220. La Penitenza - Conversione
Secondo la Sacra Scrittura l’attitudine fondamentale dell’uomo davanti a Dio è la «conversione del cuore». Il Concilio usa una terminologia varia ma convergente: conversione, convertirsi, pentirsi, fare penitenza.
È l’attitudine fondamentale del cristiano che viva la sua fede. Il punto di partenza è la perfetta obbedienza di Gesù Cristo al Padre in tutta la sua vita fino alla morte sotto la condotta dello Spirito Santo. Su questa obbedienza va esemplata l’obbedienza e dunque la continua conversione penitente del cristiano.
Questa epistrophè-ritorno e metanoia-cambiamento è presentata dalla Bibbia come il dono escatologico di Dio, cioè come frutto del Mistero Pasquale e come tale irreversibile, per cui il cristiano viene reso capace di un atteggiamento di ritorno, conversione, penitenza, pentimento verso il suo Dio Signore e Salvatore, non meno che verso il prossimo, nella fede e nell’amore.
Si tratta di ascoltare Gesù Cristo, cioè di accettare senza condizioni la Parola-Sapienza di Dio ed entrare nelle vie di Dio secondo lo Spirito.
Per il Vaticano II perciò non è neppure pensabile una vita cristiana che non sia profondamente e perennemente una totale conversione a Dio. La penitenza così intesa attraversa realmente la vita in tutti i suoi complessi rapporti; il Vangelo nella sua formula fondamentale è “Convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15). Alla Rivelazione va prestata un’obbedienza di fede che è essenzialmente opera dello Spirito che sconvolge il cuore dell’uomo e lo converte a Dio (Dei Verbum, 5).
Anche la Liturgia come culto e santificazione totale del Corpo della Chiesa, Capo e membra, è possibile solo nella conversione e nella fede (Sacrosanctum Concilium, 5); la conversione prosegue pervadendo di sé tutta la vita (Sacrosanctum Concilium, 105).
Anche le persone concrete e la gerarchia della Chiesa sono tenute a alla conversione.
Atteggiamento di conversione dei cristiani nei loro rapporti con il mondo attuale come la sincera conversione della pace (Gaudium et Spes, 77) è il radicale mutamento della mentalità e delle abitudini che impediscono l’ordinato progresso economico del mondo (Gaudium et Spes, 63).
Conversione anche nel campo dell’ecumenismo.
(Dal Dizionario C.E)
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