Via Crucis 1984

STAZIONE I

GESÙ È CONDANNATO A MORTE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Adoriamo Gesù che è condannato. Subisce la nostra condanna. Noi siamo i colpevoli! Noi i peccatori! Lui, l’agnello innocente, è venuto a riscattare i peccati di tutto l’universo. Pensiamo ai sentimenti di Gesù, pensiamo a quanto doveva soffrire. Soffriva perché pensava a tutte le anime che non avrebbero approfittato della sua salvezza. Era condannato a morte, accettava la morte, il martirio, tutto quello che accompagnava il martirio e tante anime, invece di essere riconoscenti, avrebbero continuato nella strada della iniquità, nella idolatria di cose proibite, nella freddezza totale alle sollecitazioni del suo amore. Comprendiamo il dolore di Gesù. Cerchiamo, noi per primi, di approfittare di tutte le sue grazie, di tutti i suoi doni. Cerchiamo di valorizzare ogni invito della grazia e di essere sempre fedeli, anche nelle più piccole cose.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE Il

GESÙ PRENDE LA CROCE SULLE SUE SPALLE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento ú mondo

Il Signore prende con amore il pesante legno della croce. Il Signore accetta la croce perché noi impariamo ad accettare la nostra. Troppe volte di fronte al dolore è facile ribellarsi. Troppe volte non si comprende il perché, il come del dolore e verso Dio si ostentano diritti. Si va dicendo: “Perché io devo soffrire? Perché questa sofferenza?”. Impariamo ad accettare quello che il Signore ha disposto per noi nel suo piano di misericordia e di salvezza. Impariamo la preziosità del dolore, il senso del dolore. Apprendiamo come il nostro amore diventa puro quando procede dalla nostra sofferenza, da una sofferenza del corpo e dello spirito. Solo nel dolore il nostro amore si purifica e diventa potente.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi. STAZIONE III

GESÙ CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù è sotto la Croce, è caduto. Gesù accetta di essere come gli altri uomini debole e infermo; lui, Onnipotente, che è la potenza stessa di Dio; lui che è il Signore di tutto… Quanto dobbiamo preoccuparci della nostra salvezza! La salvezza viene dall’umiltà. È l’umiltà che ci guida e ci sostiene. Dobbiamo cercare l’umiltà, la pienezza dell’umiltà. Facciamo tanta fatica ad essere umili, ci costa tanto. Siamo così portati all’orgoglio, alla stupidità dell’orgoglio! In tutto ci inorgogliamo! Solo che facciamo una cosa, anche minima, ci inorgogliamo e siamo schiacciati dall’orgoglio. Facciamo le cose solo per Dio, unicamente e solamente per lui!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE IV

GESÙ INCONTRA LA MADRE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Contempliamo in questa stazione l’incontro dei due Cuori: il Cuore di Gesù e il Cuore Immacolato di Maria. I due Cuori che di più ci amano. Nessuno ci ha amato con cuore umano come Gesù e, dopo Gesù, nessuno ci ha amato tanto come la Beata Vergine. Confrontiamo, allora, il nostro cuore con il loro cuore per vedere se davvero amiamo, se davvero ci imponiamo dei sacrifici. Vediamo il loro dolore causato dal loro amore. Il nostro cuore sarà sempre così tiepido, indifferente, pieno di sciocchezze, di stupidaggini, un cuore che va dietro alle cose pericolose e stenta a maturarsi in quell’amore vero, reale, quotidiano che si richiede da ognuno di noi? Perché quel poco non lo sappiamo dare? Diamolo finalmente e convertiamoci!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE V

IL CIRENEO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Simone di Cirene non vuol portare la Croce di Gesù. Era il momento più fortunato per lui! Se avesse preso volentieri quella croce sarebbe diventato un grande santo, perché la croce di Gesù l’avrebbe unito a Gesù e tutto sarebbe stato trasformato da questo gesto. Impariamo anche noi che ci sono dei momenti nella nostra vita che sono preziosissimi, dei momenti nei quali non dobbiamo esitare nemmeno un momento. Dir di «sì» alla domanda di Dio! Non mal volentieri, non riluttanti, non sforzati. Il Signore vuol un «sì» detto prontamente, serenamente, totalmente. Dir di «sì»! Dir di «sì» con la certezza che il Signore non si lascia mai vincere in generosità. Se noi diamo poco, lui effonde nell’anima nostra un fiume di grazie.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE VI

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO A GESÙ

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Consolare Gesù è un dovere, è un bisogno del cuore. Consolare Gesù! Nelle Litanie del Sacro Cuore c’è l’invocazione: Cuore di Gesù, saturato di obbrobri, abbi pietà di noi. Gesù, anche ora, è colmo di tutte le ingiurie, di tutte le offese. Se potesse soffrire, rinnoverebbe tutta la sua Passione. Il dovere di consolare Gesù deve essere per noi spontaneo e forte. Se il Signore vede i peccati, vede anche le nostre riparazioni, le nostre attestazioni di amore. Il Signore vede tutta la nostra fedeltà. Consolare Gesù! Consolarlo particolarmente delle offese che riceve nel Santissimo Sacramento, dei sacrilegi orribili di chi fa la comunione in peccato mortale. Ogni volta che facciamo la comunione dobbiamo effondere il nostro cuore e dire a Gesù che gli vogliamo bene, che il nostro bene lo offriamo come piccola cosa, ma veramente sentita, per riparare tante ingiurie.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE VII

GESÙ CADE PER LA SECONDA VOLTA

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Col volto schiacciato sulla terra il Signore subisce questa seconda terribile caduta. Pensiamo al dispiacere che diamo al Signore quando non siamo fedeli ai nostri propositi, quando le nostre confessioni non sono un pentimento sincero, quando le nostre confessioni sono una formalità. Pensiamo quanto sia brutto e triste questo gesto di ipocrisia: dire d’essere pentiti ma in realtà non esserlo neppure minimamente, dire che vogliamo essere diversi ma il cuore è ancora attaccato ai nostri peccati, ai nostri cattivi difetti. Cerchiamo di vedere con chiarezza la forza e la sincerità dei nostri propositi. Propositi facciamone pochi, ma facciamoli forti, facciamoli veri, facciamoli per mantenerli a tutti i costi! Solo così potremo dare al Signore la vera dimostrazione di essere suoi e di volere crescere nel suo amore e nella sua grazia.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi

STAZIONE VIII

GESÙ INCONTRA LE PIE DONNE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Mettiamoci vicino a Gesù ed eleviamo anche noi il pianto. Un pianto che lui accoglie e gradisce. Il pianto che significa la detestazione dei nostri peccati e la volontà di contribuire a vincere il peccato nel mondo. Il peccato trionfa nel mondo. Quanti peccati! Quante ingiustizie! Quante cattiverie! Quante oppressioni! Quanti delitti! Non possiamo restare come spettatori. Dobbiamo impegnarci con Gesù in una azione di vera redenzione. Ogni cristiano deve con Gesù contribuire alla salvezza. Diceva Gesù alle donne: “Se fanno così nel legno verde, cosa sarà nel secco?”1. Quanti castighi attira la moltitudine dei peccati! Per il bene nostro, per il bene di tutto il mondo, dobbiamo lottare contro il peccato e impegnarci particolarmente nella partecipazione forte alla S. Messa: il sacrificio di Gesù che si offre per la salvezza. Gesù si dà a noi! Offriamo Gesù al Padre e diciamo che abbia pietà di questo mondo, che non permetta che il male imperversi ma che aiuti, con la sua misericordia, la santa Chiesa di Dio a svolgere un’azione forte, continua, un’azione di vera, totale partecipazione alla croce di Gesù.

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE IX

GESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

La terza caduta di Gesù ci faccia meditare su una grande sciagura che può essere paragonata ad una terribile caduta: la sciagura per cui noi che ci diciamo gli amici di Gesù diamo cattivo esempio. Cattivo esempio è smentire con i fatti quello che diciamo con le parole. Il cattivo esempio dato da uno che si dice vicino a Gesù, che frequenta le funzioni, è un esempio che rompe ogni ritegno. Per cui, chi aveva ritegno a dirsi non credente dopo non lo ha più: “Questi sono i credenti? – dicono – Questi?”. Dobbiamo esaminare bene la nostra condotta, saperci giudicare con molto senso critico. Ognuno di noi deve essere severo con se stesso. Tutti devono dare il buon esempio: dal bambino, che deve dar l’esempio ai suoi coetanei, all’adulto. Ognuno nel suo campo! Nel campo del lavoro, nelle relazioni sociali, dobbiamo essere come dice l’Apostolo: “Il buon profumo di Cristo”2. Con la nostra vita dobbiamo testimoniare pienamente il Signore! Guardiamo allora se ci siamo macchiati di questa colpa e detestiamo un atteggiamento che indubbiamente è sommamente deleterio.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE X

GESÙ SPOGLIATO DELLE VESTI

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

L’aveva predetto il salmista: “Si sono divisi i miei vestiti; sulla mia tunica han tirato le sorti”3. Gli portano via anche i vestiti. Gesù non ha proprio più nulla. Gesù ci domanda di capire il senso vero della povertà. Gesù ha detto: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli”4. Il Signore ci insegna che attraverso la povertà possiamo veramente essere indirizzati al cielo, vivere per il cielo. Altrimenti, se ci manca il distacco, viviamo per la terra, solo per la terra. E la terra ci lega a sé, in tante forme di materialità. Impegniamoci al distacco! Impegniamoci nel distacco per i nostri fratelli che hanno meno di noi ed è carità; impegniamoci nel distacco per l’educazione della nostra vita; impegniamoci nel distacco perché possiamo essere in quel giusto ritmo che un pellegrino deve avere. Siamo pellegrini e camminiamo. Non possiamo attaccarci alle cose se dobbiamo camminare. Se non siamo attaccati a nulla, il cammino diventa celere; ma se siamo attaccati a piccole cose, il cammino diventa faticoso o addirittura si interrompe.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XI

GESÙ È INCHIODATO ALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Contempliamo Gesù nel tormento orrendo d’essere inchiodato. Sentiamo i colpi del martello. Sentiamo il gemito di Gesù. Impariamo come deve essere il nostro amore per lui. Impariamo! Abbiamo bisogno di andare a scuola di amore perché, molte volte, quando diciamo di amarlo, amiamo solo noi stessi, le nostre voglie, i nostri interessi, i nostri capricci. Impariamo cosa vuol dire amare! Lui, il Figlio di Dio, si lascia inchiodare, inchiodare con tanta barbarie. Inchiodare! Comprendiamo cosa esige da noi l’amore! Esige che stiamo dove Dio ci vuole, anche se alle volte abbiamo la sensazione di essere inchiodati. Stare dove Dio vuole! Fare la sua volontà! Corrispondere in tutto a quanto lui ci domanda! Dobbiamo avere la Passione dell’amore di Dio.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XII

GESÙ MUORE IN CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

La morte di Gesù avviene dopo tre ore di agonia. Una sofferenza incredibile! In queste tre ore Gesù dice sette parole. “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”5. Al ladrone pentito dice: “Oggi sarai meco in Paradiso”6. Dice alla Madonna che Giovanni è suo figlio7. Quanta carità, quanta carità! Quanta generosità! Un oceano infinito di tenerezza! Prega per i suoi carnefici, prega perché non sanno, dà il perdono al ladrone pentito, ci dà la maternità della Madonna. Poi dice a Dio la sua angoscia: “Dio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”8 e il suo “Ho sete!”9. Infine, pone tutto quello che ha fatto10, come segno che si è avverato il piano di Dio, in un atto di abbandono totale: “Nelle tue mani Padre raccomando lo spirito mio!”11. Gesù in queste tre ore dà ancora una dimostrazione meravigliosa di come il tormento dell’agonia non può in lui diminuire l’amore, perché l’amore è ancora più forte. Adoriamo questo amore, contempliamolo, desideriamo di essere degni di tanta carità.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XIII

GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Anche noi, come la Madonna, accogliamo nelle nostre braccia il corpo insanguinato e tormentato di Gesù. Impegniamoci a dirgli tutta la nostra riconoscenza. Deve crescere la nostra riconoscenza per tutto quello che abbiamo ricevuto, per tutto quello che lui ha fatto e che quotidianamente ci dona. Ogni giorno siamo oggetto di molte misericordie. Ogni giorno è un torrente di grazie che ci arriva. Dobbiamo saper ringraziare! La Messa, in particolare, è il grande ringraziamento! Cerchiamo di capire la preghiera di ringraziamento, il dovere del ringraziamento. Pensiamo che ringraziare è attirare nuove grazie per noi e avere particolari possibilità di aumentare i favori del Signore. Gesù, grazie perché hai sofferto per me. Grazie perché sei morto e i frutti della tua passione, della tua morte e della tua risurrezione, me li doni quotidianamente nella santa Messa.

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

STAZIONE XIV

GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

G. ‑ Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. T. ‑ Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Inginocchiati davanti al sepolcro di Gesù, ascoltiamo la sua parola: “Dopo tre giorni risorgerò!”12. Il sepolcro è sigillato, i malvagi pensano che non sia possibile che si apra. Il sepolcro sarà scoperchiato! Il sepolcro sarà il luogo del trionfo di Gesù. Impariamo la preziosità di una vita impegnata nel servizio di Dio. Troppo spesso vorremmo il premio subito, vorremmo che il Signore ci desse subito il segno del suo gradimento. Non sappiamo aspettare. Non capiamo che il Signore non vuole che noi agiamo per interesse; vuole che agiamo con spirito di fede! Non aspettiamo la ricompensa qui, aspettiamola dopo, aspettiamola nella vita eterna! È nella vita eterna che avremo uno splendido premio. Diceva San Paolo: “Non c’è paragone tra le cose che si soffrono qui e quelle che sono le ricompense dell’aldilà”13. Lavoriamo per Dio, sempre e solo per lui! Il Paradiso sarà il trionfo meraviglioso di una gioia eterna!

(momento di silenzio)

G. ‑ Abbi pietà di noi Signore. T. ‑ Abbi pietà di noi.

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    Umberto Roversi

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