Via Crucis 1980

STAZIONE I

GESÙ È CONDANNATO A MORTE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù è condannato perché non voleva che fossimo condannati noi. Noi meritiamo la condanna perché abbiamo peccato. Ogni peccato è un terribile titolo al castigo di Dio. Gesù ha accettato la morte per difenderci e presentare al Padre le sue suppliche, il suo sangue, la sua angoscia. Con la sua morte ha ridato a noi la vita, ha placato la giusta condanna di Dio, ci ha ottenuto misericordia. In questa stazione, preghiamo intensamente lo Spirito Santo perché ci faccia entrare nella vera considerazione del peccato e ci faccia capire come è terribile quel peccato per cui un Dio deve scegliere la sofferenza e la morte. Lo Spirito Santo ci illumini e ci dia il senso del timore forte e grande, che è vera espressione di amore.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE II

GESÙ PRENDE LA CROCE SULLE SUE SPALLE

La nostra riflessione è sul centro di tutta la pietà e la devozione: il prendere la croce. Lui ci precede, noi lo seguiamo, lo vogliamo seguire. Vogliamo anche noi prendere quella croce che il Signore ci ha dato; prenderla con fede, prenderla con fortezza, prenderla con santità! Lo Spirito Santo ci dia la grazia di entrare in questa comprensione: tutti dobbiamo passare per il Calvario. Agli amici di Gesù lo Spirito Santo dona la grazia meravigliosa di capire il valore salvifico della sofferenza, del servizio umile e generoso.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE III

GESÙ CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù ha iniziato il suo cammino. Cade e ottiene a noi la forza di non fermarci, la forza di essere generosi e pronti. Guardiamo al Signore prostrato con la faccia per terra. Il Signore ci dice: Non ti devi avvilire, non devi fare un atto d’orgoglio ferito e ribelle. Quando cadi, rialzati subito! Pensa che io ho sofferto tanto perché tu possa sempre rialzarti. Invochiamo lo Spirito Santo – che è Spirito di fortezza – perché scenda nel nostro cuore e, come ha sostenuto Gesù nella sua passione, sostenga anche noi quando la vergogna d’essere caduti viene più insultante.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE IV

GESÙ INCONTRA LA MADRE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Sua Madre l’aveva sempre capito; anche quando tutti, anche i più fedeli, non lo capivano. Gli occhi di Gesù si incontrano con quelli, pieni di lacrime, della Madonna. Gesù sa di essere capito. Gesù sa che sua Madre partecipa in pieno al dramma della Redenzione. È un incontro di dolore e di amore. Anche noi dobbiamo chiedere alla Madonna di capire Gesù, di capirlo in tutte le sue sofferenze. Lo sappiamo, con la grazia siamo diventati amici di Gesù e dobbiamo stargli vicino, comprenderlo, partecipare con Lui alla sofferenza, al travaglio per la salvezza di tante anime. Lo Spirito Santo è lo Spirito della Pentecoste: è lo Spirito della Chiesa che evangelizza! Dobbiamo domandare una disponibilità piena in questa collaborazione con Gesù.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE V

IL CIRENEO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

I soldati chiedevano un aiuto per il condannato a morte perché non morisse prima di arrivare al luogo del supplizio. Simone di Cirene non ne vuole sapere e subisce solo l’angheria. Noi ci sentiamo molto spesso nella stessa situazione, nella stessa irritazione dei Cireneo. Quando il Signore ci domanda una sofferenza, quando il Signore vuole da noi un sacrificio, invece di capire la ragione profonda della sua richiesta – che è una richiesta d’amore – ci irritiamo, ci ribelliamo, diamo di malavoglia! Lo Spirito Santo è spirito di sapienza! Ci insegna la vera sapienza che è la sapienza della croce: quella di saper essere sereni, saper essere generosi in ogni momento, qualsiasi cosa il Signore ci chieda.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE VI

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO A GESÙ

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Era scritto: “Mostraci Signore il tuo volto e saremo salvi”1. Il volto di Gesù! Il meraviglioso volto di Gesù: quel volto che non sembrerebbe più il volto luminoso del Figlio di Dio, il volto della Trasfigurazione; quel volto che noi abbiamo reso così, coperto così. Come dobbiamo sentire il peso dei nostri peccati e la voglia di asciugare quel volto! La voglia di essere uniti, così da capire quanto il Signore ha sofferto, quanto è stata grande la sua umiliazione, perché noi non soffrissimo invano, perché la nostra umiliazione potesse essere redenta. Chiediamo allo Spirito Santo una comprensione forte e grande di Gesù, del mistero di Gesù, della parte che noi dobbiamo avere nel mistero di Gesù. Sentire come non possiamo essere dei cristiani di comodo, dei cristiani che applaudono quando tutto va bene; ma dobbiamo essere dei cristiani che sanno guardare al Suo volto e imprimerselo profondamente nel cuore.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE VII

GESÙ CADE PER LA SECONDA VOLTA

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

La seconda caduta di Gesù ci fa pensare a quanto dolore deve aver aggiunto alla sua sofferenza: quanto deve essere stato terribile cadere sul selciato, sotto il peso che schiaccia, debole com’era, pieno di sofferenze in ogni parte del suo debole corpo. Ci inginocchiamo vicino a lui e gli diciamo: Signore, troppo spesso io voglio amarti insieme alle cose che sollecitano il mio egoismo. Signore, io ti voglio amare di un vero amore. Signore, io non voglio fare le cose, poi chiedere subito la ricompensa, soprattutto la ricompensa di cose materiali. Signore, io ti voglio servire anche quando è molto pesante, anche quando è molto difficile, anche quando la tua Provvidenza mi mette alla prova per vedere se sono fedele. Lo Spirito Santo ci doni la soavità della sua grazia, la soavità che ci fa penetrare la preghiera, che ce la fa gustare. È, infatti, la preghiera fatta bene a dare la forza di rialzarci e di essere forti anche di fronte alle dure prove, alle più dure umiliazioni.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE VIII

GESÙ INCONTRA LE PIE DONNE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Un incontro di Gesù con persone amiche. Il nostro incontro con Lui, che ci vogliamo chiamare gli amici! Pensiamo bene: più l’amore è forte, più è esigente; più è delicato, più è facile rompere l’armonia. Pensiamo alle nostre mediocrità, al susseguirsi desolante dei nostri peccati veniali, senza una scossa, senza un progresso, senza una vera volontà di redenzione. Siamo mediocri nei nostri incontri con Gesù nell’Eucaristia: ogni volta che viene da noi, la stessa freddezza, la stessa povertà, la stessa distrazione. Come dobbiamo chiedergli perdono delle nostre tristi, sciocche mediocrità! Preghiamo lo Spirito Santo che ci dia il fervore, la vera vita devota, un susseguirsi di atti generosi, non lo stagnare di una mediocrità desolante.

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi STAZIONE IX

GESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

La terza caduta di Gesù c’illumina ancor di più sul piano della Redenzione. Il Signore vuole soffrire molto perché vuole tutti salvi, vuole che ognuno di noi si unisca alla sua anima per salvare tutti, tutte le anime, perché vadano in Paradiso, per suscitare un pensiero di pentimento, un’ansia di Dio. Alle volte, noi di poca fede dubitiamo quando vediamo il ripetersi delle cadute, delle miserie, il ripetersi dei peccati e delle brutture del peccato. Gesù ha sofferto molto. Non dobbiamo disperare di nessuno, tutti gli uomini sono suscettibili di redenzione. Lo Spirito Santo ci faccia capire che soprattutto nel mistero della Messa c’è rinnovazione del sacrificio del Calvario e, soprattutto lì, noi dobbiamo invocare, pregare, ottenere molte grazie per tutti i peccatori; sempre di più!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE X

GESÙ SPOGLIATO DELLE VESTI

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Il Signore si presenta nella sua totale povertà. Gli hanno preso tutto: gli hanno preso l’onore, gli hanno preso la libertà, gli hanno aizzato contro il popolo che lo doveva amare. Gli strappano anche i vestiti. Il Signore ha sofferto perché troppa è la sete dei beni, delle cose. Gli uomini tradiscono sempre per il denaro. Immaginano di essere più grandi non per quello che sono in realtà davanti a Dio, ma per quello che materialmente posseggono. Dobbiamo pregare lo Spirito Santo che ci faccia intendere la beatitudine della povertà, che ci faccia sentire come le cose e il piacere che viene dalle cose, devono essere dominati e guidati. Non ci dobbiamo asservire alle cose! Dobbiamo tenere la nostra libertà! Gesù si è privato di tutto proprio perché questo peccato degli uomini si sarebbe ripetuto di generazione in generazione: l’attaccamento alla ricchezza, ai beni, l’oppressione degli altri per avere di più. Chiediamo allo Spirito Santo, «Padre dei poveri»2, che ci doni un grande senso di distacco, un grande senso del valore delle cose in ordine alla vita eterna.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE XI

GESÙ INCHIODATO ALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Il supplizio della croce è uno dei più terribili supplizi inventati dalla cattiveria umana e Gesù doveva esperimentare questa invenzione degli uomini per far soffrire. Soffre tre ore di agonia, appoggiandosi sulle sue piaghe, stentando a respirare. Eppure, sentite come risponde alla cattiveria dell’uomo: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”3. La legge della carità è sempre una legge di perdono. Dobbiamo sempre essere perdonati e dobbiamo sempre perdonare; altrimenti non ci può essere vera carità. Impariamo a non misurare la carità dagli sgarbi che riceviamo, dalle ingiustizie di cui ci sentiamo vittime; altrimenti risponderemo sullo stesso piano. Il Signore ci ha insegnato ad essere così pieni di bontà che anche qualora fossimo nel tormento più grande, ci deve essere per noi un’unica risposta: “Ti perdono, ti amo, mi dimentico”. Chiediamo allo Spirito Santo questa grazia meravigliosa: la grazia di essere investiti da Lui, Amore inviato dal Padre e dal Figlio, per essere le vere membra di Cristo, per sentire di prolungare Cristo nel nostro corpo mortale, di prolungare Cristo nella carità.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE XII

GESÙ MUORE IN CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Muore. Muore il Signore della vita. Muore nel suo corpo di Figlio eterno di Dio. Muore d’amore. Lui lo ha voluto. È l’amore che lo ha ucciso. È l’amore per tutti gli uomini che lo ha portato a riparare, davanti al Padre suo, i peccati del mondo. Sentiamo forte e grande questo suo grido: “Padre nelle tue mani consegno lo Spirito mio”4. Ognuno di noi senta che è morto perché noi diventassimo figli di Dio: è morto per noi! Ognuno lo ripeta: È morto per me! È veramente morto perché io vivessi come figlio di Dio e a me fosse dato lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è frutto di questo mistero Pasquale di Cristo. Quanto ci dobbiamo proporre di seguire lo Spirito Santo, di ascoltare la sua mirabile voce, di lasciarci plasmare da Lui! Non dirgli mai, mai, di «no»!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE XIII

GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù è posto nelle braccia di sua Madre. I soldati gli hanno già squarciato il cuore e da quel cuore è nata la Chiesa: siamo nati noi. Ora è nelle braccia della mamma perché, anche noi, impariamo che la devozione alla Madonna è il mezzo sicuro per trarre i frutti dalla croce, per maturare quello che Dio ha disposto per noi. Lo Spirito Santo ci deve trovare sempre appoggiati al cuore di Maria. Se lo Spirito Santo ci troverà così, compirà meravigliosamente la sua opera di santificazione in noi. Santificarci nel cuore della Madonna, col suo aiuto! Dobbiamo essere pronti a rinunciare ad ogni stupido orgoglio che ci fa credere di essere autosufficienti, che ci vuol far credere di essere capaci di trarre da soli tutte le conseguenze del mistero Pasquale di Gesù.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE XIV

GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Il sepolcro annuncia la sua risurrezione. Il sepolcro diventerà il segno della splendida vittoria di Cristo: il sepolcro vuoto! Il Signore permette che la pietà dei suoi amici lo componga così, ma sarà per breve tempo; poi, per sempre, sarà il Signore! “Chiedimi i popoli e io te li darò in eredità”5. La nostra speranza è la speranza di essere con Cristo nella risurrezione. Lo dobbiamo ricordare bene: lo saremo se con Lui soffriremo e moriremo al peccato. La risurrezione domanda un preludio, il preludio della croce e del sepolcro; poi, la nostra anima e il nostro corpo parteciperanno in pieno alla gioia, a quella gioia meravigliosa ed eterna che Gesù ci donerà. Pensiamo: breve il tempo del soffrire, eterno il tempo del gioire! Proponiamoci di non fermarci mai nella via del bene.

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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

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