Via Crucis 1982

STAZIONE I

GESÙ È CONDANNATO A MORTE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù riceve la condanna. La condanna che abbiamo meritato noi e che, invece, ha preso su di sé perché ci ha amato. Comprendiamo in questo momento il cuore di Gesù! Comprendiamolo fino in fondo! Lui ci ha amato e nella logica dell’amore ha voluto sostituirsi a noi; una logica che non comprenderemo mai fino in fondo. È una logica che domanda il nostro «sì»: Sì, Signore, capiamo cosa vuol dire peccato, capiamo cosa vuol dire tradimento, capiamo cosa vuol dire andare contro Dio, stracciare la sua legge e finire nel nostro egoismo. Dacci la grazia di poter essere liberi dal peccato, di accettare le tribolazioni della vita , le incertezze della vita, le miserie della vita, per poter scontare il nostro peccato e il peccato degli altri.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE II

GESÙ PRENDE LA CROCE SULLE SUE SPALLE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Signore, tu hai amato la croce, tu hai desiderato la croce, tu hai voluto che la croce fosse la grande tua gloria, fosse la nostra salvezza. A Santa Margherita Maria sei apparso con la croce nel cuore, perché hai voluto bene alla croce: hai voluto bene allo strumento del tuo martirio perché volevi bene a noi e nel tuo amore hai voluto compiere così tutto quello che per noi era strada di ascesa, era liberazione, era gioia dell’amore di Dio. Hai preso la croce, la pesante croce, perché noi potessimo unirci a Te e, attraverso le nostri croci, collaborare alla tua redenzione. Vogliamo guardare alla croce come gli Ebrei guardavano al serpente di bronzo innalzato nel deserto: erano salvi, il veleno non aveva più efficacia1. Se ci stringiamo alla croce, se a somiglianza del suo cuore ci piantiamo la croce nel cuore, siamo certi che la croce diventa soave, diventa strumento della nostra vera perfezione, della nostra grande elevazione.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE III

GESÙ CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Il peso della croce. Il terribile peso della croce. In quella croce c’era il peso di tutti i peccati degli uomini, di tutti, anche dei nostri. Anche noi abbiamo contribuito ad accrescerne il peso. Gesù è per terra: il nostro amabile Signore è là, sul duro lastricato, schiacciato dalla croce. Sentiamo la nostra responsabilità e chiediamoci quanta purificazione abbiamo operato dei nostri tradimenti, dei nostri rinnegamenti, dei nostri insistenti peccati. Forse abbiamo sottovalutato la conseguenza del peccato. Forse siamo stati incerti e la tentazione ci fa essere ancora troppo incerti nel scegliere la volontà di Dio. Quanto dobbiamo impegnarci! Quanto dobbiamo conquistare una meditazione forte che ci conduca a un vero rigetto di tutto ciò che sa di peccato, di stolta autonomia, di indegno davanti al Signore.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE IV

GESÙ INCONTRA LA MADRE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

La Madre incontra il suo Gesù sfigurato, tutto bagnato di sangue, di sudore, di lacrime. Incontra il suo diletto figlio e il suo cuore è in uno spasimo atroce. Il suo figlio, il più bello tra i figli degli uomini2, era irriconoscibile. Maria legge su quel volto tutto l’amore. Legge, su quel volto straziato, il cuore di suo figlio; quel cuore che aveva cominciato a palpitare in lei, quel cuore così amabile, così generoso, così meraviglioso che gli angeli venivano a vederlo e ad adorarlo. Dobbiamo chiedere alla Madonna di farci conoscere il cuore di Gesù, perché solo lei può farcelo conoscere. Solo lei può farci sentire cosa vuol dire soffrire per amore, donare nell’amore, servire nell’amore. Chiediamo alla Madonna di poter entrare nel mistero della croce, di poter portare sempre con noi la passione di Gesù.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE V

IL CIRENEO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Il Cireneo non voleva. Non voleva assolutamente portare la croce di un condannato a morte. Dovettero costringerlo. Il Cireneo che si ripete anche nella nostra vita, nelle nostre ripugnanze perché non vogliamo portare il peso delle nostre croci che sono croci di Gesù. Non vogliamo accogliere la volontà di Dio perché ci costa, i nostri doveri perché ci ripugnano, l’essere insieme a certe persone perché ci sono antipatiche. Non vogliamo portare la croce di Gesù e siamo stolti: perdiamo tanto merito e tanta gloria. Perdiamo tante occasioni di salire la strada della vita spirituale; perdiamo tante occasioni quante non immaginiamo! La vita non è fatta di gesti solitari e clamorosi, la vita è fatta di piccole cose; se impariamo a vivere bene queste piccole cose, a prendere le nostre croci, è aperta certamente per noi la via del bene e della santità.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T.‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE VI

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO A GESÙ

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Asciugare il volto di Cristo è ricevere l’immagine del volto di Cristo. Il cuore di Gesù ha chiesto la nostra consolazione, la nostra comprensione. Il cuore di Gesù ha domandato la riparazione. Dobbiamo cercare di entrare fino in fondo in questa sua esigenza. Ci considera suoi amici, vuole dividere le cose con noi e per dividere la gloria, vuole che noi abbiamo l’onore di soffrire con lui, di riparare con lui, di offrire con lui. Troppe volte le nostre messe sono dei riti cui assistiamo con leggerezza e indifferenza. Le nostre messe devono essere il luogo della nostra grande opera: la riparazione, una riparazione di amore, nella gioia, nella vera gioia; quella gioia che non è il rumore, ma è la pace del cuore che si sente a posto quando adempie la sua missione e la missione è la salvezza del mondo. Quanto dobbiamo progredire in questo spirito di riparazione! Quando noi soffriamo, Gesù soffre in noi. È qui la grande dignità della nostra sofferenza ed è qui il modo con il quale possiamo dire con tutto il cuore: Noi ti consoleremo, Signore!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE VII

GESÙ CADE PER LA SECONDA VOLTA

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù è di nuovo con il volto per terra. Caduto a terra di schianto, nell’atteggiamento della vittima innocente per noi, solo per noi. Dobbiamo pregare il Signore perché si verifichino le parole del profeta: “Vi prenderò via il vostro cuore di pietra e vi darò un cuore di carne”3. Quello che dobbiamo invocare e intensamente desiderare è di avere un cuore come quello di Gesù. Il cuore di Gesù si è dato a noi come modello: è il cuore che sa amare, sa adorare, sa ringraziare il Padre, è il cuore sensibile a tutti i problemi degli uomini. Il nostro cuore deve continuamente imparare. Troppo spesso, con troppa insistenza, manchiamo di umiltà; manchiamo di quella umiltà fondamentale per cui non ci collochiamo dove è giusto collocarci. Il nostro egoismo e il nostro orgoglio fanno sì che non diamo a Dio quello che dobbiamo dare e diventiamo insensibili ai problemi della carità, così il nostro prossimo aspetta invano. Dobbiamo, con tutto il nostro sforzo, permettere allo Spirito Santo di renderci il cuore simile a quello di Gesù, costi quello che costi.

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi. STAZIONE VIII

GESÙ INCONTRA LE PIE DONNE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Le donne di Gerusalemme piangono. Piangono su Gesù. Piangono sul tradimento che hanno operato. Piangono, ma Gesù le invita a piangere su di loro stesse. “Gerusalemme, Gerusalemme! – aveva detto Gesù – quante volte ho voluto radunare i tuoi figli. Ecco, verranno i tuoi nemici, di te non rimarrà pietra su pietra”4. L’invito è rivolto anche a noi, perché apparteniamo ad una società di peccatori che lo respinge con rabbia. La nostra società ha come leggi degli insulti verso il Signore, non comprende e non vuole nessuna parola di conversione. Il mondo del male si estende così da un posto all’altro, da una latitudine all’altra. Quanto dobbiamo piangere sulla società degli uomini, sulla società dei pagani e sulla società di quelli che si dicono cristiani, di coloro che in qualche modo si dicono suoi ma poi lo tradiscono. Ecco la nostra opera di cristiani: “Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo”5! Diamo sempre il buon esempio? Lo diamo in tutte le circostanze? Sentiamo quanto questo sia per noi obbligo e dovere.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE IX

GESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù è caduto per la terza volta. È caduto e non ne può proprio più. Geme e il suo gemito è invocazione al Padre perché perdoni. Perdoni soprattutto l’orgoglio. Il primo peccato degli angeli è stato d’orgoglio. Il primo peccato degli uomini è stato d’orgoglio. Nella storia di ogni uomo c’è il peccato d’orgoglio come peccato centrale. Aveva detto Gesù: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore”6. Mite e umile è il suo cuore! Non ci ha detto: “Imparate da me a creare i cieli, a fare i miracoli, a fare dei bei discorsi”. Ci ha detto ciò che è necessario: “Imparate da me ad essere umili e miti di cuore”. Dobbiamo chiedere perdono al Signore di tutti i nostri peccati di orgoglio. Dobbiamo chiedere perdono di avere un cuore così orgoglioso, mentre il suo è così umile: pur essendo il cuore del Figlio di Dio, è stato il cuore aperto a tutti, paziente con tutti, generoso con tutti. Il desiderio dell’umiltà! Quanta umiltà dobbiamo cercare di porre nell’anima nostra! Quanta umiltà! Quanta generosità! Quanta fede!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE X

GESÙ SPOGLIATO DELLE VESTI

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù, spogliato, mostra il suo corpo che è tutto una ferita, tutto una piaga. Capiamo le parole del profeta: “Egli è stato piagato per le nostre iniquità”7. Il suo corpo adorabile non ha avuto un posto solo che non sia stato martoriato: dal suo capo adorabile, dalla sua bocca ai suoi piedi, tutto, tutto una sofferenza! Guardiamo Gesù! Guardiamo che cuore deve aver avuto per volere tutte quelle ferite! Un cuore meraviglioso, così grande, che ha fatto il miracolo di soffrire perché noi imparassimo ad amare. Guardiamo quell’amore! Guardiamo il cuore! Nel cuore c’è il segreto di tutto, nel cuore c’è la spiegazione che invano cercheremmo altrove. Gesù, spogliato delle tue vesti, fa’ che anche noi ci spogliamo dei nostri peccati, dei nostri insistenti difetti, della troppa affezione a questi difetti. Fa’ che togliamo da noi tutto quello che dispiace agli occhi di Dio, fa’ che impariamo a porci con generosità, con slancio, con cuore.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XI

GESÙ È INCHIODATO ALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Ascoltiamo. Ascoltiamo, con l’anima che freme, il rumore dei martelli che inchiodano il corpo santissimo di Gesù. Ascoltiamo. È per noi! Gesù ha visto che solo così poteva salire sulla croce: inchiodato! Inchiodato, come fosse il peggiore malfattore; Gesù, la delizia di tutti i santi! Sentiamo che la strada del bene è una strada che valorizza la nostra libertà. Temiamo sempre di non essere liberi. Guardiamo a Gesù inchiodato e capiamo dov’è la vera libertà, dov’è la nostra vera gloria, dov’è la nostra vera affermazione. Impariamo come si fa ad essere liberi! I comandamenti di Dio sono la nostra vera liberazione: ci impediscono di essere schiavi dei nostri istinti, delle nostre passioni, delle nostre voglie. Possiamo avere la piena libertà quando serviamo Dio, perché servire Dio è regnare. Servire Dio, come Cristo, è raggiungere la più alta potenzialità del nostro essere. È con Cristo che il cristiano diventa sommamente grande, con lui, sempre e solo con lui.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XII

GESÙ MUORE IN CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù sulla croce dice alcune parole. Prima di morire il Verbo di Dio lascia ancora il suo insegnamento. Ogni sua parola vale più di tutte le parole degli uomini. Ascoltiamolo: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”8; “Oggi sarai meco in Paradiso”9; “Dio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”10; “Ho sete”11; “Donna, ecco tuo figlio”12; “Tutto è compiuto”13; “Nelle tue mani o Padre raccomando lo spirito mio”14. Il cuore di Gesù ci dona Maria come Madre, ci dona il perdono, esprime la sua sete di amore. Il cuore di Gesù che soffre l’agonia dell’abbandono è esempio di confidenza e di abbandono totale nel Padre. Il cuore di Gesù che sarà, dopo la morte, squarciato dalla lancia, batte fino all’ultimo momento per noi, solo per noi. Quel cuore che Giovanni apostolo nell’ultima cena aveva sentito battere nell’impeto sovrano dell’amore, quel cuore sta per fermarsi e alle tre del pomeriggio si ferma di battere, ma non si ferma di amare. Prendiamo i suoi palpiti e rendiamoli nostri. Amiamo col suo cuore. Sentiamo di essere salvati dalla sua meravigliosa misericordia.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XIII

GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

È calato dalla croce nelle braccia amorose di sua Madre. Gesù ha compiuto la sua opera. Ora aspetta l’ora della sua Risurrezione, del suo trionfo. Impariamo dalla Madonna come si accoglie Gesù, come il nostro cuore deve essere disposto e generoso con lui. Impariamo dalla Madonna a fare le comunioni. Non c’è maggiore offesa al cuore di Gesù che fare la comunione male, col peccato nell’anima, con indifferenza, con leggerezza, solo per abitudine, solo per farsi vedere. Le comunioni, che devono essere estasi d’amore, diventano così sommamente riprovevoli e odiose. La Madonna ci preservi, con la sua preghiera, dalle comunioni fatte male, dalle comunioni che sarebbe tanto meglio lasciare. Una comunione è un tesoro, ma una comunione fatta male diventa un terribile castigo.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XIV

GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Il silenzio della tomba. L’attesa del miracolo di Dio. Adoriamo Gesù posto così nel seno della terra, di questa nostra povera terra, di questa terra piena di lacrime, piena di delitti, piena d’ingiustizie. Egli è veramente il chicco di grano messo sotto terra. Il chicco che sboccia in una pianta nuova e che fa molto frutto. Impariamo da Gesù la legge del rinnegamento spirituale cristiano. Impariamo come la penitenza, il vincere noi stessi, non è diminuire noi stessi; è, piuttosto, porre le cause per una salita meravigliosa e grande. La legge della penitenza cristiana è legge di vita, non è legge di morte. È legge che dice una radicale trasformazione, una salita meravigliosa d’amore.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

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