25/12/1987 - Omelia Natale Mezzanotte e ore 11

Sant’Ilario d’Enza, 25/12/1987
Omelia, Natale del Signore, Messa della Notte e Messa del Giorno

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Messa della Notte

Is 9, 1-3. 5-6; Tt 2, 11-14; Lc 2, 1-14.

È nato per noi. È nato non un uomo grande, un personaggio illustre: è nato Dio. Ecco il prodigio d’amore! Il Figlio eterno di Dio, l’Immagine della sostanza del Padre, la Luce del Padre, la Verità increata è venuta tra noi, s’è fatta un Bambino! Il prodigio d’amore è proprio in quest’ordine, il Signore ha avuto pietà di noi perché l’umanità aveva fallito; senza Dio, ribellandosi a Dio, l’umanità non aveva saputo trovare la via della verità, della vita, della pace. Dio ha avuto compassione ed è venuto tra noi per salvare l’umanità e per salvare ogni uomo. È Lui: è venuto perché ci ha amato; è venuto proprio tra quelli che sono i ribelli, tra quelli che lo hanno bestemmiato, che l’hanno conculcato, che l’hanno posto al margine della loro vita. È venuto e ancora sentiamo quanto abbiamo bisogno di Lui.

Dopo venti secoli l’umanità senza Dio fallisce e la tecnica non salva l’uomo, e l’organizzazione non salva l’uomo, e non c’è ancora la pace, e non c’è ancora il rispetto dell’uomo, il rispetto dei suoi valori. L’uomo ancora è schiavo delle sue passioni, schiavo della sua cupidigia, della sua ingordigia; è schiavo della sua vanità, della sua superbia, è schiavo − che orribile schiavo! − della sua sensualità, della sua brutta deformazione. È schiavo.

L’uomo senza Dio non trova la via, non trova la gioia, non trova l’amore. Dio, Dio, è Lui unicamente che salva! E sappiamo bene che tutto il segreto sta qui, il segreto di ogni anima, il segreto di ogni famiglia, il segreto di tutta la società e di tutta l’umanità sta lì: nel Cristo, nel Signore Gesù, in Lui, solo in Lui. Solo se ascoltiamo Lui, solo se viviamo di Lui, solo se lo amiamo sopra tutte le cose, noi raggiungiamo lo scopo della nostra vita, noi raggiungiamo la vera fraternità tra di noi, solo così, unicamente così.

Ecco, alziamo i nostri cuori e invochiamolo con questa notte; invochiamolo per tutti quelli che soffrono; invochiamolo per tutti quelli che sono disperati; invochiamolo per la pace del mondo, per la santità delle nostre famiglie, delle nostre famiglie troppe volte devastate. La famiglia l’ha voluta Dio, la famiglia che conserva la Parola di Dio è benedetta. Preghiamo per tutti, sentiamoci uniti in Lui, fervorosi in Lui, ricchi di speranza in Lui.

E l’augurio che ci facciamo è proprio qui: arrivare a Gesù, ubbidire a Gesù; mettere nella nostra vita la sua Parola, la sua Legge. Ognuno di noi deve convertirsi, nessuno è senza peccato, tutti dobbiamo fare un passo verso di Lui, aprirgli il cuore, donargli la vita, collaborare per la giustizia, collaborare per la sincerità, collaborare per 1 ‘amore. L’infinito Amore è sceso sulla terra: se gli uomini lo vogliono, possono avere la ricchezza più grande, che è proprio nell’amore di Dio e nell’amore fraterno. A questo augurio, a questa invocazione ognuno di noi aggiunga la sua particolare preghiera, la sua particolare necessità, perché in tutti i cuori regni Cristo e regni meravigliosamente e pienamente.

Messa del Giorno

Is 52, 7-10; Eb1, 1-6; Gv 1, 1-18.

“E il Verbo si fece carne”: è il grande motivo per cui oggi siamo riuniti, siamo riuniti per esultare, per gioire. Il Natale è essenzialmente una festa di gioia, una pausa per gioire, una pausa per ringraziare Dio, una pausa per realizzare in profondità il nostro spirito cristiano.

“Il Verbo si fece carne”: l’uomo allora non è più solo, l’umanità non ha più gli orizzonti chiusi, basta ricevere Lui, basta credere in Lui, basta trovare i motivi di vita nella sua Parola. Oh, sì! La gioia cristiana è gioia che non è fondata su vaghi sentimenti ma su una realtà meravigliosa: Dio si è fatto uno di noi; l’Onnipotente ha vestito la nostra carne mortale e per amore ha voluto restare sempre, sempre.

È venuto una volta, non è partito mai; noi lo abbiamo sempre nel Mistero Eucaristico, abbiamo il suo Corpo e il suo Sangue e sempre abbiamo la sua Parola, che è tanto potente quanto gioiosa. Noi abbiamo Gesù con noi ed ecco che, su questo tema, dobbiamo indirizzare tutte le nostre speranze. Un cristiano non si sente schiacciato dal destino, non sente di essere una pedina nel caos. Il cristiano sa di essere amato dall’Onnipotente, di essere nella sua provvidenza, nella sua carità, di essere per potere raggiungere la meta suprema che è la gloria, che è la gioia dell’eternità.

Oh, allarghiamo il nostro cuore! Allarghiamolo e benediciamo il Signore! Benediciamolo, lodiamolo, ringraziamolo che è sempre con noi e cerchiamo di renderci degni delle sue grazie, e cerchiamo di renderci sensibili alla sua provvidenza, e cerchiamo proprio che questo gaudio cristiano fiorisca in noi, fiorisca cioè in una coscienza retta, in una coscienza vera. Ognuno di noi deve sentire che tanto più è unito a Dio quanto più gli ubbidisce, che la Sua legge è la nostra salvezza.

Bisogna che le coscienze ritrovino sempre il loro equilibrio, la loro chiarezza, il loro indirizzo, che tutte le coscienze amino di più il bene, amino di più la fraternità tra gli uomini, cerchino di buttare via ogni forma egoistica, perché il nostro tormento, il nostro cruccio è proprio nel nostro peccato. Il peccato, che si presenta come un miraggio di felicità, ripete ancora la bugia del demonio. Nel peccato, nell’egoismo non c’è la vera felicità dell’uomo, c’è in Cristo, nella sua legge, nel suo amore.

Vi auguro, per ognuno di voi, una coscienza sempre illuminata e santa, un vero timore di Dio. Vi auguro di realizzate dentro di voi la pace, perché la pace non si acquista fuori, non si acquista gridandola, si acquista unendoci a Dio, amando Dio, vincendo le nostre difettosità. Ognuno più buono, ognuno più generoso, ognuno più aperto: tutti nella grazia di Gesù.

CODICE 87NQO01320N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 25/12/1987
OCCASIONE Omelia, Natale del Signore, Messa della Notte e Messa del Giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La salvezza dell’uomo è solo Dio. La gioia di avere Dio con noi per sempre
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