19/12/1976 - Vespro IV Domenica Avv Nov Natale 5

Sant'Ilario d'Enza, 19/12/1976
Catechesi Vespro, IV Domenica Tempo Avvento, Novena Natale - V giorno

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Mic 5, 1-4; Eb 10, 5-10; Lc 1, 39-48

Umiltà e sacrificio, umiltà nel sacrificio: così è stata la vita di Gesù nell’attesa di essere per noi il Redentore sulla croce. Tutta la vita di Gesù, prima della nascita e dopo la nascita, è stata caratterizzata da questi due aspetti fondamentali: l’umiltà: è diventato un piccolo bambino, è diventato impotente colui che regge il cielo e la terra; e lo spirito di sacrificio per cui, appena concepito, ha cominciato a offrire a Dio i sacrifici e gli olocausti per i peccati, perché gli antichi sacrifici ed olocausti non erano più accetti a Dio. Lui doveva compiere il sacrificio che, da dove comincia il sole fino al tramonto, avrebbe dato vera lode a Dio, vera salvezza agli uomini. Gesù è stato in un’offerta continua e giustamente è stato detto: “Tutta la vita di Cristo è una croce e un martirio”. La sua umanità si è posta in offerta, in adorazione, in amore, in propiziazione per tutti i peccati dell’umanità. Ha un tale valore questo atteggiamento, ha un valore infinito, che avrebbe salvato non solo un mondo, ma mille mondi. Ecco, lo dobbiamo in questi giorni vedere così, come lo vedremo nel Natale vagire in una mangiatoia il nostro Mediatore, il nostro Redentore, la vera nostra salvezza. In lui ha dignità tutto il sacrificio che gli uomini hanno offerto a Dio, in lui hanno un senso tutte le preghiere, perché nel corso dei secoli molti sono stati i sacrifici, molti sono stati i templi e i luoghi di preghiera, ma niente varrebbe. Questo non avrebbe potuto salvare l’umanità dalla marea del peccato, se lui non fosse venuto per noi, non avesse assunto i nostri sacrifici facendoli suoi insieme al suo olocausto, se non avesse dato dignità e forza alla nostra preghiera. Per questo con grande sentimento di amore, ci dobbiamo preparare al Natale. Tutto ci parla di amore, un amore che è misericordia perché noi siamo peccatori, un amore che è senza confine perché non s’arresta dinanzi ad ogni ingratitudine, un amore che parla potentemente al nostro cuore. Dobbiamo pregare lo Spirito Santo che ci prepari il cuore, perché purtroppo dobbiamo prendere le parole del profeta: “Voi non avete un cuore di carne, avete un cuore di sasso” (cfr. Ez 11, 19; 36, 26). Tutti i mirabili esempi che ci ha dato il Signore vengono troppo presto e troppo spesso frustrati: sentiamo un momento poi non sentiamo più, poi ci lasciamo prendere dalle sciocchezze che ci attorniano, poi divaghiamo in altre cose. Non restiamo dove dovremmo restare, in una contemplazione di vero amore al Signore, di vera ammirazione davanti a lui. Ecco che il sacrificio di Gesù dobbiamo non solo capirlo, ma dobbiamo imitarlo anche noi, sapendoci offrire specialmente nella Messa e per le mani della Madonna al Padre per la redenzione dell’universo. Insistiamo, domandiamo a Maria, Maestra di amore, che ci insegni veramente a capire l’amore di Gesù e a seguirlo sempre con coraggio.

CODICE 76NIN01313N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 19/12/1976
OCCASIONE Catechesi Vespro, IV Domenica Tempo Avvento, Novena Natale - V giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Umiltà e sacrificio
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