Via Crucis 1988

STAZIONE I

GESÙ È CONDANNATO A MORTE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù aveva ricevuto la vita umana nel grembo di Maria Santissima. Aveva voluto vivere da uomo per insegnarci, per istruirci, per guidarci. Ora vuole morire per dare a noi la pienezza della Redenzione. Vuole morire. Non è l’autorità romana che ha tale potere. È lui che si offre al Padre per la redenzione del mondo, è lui al quale dobbiamo guardare con tutto l’amore, con tutta la dedizione possibile. Dobbiamo guardare a lui come sua Madre lo guardava: lei che viveva per lui, che palpitava solo per lui. Promettiamogli di palpitare con intensità, di amarlo con forza, di amarlo in tutte le circostanze e in tutte le cose, in quelle facili e in quelle difficili.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE II

GESÙ PRENDE LA CROCE SULLE SUE SPALLE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Prende la croce. Un patibolo d’infamia. Prende la croce nella certezza che così lava la nostra colpa, la nostra vergogna, la nostra iniquità. È proprio la croce del Signore quella che ci salva. Ave o santa croce, noi ti salutiamo con tutto il cuore perché su di te il Salvatore ha offerto il suo sacrificio, ha donato tutta la sofferenza della sua anima e del suo corpo. Proponiamoci di guardare alla croce e di saper prendere sulle nostre spalle i dolori che il Signore ci manda, di saperli prendere con fedeltà, con umiltà, con perseveranza. Proponiamoci di non scandalizzarci delle opere del Signore, di non scandalizzarci come non si è scandalizzata la Madonna: è stata “addolorata” in tutta la sua vita. Per tutta la vita Maria ha avuto tante sofferenze, da essere chiamata «Regina dei martiri»1.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE III

GESÙ CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Caduto sotto la croce, il Signore ha offerto la sua sofferenza per noi, perché sappiamo non avvilirci di fronte alle nostre ricadute. I nostri peccati non ci devono togliere la speranza del perdono. Dio perdona sempre se siamo sinceramente pentiti. Alle volte prevale in noi la debolezza; ma non è la debolezza lo stato che dobbiamo scegliere. Dobbiamo scegliere lo stato della lotta contro le tentazioni e contro i nostri difetti. La vita è sempre un combattimento, un combattimento deciso e un combattimento che dev’essere generoso, in una pienezza e in una grande atmosfera di amore. Dare al Signore la nostra speranza totale, completa! Dare al Signore la certezza che noi riponiamo nel suo aiuto, nella sua misericordia!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE IV

GESÙ INCONTRA LA MADRE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Due sguardi si sono incrociati. Due cuori hanno pulsato con lo stesso ritmo. Il cuore di Gesù che soffre, il cuore di Maria che soffre. Domandiamo alla Madonna di sapere stare vicino a Gesù, di saperlo consolare come l’ha consolato lei, di sentire che la riparazione dei peccati del mondo è un nostro dovere. Noi dobbiamo, con Gesù, salvare il mondo. Non possiamo essere degli spettatori; non possiamo essere di quelli che stanno a compassionare e basta. Noi dobbiamo impegnarci, perché con la nostra preghiera, con i nostri sacrifici, con le nostre opere, possiamo aiutare Gesù a salvare il mondo. La Madonna è, anche in questo, un nostro modello. Chiediamo a lei questa larghezza di cuore, questa generosità e sensibilità di spirito.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE V

IL CIRENEO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Contempliamo la strada che percorre Gesù: così dura, così terribile. Non regge. Gli è dato un uomo che porti il legno pesante. Quest’uomo ripugna. Non vuole aiutare Gesù; lo fa solo perché è maltrattato dai soldati. Dobbiamo guardare quello che Gesù si aspetta da noi. Si aspetta una spiritualità più generosa e più forte; un impegno più reale, più forte. Il Signore aspetta che facciamo tutto il possibile per sollevarlo nella sua opera di Redentore. Quante anime hanno bisogno di noi! Quante anime possiamo aiutare! Quante anime possiamo portare più vicino al Signore! L’apostolato è un nostro obbligo preciso. Amiamo l’apostolato! Ognuno, nel suo piccolo, faccia tutto quello che può: tutto con grande amore, con grande impegno, con grande generosità.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE VI

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO A GESÙ

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Sul lino della Veronica, secondo la tradizione, restò l’effige di Gesù. È Gesù che ha voluto lasciare il segno del suo volto, il segno del suo amore che soffre. Anche noi dobbiamo attuare una preghiera che man mano, sempre più, lasci in noi l’effige di Gesù, la fisionomia di Gesù. La vera preghiera è prendere la luce di Gesù, è prendere i tratti del volto di Gesù, è assomigliarsi di più a Gesù. Particolarmente con la preghiera della meditazione noi guardiamo al volto di Gesù e prendiamo i segni di questo volto; perché ogni cristiano si deve assomigliare a Gesù. E senza i principali tratti di somiglianza non si può essere salvi. Quando ci presenteremo a Dio giudice, non saremo salvi se non ci assomiglieremo un po’ a Gesù. Procuriamo sempre di più una preghiera fervida che ci faccia assomigliare a Gesù.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE VII

GESÙ CADE PER LA SECONDA VOLTA

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Guardiamo Gesù prostrato per terra sotto il carico della croce e rinnoviamo a lui i nostri sentimenti di fede e di amore. Rinnoviamo a lui la protesta del nostro cuore: è il peccato che gli dispiace, è per i peccati che è con la faccia a terra. Bisogna che lottiamo di più contro i nostri peccati, bisogna che chiediamo alla Madonna che ci aiuti ad acquistare una ripulsa, un rifiuto totale, categorico, verso ogni forma di peccato, perché il peccato è offesa a Dio. Noi, piccole e povere creature, come possiamo acconsentire al peccato, che va contro l’infinita grandezza di Dio? Chiediamo al Signore tanta, tanta generosità, per rifiutare tutte le tentazioni, tutti gli apparenti piaceri che ci presenta il mondo, perché sappiamo decisamente scartare tutto quello che ci porterebbe a dei compromessi, che ci porterebbe a non valutare quanto è grande e quanto è preziosa la grazia di Dio.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE VIII

GESÙ INCONTRA LE PIE DONNE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù ha detto alle donne: “Non piangete su di me, piangete su di voi e piangete sui vostri figli”2; e soggiunge ancora la stessa differenza tra il legno verde e il legno secco3. Abbiamo bisogno di preoccuparci della salvezza del mondo e la nostra opera dev’essere un’opera forte e intelligente, particolarmente durante la Messa. La Messa è data perché noi possiamo celebrarla con Gesù e unire ai sacrifici di Gesù i nostri sacrifici, le nostre rinunce, le nostre vittorie e così collaborare alla salvezza del mondo. Dobbiamo andare a Messa per salvare il mondo. La salvezza, la pace, la prosperità del mondo dipende anche dalla nostra devozione e dalla nostra pietà, dal nostro impegno generoso e fattivo. Il nostro proposito sia, dunque, di piangere sì, ma piangere con Gesù per la salvezza del mondo.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE IX

GESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Vi è un peccato che è per noi sommamente deleterio, un peccato che fa soffrire il cuore di Gesù: è il peccato della nostra presunzione. Ci crediamo forti, ci crediamo capaci e agiamo con leggerezza, con grande scioltezza, credendo di vincere tutti gli ostacoli. In realtà, la nostra perseveranza dipende dalla grazia di Dio. Senza l’aiuto del Signore non possiamo fare nessun atto soprannaturale. Dobbiamo impegnarci, dunque, a chiedere, a chiedere, a chiedere sempre… La preghiera impetratoria è la preghiera che ci è più necessaria. Abbiamo bisogno di chiedere con senso di umiltà, di chiedere con senso di perseveranza, di chiedere l’aiuto del Signore particolarmente nei momenti di tentazione e di pericolo.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE X

GESÙ SPOGLIATO DELLE VESTI

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gli levano anche i vestiti! Non ha più niente: la povertà totale. Era nato povero, era vissuto povero, aveva dato tutto. “Il Figlio dell’uomo − dirà − non ha dove posare il capo. Gli uccelli dell’aria hanno il nido e le bestie del campo hanno la tana, il figlio dell’uomo no”4. La povertà! Gesù ci insegna il distacco dai beni terreni, il distacco da quelle cose che ci fanno ripiegare verso la terra, da quelle cose che ci appesantiscono. Dobbiamo avere un vero distacco intendendo che il tempo, le cose, tutto quello che il Signore ci dà è gratuito e va adoperato per lui, va adoperato totalmente per lui, va adoperato per il bene. Troppi sono ancora idolatri: adorano degli idoli che sono cose di questa terra dimenticando, in parte o in tutto, che siamo fatti e siamo su questa terra per conoscere, amare e servire Dio.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XI

GESÙ È INCHIODATO ALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Contempliamo Gesù steso sulla Croce. Sentiamo il rumore dei colpi che lo inchiodano e chiediamoci quanto gli siamo riconoscenti. La riconoscenza è una virtù fondamentale; è una virtù richiesta dalla giustizia, dalla nostra dignità, da tutto un complesso di grazie che il Signore ci ha elargito e continua sempre ad elargirci. È inchiodato sulla croce in un tormento terribile. Ha fatto questo per noi e ce lo ricorda tutti i giorni. Dobbiamo essere riconoscenti, dobbiamo spalancare il nostro cuore, dobbiamo sentire tanta voglia di ricambiare il suo amore perché l’amore si ricambia solo con l’amore. Dobbiamo, anche, sapere infliggere a noi stessi le necessarie penitenze per essere veramente senza peccato, cioè per essere veramente e pienamente riconoscenti.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XII

GESÙ MUORE IN CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Inginocchiati davanti al crocefisso contempliamo Gesù che muore in un atto di amore. Non sono le pene fisiche, è il suo amore che lo fa morire. Muore per amore, muore per amore di tutti gli uomini, muore per amore di ogni singolo uomo. Ripetiamogli perciò questo amore e vogliamo che il nostro amore non sia mai un amore da buttare via. Sia un amore sempre vivo, fervido; sia un vero amore soprannaturale! Riconosciamo in Gesù il Figlio di Dio, riconosciamo in Gesù il Salvatore nostro, riconosciamo in Gesù l’amico nostro. In forza di tutti questi titoli, cresciamo nell’amore come la Madonna che era ai piedi della croce ed era un’unica cosa con il Figlio suo. Il Figlio ha potuto morire, lei non ha potuto morire, ma lo stesso amore la permeava e le dava il senso delle cose e il senso della sua missione. Imitiamo la Madonna nell’amare Gesù, nel contemplare Gesù, nell’essere riconoscenti a Gesù.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XIII

GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

È deposto nelle mani della Madre sua e la Madonna ci insegna come trattare Gesù: come lei, con la sua delicatezza. Anche noi riceviamo Gesù in ogni Comunione. Dobbiamo chiederci come lo riceviamo. Con quale delicatezza? Con quale fede? Con quale entusiasmo? Riceviamo Gesù e troppe volte siamo pigri, indolenti, indifferenti, tiepidi. Il Signore ci doni la grazia di fare delle sante Comunioni perché riceviamo il Figlio stesso di Dio. Non viene più a noi morto, viene risorto, con tutta la potenza della sua risurrezione. Lasciamolo agire in noi. Il tempo di Pasqua, cui andiamo incontro, è un tempo di comunione viva con Gesù. Le Comunioni eucaristiche siano un nostro impegno vero, un nostro proposito vero e grande.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XIV

GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

La nostra fede deve crescere e diventare una grande forza. Gesù è deposto nel sepolcro non per restarvi, per risorgere! Rimprovererà i suoi apostoli di non avere creduto abbastanza alla sua risurrezione. Noi dobbiamo credere profondamente. Gesù è una persona viva, una persona grande, una persona che ci ama. La nostra vita deve essere posta nella fede in lui. Dobbiamo realizzare un vero incontro con lui, perché questo incontro è proprio il centro di tutta la nostra fede. Incontrare Gesù, accompagnarci a Gesù, credere alle sue parole, sapere che le sue parole sono vita, che le sue parole sono amore. Seguirlo sempre con coraggio e con umiltà!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

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