07/12/1980 - Vespro II Domenica Avv Nov Imm 9

Fil 4, 4-5

Ci dà il motivo fondamentale della nostra pace e della nostra gioia: “Il Signore è vicino” (Fil 4, 5), è vicino a chi lo teme e a chi lo ama, è lontano da coloro che rifiutano la logica del suo amore. Il testimonio della buona coscienza è il punto base di tutta la vita. Una vita serena è una vita basata così su una coscienza che dice: “il Signore è vicino”. È vicino a te perché hai fatto quello che hai potuto, perché lo hai cercato dove doveva cercarsi. E se hai fatto delle mancanze le hai piante, le hai detestate, hai fatto penitenza e il Signore perciò è sempre vicino. È sempre vicino perché Dio non ha creato e poi ha buttato là le sue creature, le è venute a cercare, è sceso dal cielo, si è incarnato, ha assunto quello che era nostro, ha voluto l'esperienza concreta della nostra vita. Sapeva quante cose ci appesantiscono, le ha volute portare anche Lui, le ha volute portare per insegnarci cosa dobbiamo fare, per insegnarci il nostro atteggiamento di fronte al dolore, di fronte alla tentazione. Per noi si è fatto agnello, per noi si è fatto la roccia, sulla quale noi possiamo edificare. Per noi si è fatto bambino, per noi ha lavorato, per noi ha percorso le strade della Palestina, per noi ha patito fame e ha patito sete. Per noi. Il nostro Dio ci è stato ben vicino. Cosa potremmo immaginare e desiderare di più? Il nostro Dio si è fatto passibile, cioè soggetto a soffrire, Lui che era impossibile che potesse minimamente toccare il dolore. Quanto dobbiamo essere riconoscenti e quanta sicurezza nella nostra anima! Ecco, ci prepariamo al Natale. Prepararsi vuol dire riaffermare la gioia di una buona coscienza, la gioia di una coscienza che Lo cerca, la gioia di poterlo ancora una volta contemplare passo per passo dalla nascita per tutta la vita e prendere così motivo di forza, motivo di esempio, motivo di incoraggiamento perché Lui, che è stato il compagno del nostro viaggio, diventi la nostra corona, il nostro gaudio eterno.