01/12/1978 - Omelia Venerdi XXXIV Ord Nov Imm 3

Sant'Ilario d'Enza, 01/12/1978
Omelia, Venerdì XXXIV settimana Tempo Ordinario, Novena Immacolata - III giorno

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Ap 20, 1-4. 11- 21, 2; Lc 21, 29-33

C’è una prima venuta di Gesù, quella avvenuta a Betlemme; c’è una seconda venuta, quella del giudizio su tutti i popoli e su tutte le anime.

La prima è stata una venuta di amore e di umiltà, la seconda sarà la venuta di giustizia e di trionfo.

La nostra storia si svolge tra queste due venute e noi dobbiamo essere ben vigilanti e ben attenti, perché questo tempo non sia sciupato da noi, perché, dice il Signore, dobbiamo saper distinguere bene e perciò il tempo è la prima cosa di cui dobbiamo approfittare, di cui dobbiamo valutare tutta la preziosità.

Ed è proprio in questo senso che la Madonna ci indica Gesù, il nostro Salvatore, lui che ci ha salvato nel suo Mistero Pasquale, lui che ci ha salvato nella sua preghiera e nel suo esempio. Voi lo ricordate, la sua preghiera di intercessione, voi lo ricordate nel Battesimo: la manifestazione avviene mentre lui prega. Dice l’evangelista: “Mentre egli pregava scese lo Spirito Santo su di lui”. Gesù è in comunicazione con il Padre suo e la sua preghiera è infinitamente potente, Gesù ottiene lo Spirito Santo per sé e per tutti i suoi.

E’ così quando ha volontà di scegliere gli apostoli, dice l’Evangelista che pregò tutta la notte.

E’ così quando annunciò a Pietro che doveva diventare il capo della Chiesa: “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa”. Gesù ottiene le grazie, le grazie per gli apostoli, le grazie particolari per Pietro.

Il Signore ci indica nella preghiera il mezzo infallibile di grazia, ci indica nella preghiera la comunicazione profonda alla quale noi dobbiamo arrivare.

E Maria, che ci ha dato Gesù, Maria è l’anima della preghiera, è l’anima che ha capito la lezione di Gesù, che ha voluto porre nella sua preghiera la grande manifestazione del suo cuore materno.

Gesù ha pregato, la Madonna ha pregato, tutti noi dobbiamo pregare. Dobbiamo pregare perché il mistero di salvezza si compia in noi, perché il mistero di salvezza si applichi agli altri. Dobbiamo pregare. È l’invito che la Madonna ha ripetuto a Lourdes. Lourdes è diventata la città della preghiera, proprio perché nella preghiera si attua in pienezza il disegno di Dio.

Dobbiamo sottolineare la necessità, l’urgenza di moltiplicare i nostri tempi di preghiera, il fervore della nostra preghiera, lo slancio della nostra preghiera, l’entusiasmo della nostra preghiera! Troppe sono le preghiere solo formali! Troppe sono le preghiere stanche e svagate! Troppe sono le preghiere incostanti ed egoiste!

Dobbiamo imparare a pregare! Ci insegni la nostra dolce Madre del Paradiso, facendoci capire l’esempio di Gesù, la salvezza che Gesù ci ha portato mediante la sua preghiera.

CODICE 78N0N0133ZN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 01/12/1978
OCCASIONE Omelia, Venerdì XXXIV settimana Tempo Ordinario, Novena Immacolata - III giorno
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Preghiera
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