto vero, che sboccia in un cuore sensibile, che ci porta alla Madonna.

Dobbiamo accrescere in noi il senso del divino, la consapevolezza cioè che noi per i meriti di Gesù siamo stati portati nel campo soprannaturale. Ed è nel campo soprannaturale dove dobbiamo portare frutti. E niente possiamo nel campo soprannaturale se non ci aiuta la Madonna.

È grande l’efficacia di una devozione autentica, di una devozione che occupi il centro stesso della nostra fede. Raccomandiamoci a lei quindi nel chiudersi di questa Novena. E preghiamola che ci dia nella sua festa di domani questa grazia: essere dei veri suoi devoti, cioè che dipendiamo da lei, che agiamo in suo nome, che ci lasciamo guidare dai suoi consigli, dai suoi ammonimenti, che possiamo avere tante grazie dallo Spirito Santo, grazie ottenute mediante la sua mirabile intercessione.