Via Crucis 1979

STAZIONE I

GESÙ È CONDANNATO A MORTE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù riceve l’ingiusta condanna a morte; la riceve per noi perché noi, per i nostri peccati, abbiamo meritato non solo la morte del tempo ma la morte dell’eternità. Ringraziamo il Signore che per noi accetta tanta umiliazione e tanto strazio e impariamo ad affrontare, con fede, le croci che il Signore ci permette. Sono croci di vario genere: è il nostro dovere che può essere più o meno pesante, sono le difficoltà dell’anima, le tentazioni; è un complesso di cose che ci stanca e ci avvilisce. Un cristiano affronta tutto ciò con una grande fede. Chiediamo la grazia di una fede che non si piega davanti alle prove, davanti alle incertezze, davanti alle contraddizioni. Chiediamo fede molta fede!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE Il

GESÙ PRENDE LA CROCE SULLE SUE SPALLE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù prende la croce che brutalmente gli mettono sulle spalle. Gesù abbraccia quel peso e, ancora, lo fa per noi; perché sappiamo superare i nostri pesi, perché sappiamo superare le nostre difficoltà. C’è una croce che tanti non vogliono portare: è la croce della loro miseria, della loro povertà. Si avviano sulla via della vita cristiana ma poi si stancano presto. Sono impazienti dei loro difetti e della loro debolezza, della loro fragilità. Vedendo che nonostante i buoni propositi ci sono tante cadute, vogliono sbarazzarsi di tutto; non prendono la croce e non si avviano. Domandiamo al Signore la grazia di una profonda umiltà: l’umiltà di accettarci come siamo e di volerci completamente cambiare.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE III

GESÙ CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

La prima caduta. Gesù batte sul selciato, Gesù soffre tremendamente, Gesù trova la forza di rialzarsi. Il Signore ci ha ottenuto la grazia di saper avere la forza di andare avanti nelle nostre difficoltà. Il Signore ci ha ottenuto la virtù della speranza. Nel nostro cuore è stata posta, insieme alla fede, una capacità di speranza che cresce sotto l’azione dello Spirito Santo. La speranza è la fiducia in Dio, di avere sempre il suo aiuto perché lo ha promesso; è lasciarci guidare dallo Spirito Santo, è guardare in avanti. Virtù della speranza è virtù di cammino, è virtù di fortezza, è virtù che porta alla vera gioia anche in mezzo alle difficoltà. Chiediamo al Signore, per i meriti delle sofferenze sopportate nella sua caduta, di donarci una grande virtù della speranza.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE IV

GESÙ INCONTRA LA MADRE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Incontrare sua Madre è stato un sollievo per Gesù perché è molto di conforto, nei momenti terribili e dolorosi, avere vicino uno che ama, uno che comprende. Gli occhi di Gesù si sono incontrati con gli occhi della Madonna e si sono detti tante cose. Si sono detti che era giusto soffrire così perché era la volontà del Padre, perché gli uomini, cioè noi, avrebbero avuto la salvezza e la pace. Noi dobbiamo domandare a Gesù una devozione schietta alla Madonna, per poter andare da lui accompagnati dal cuore materno della Vergine. Andare da lui in tutti i momenti più difficili, andare da lui nei momenti più importanti, come nella Messa. Partecipare alla Messa con la Madonna, fare la comunione insieme con lei: è un grande dono, è una magnifica grazia! Chiediamo di poter essere così devoti alla Madonna da rimanere con Lei vicino a Gesù.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE V

IL CIRENEO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con tua Santa Croce hai redento il mondo

Il Cireneo non ne vuole sapere. Non vuole la croce di Gesù. Non vuole avere niente a che fare con quella storia che gli capita così all’improvviso. Tenta di fuggire, lo costringono. Come ci vediamo nel Cireneo! Troppe volte non vogliamo fare sul serio nella nostra vita cristiana, per la grettezza del nostro cuore; perché amiamo tante sciocchezze, ci disperdiamo in tante cose da niente. Ci sembra che tutto congiuri a nostro danno e non riusciamo a tenere il raccoglimento della fede, la preghiera diffusa durante la nostra giornata. Siamo dispersivi e non tendiamo – come sarebbe logico, logico soprattutto alla nostra fede e al nostro amore – a camminare con speditezza e con forza. Chiediamo al Signore la grazia di non lasciarci soffocare dalle piccole cose dispersive di ogni giorno e di avere profonda preghiera e profondo raccoglimento di fede.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE VI

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO A GESU

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

La Veronica è una donna di coraggio. Che cos’è che le dà coraggio? È il suo amore che le fa superare la sua timidezza, il suo impaccio, che le fa superare gli sgarbi che avrà subito. La Veronica ci dice che se amiamo il Signore dobbiamo avere molto coraggio. Il coraggio che possiamo avere in noi, dipende dal grado di amore. Chi più ama, più ha coraggio. Se di fronte a coloro che oltraggiano il Signore, a coloro che lo offendono in mille modi, a coloro che proclamano un’altra idea, un’altra morale noi siamo timidi e paurosi, vuol dire che non amiamo abbastanza il Signore. Chiediamogli allora una fortezza di amore, molto amore: amore generoso, amore impegnato, un amore di fatti e non di parole, un amore che ci viene dal pensare che quando siamo con Lui non ci importa di tutto il resto del mondo. “È alla mia destra, non sarò smosso”1: ecco la grazia che chiediamo con le parole del salmo.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE VII

GESÙ CADE PER LA SECONDA VOLTA

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

La seconda caduta. È la caduta che fa soffrire ancora tanto Gesù. È la caduta che moltiplica i suoi dolori, quando gli sembrano al massimo. Non dobbiamo mai dimenticare che se Gesù potesse ancora soffrire, soffrirebbe soprattutto della nostra mancanza di carità verso gli altri. Ricordiamo la sua parola: “Da questo conosceranno che siete miei discepoli, se vi amerete gli uni con gli altri”2. Il Signore è stato tirato su dai soldati, trattato male, senza compassione, per ottenere a noi la grazia di saperlo vedere negli altri e di saperlo trattare bene negli altri. Quando facciamo qualche cosa a critica e a cattiveria verso gli altri – noi lo sappiamo – lo facciamo a Gesù. Chiediamo allora, per i meriti di questa caduta, la grazia di saperlo sempre vedere negli altri, di saperli trattare bene sempre, di saperli aiutare, di sorreggerli, di capirli anche nei loro difetti.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE VIII

GESÙ INCONTRA LE PIE DONNE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Le pie donne si sono sentite solidali con Gesù. Hanno capito lo sbaglio del loro popolo; il terribile errore: l’errore di quell’urlo in piazza. “Crocifiggilo! Il suo sangue cada su di noi e sui nostri figli!”3. Erano lì per riparare. Erano lì per dire che non tutti lo condannavano, che loro apprezzavano e volevano amare il Signore. Noi dobbiamo chiedere la grazia di sentirci Chiesa: nella Chiesa abbiamo i nostri compiti, compiti di responsabilità e di lavoro. Dobbiamo stare insieme e insieme riconoscere Gesù. Dobbiamo chiedere la grazia al Signore di amare la Chiesa e, particolarmente, la chiesa che è nella nostra parrocchia, di amarla e di porci in servizio e in aiuto. Le pie donne non si sono fermate alla critica: hanno agito. Noi dobbiamo agire e la nostra azione si chiama apostolato, un vero e forte apostolato. È dovere di tutti! Sentiamolo fino in fondo al cuore!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE IX

GESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA

G.‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Un’altra rovinosa caduta. Gesù è a terra. Non gli permettono, neppure per un istante, di riposare. Lo fanno rialzare subito. Il Signore si alza e ci ottiene la grazia di poterci sempre rialzare dalle nostre cadute. Il primo regalo che farà appena risorto, sarà quello di dare alla Chiesa il potere di rimettere i peccati. Mediante il sacramento della confessione possiamo sempre rialzarci; possiamo avere una nuova forza per superare le nostre difficoltà, purché agiamo con rettitudine e con sincerità. Chiediamo la grazia di confessarci bene e di confessarci spesso. Le nostre confessioni siano realmente delle risurrezioni. Domandiamo, soprattutto, di avere un grande dolore dei nostri peccati; perché i nostri peccati hanno causato a Gesù tanto tormento.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE X

GESÙ SPOGLIATO DELLE VESTI

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Contempliamo la nuova sofferenza di Gesù, una sofferenza viva e profonda. È trattato senza dignità: non è rispettata la sua grandezza di Figlio di Dio e di uomo. Il Signore subisce tutto questo per ottenerci la grazia di saperci spogliare anche noi del nostro egoismo, tante volte gretto. L’egoismo uccide i migliori sentimenti, suscita l’invidia, rompe l’amicizia. Se troppo rari sono i veri amici è proprio per l’egoismo. Chiediamo al Signore di saper essere nelle nostre relazioni generosi e altruisti, ricordando la sua parola: \"Amatevi come io vi ho amato\"4. Ecco l’unico modo: amare come Gesù! Amare come Lui che non ha mai pensato a se stesso ma sempre agli altri.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE XI

GESÙ INCHIODATO ALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù è fissato alla croce. Non potrà più muoversi. Non potrà che appoggiarsi su delle piaghe dove appoggiarsi è un tormento terribile. Non potrà più appoggiarsi e lo stesso respirare gli diventa faticosissimo. Gesù ci chiede di poter anche noi essere forti quando la volontà di Dio è su di noi particolarmente esigente; quando ci sentissimo inchiodati, quando ci sentissimo fermi, senza la soluzione delle cose che vorremmo; quando l’obbedienza al Padre diventa particolarmente terribile. “Sia fatta la tua volontà!”5. “Sia fatta non la mia, ma la tua volontà!”6. Quanta, quanta ricchezza sta in queste parole che il Signore ci ha insegnato! Ecco, promettiamogli di obbedire sempre al Padre celeste, di ricercarne la volontà, di non desiderare altro che quello che piace a lui; non quello che soddisfa noi, ma quello che piace a lui.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE XII

GESÙ MUORE IN CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

“Tutto è compiuto7. Nelle tue mani, o Padre, raccomando lo Spirito mio”8. Ecco, è consumato il sacrificio. Ecco le profezie si sono avverate: il Figlio di Dio è morto per noi. È morto, è proprio morto; il soldato gli trafigge il cuore per assicurarsene proprio fino in fondo. È morto e dal suo fianco uscì sangue ed acqua. Uscì il sangue che simboleggiava l’Eucaristia; uscì l’acqua che simboleggiava il Battesimo. Nasce così la Chiesa. Nasce la Chiesa e si sviluppa nell’Eucaristia. L’Eucaristia è il centro di tutta la vita della Chiesa. Dobbiamo partecipare alla Messa con tanto ardore e con tanta fede, con tanto senso di viva responsabilità. Tutte le volte che si offre questo sacrificio si compie l’opera della nostra redenzione. Chiediamo la grazia di vedere nella Messa Gesù, di vedere il suo sacrificio, di partecipare alla sua opera di redenzione, di far sì che la sua Messa diventi la nostra Messa, diventi la mia Messa. Ognuno di noi deve sentire vivo il desiderio di partecipare alla Messa: non si può assistere indifferenti o pigri o distratti. La Messa è la grande opera che richiede tutta la nostra collaborazione, tutta la nostra devozione. Promettiamo al Signore di partecipare in modo totalmente nuovo e più degno a questo grande sacrificio.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE XIII

GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Solo nelle braccia della Madonna, solo vicino al suo cuore, poteva trovare il suo posto. Beati coloro che lo accolgono come lo ha accolto la Madonna. Beati coloro che sentono che l’accoglienza deve essere un’accoglienza tutta di amore. Vorrei che meditassimo a lungo come accogliamo il Signore; come lo accogliamo quando viene a noi con le sue ispirazioni, quando mediante il suo Spirito ci suggerisce il bene. Vorrei pensassimo come lo accogliamo quando siamo particolarmente in difficoltà e Lui viene a noi per darci la grazia di partecipare alla sua passione, viene a noi per essere insieme, per essere consolato da noi. Come lo accogliamo risorto nella sua Eucaristia, come facciamo le comunioni? Quando Lui viene con la sua meravigliosa potenza, con il cuore aperto all’amicizia, come lo accogliamo? Chiediamo la grazia di accoglierlo bene, di accoglierlo con tanta fede.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XIV

GESU’ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

L’hanno messo nel sepolcro. Hanno sparso su di lui in fretta l’aroma perché era sera e cominciava il riposo del Sabato. Chiusero il sepolcro e dovettero andare. Attorno al suo sepolcro si fece silenzio: il silenzio di Dio. Tante volte sembra che Dio taccia; sembra assente e gli uomini sghignazzano, come facevano i capi degli Ebrei. Dio non c’è o Dio non s’interessa…9 Ma il silenzio di Dio è l’introduzione all’azione grandissima delle sue opere. Il Signore tace prima di operare e la sua opera è un’opera definitiva e grande. Noi dobbiamo pensare alla pazienza di Dio che sembra essere assente. I peccatori se ne approfittano, moltiplicano i loro peccati, ma il Signore non è assente, il Signore vede, il Signore agisce, il Signore mette tutto a posto con la sua provvidenza. Promettiamo al Signore di non abusare della sua pazienza, ma di essere veramente generosi, perché abusare della sua sapienza, abusare della sua bontà è una grande stoltezza che ricade su di noi con vero danno. La vita presente è un’opera oscura nella fede, ma subito dopo avviene la risurrezione.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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    Umberto Roversi

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