5/80/9870 - Omelia Mercoledi XVIII Ord Campeggio

Nm 13, 1-2. 25-14. 1. 26-30. 34-35; Mt 15, 21-28.

Il Signore ci insegna una grande cosa: le cose meravigliose, i prodigi, si ottengono perché il Cuore di Gesù è infinitamente buono, infinitamente misericordioso, abbiamo bisogno solo di capire quali cose e di saper insistere.

Purtroppo le nostre virtù sono poche, purtroppo per tutti noi è facile lo stagnare.

Abbiamo bisogno di capire che le cose che dobbiamo chiedere sono le cose dello spirito, che le virtù sono doni di Dio: prima che nostre conquiste sono sua misericordia. Non diventiamo buoni unicamente per il nostro sforzo, perché le cose soprannaturali non possono essere costruite come le cose naturali. Noi abbiamo solo le nostre possibilità e le adoperiamo anche poco.

Per essere umili dell’umiltà di Gesù abbiamo bisogno del suo dono, per essere caritatevoli della carità di Gesù abbiamo bisogno del suo intervento, per essere puri a somiglianza della beata Vergine abbiamo necessità di un intervento continuo della grazia.

Dobbiamo capire che sono queste le cose che dobbiamo chiedere, che dobbiamo chiedere con perseveranza, con impegno, con grande slancio, sapendo che il Signore viene incontro alla nostra povertà. Bisogna che lo sappiamo riconoscere: siamo poveri, incapaci, ma abbiamo con noi Gesù ed è buono fino alla bontà che oltrepassa la nostra immaginazione e desidera tanto che noi diventiamo santi. Gesù lo desidera tanto. I desideri del Cuore di Gesù! Ci ha dato sua Madre come nostra Madre, perché facciamo più presto e meglio.

Allora la voglia di ottenere il miracolo ci deve occupare, la voglia di ottenere le meraviglie di una nostra trasformazione: possiamo da peccatori diventare giusti, da mediocri diventare forti, da inattivi e pigri diventare veramente dinamici.

Questo chiediamo al Signore e vogliamo non dimenticarcene mai.