30/03/1980 - Vespro Domenica Palme

Sant'Ilario d'Enza, 30/03/1980
Catechesi al Vespro, domenica delle Palme

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Quelle parole che diceva l'apostolo sono parole che sono date a noi. A noi è stata mandata questa parola di salvezza. La nostra vita morale non è altro che l'adesione a questo piano di salvezza. Il Signore ci vuole umili e obbedienti perché continuiamo nei nostri corpi mortali quello che è stato nel Cristo. Il Cristo Signore ha accettato la volontà del Padre. Non sono stati gli abitanti di Gerusalemme e i loro capi, loro sono stati degli strumenti, è Gesù che ha voluto morire per la salvezza di tutti, ed è lui che vuole che anche noi siamo per la salvezza di tutti: per le nostre anime, osservando le sue parole, per le anime degli altri aiutandole ad accogliere questa parola di salvezza. Ecco, la settimana santa non è semplicemente una meditazione solitaria, non è che noi ci mettiamo in disparte a piangere sulla morte di Gesù. La settimana santa la dobbiamo capire così: entrare nel mistero di Cristo per essere da lui salvati ed essere salvatori per gli altri. La settimana santa è allora un nostro più deciso ingresso nella collaborazione della salvezza, nel mistero dell'alleanza, nel capire che, se il Signore ha fatto tutto questo, lo ha fatto perché noi ci unissimo e donassimo, donassimo le nostre preghiere e i nostri sacrifici. Mai come in questa settimana dobbiamo sentire le parole della scrittura: “Io compio nel mio corpo ciò che manca alla passione di Cristo”. Perché quando contempleremo i dolori di Gesù, le tremende sofferenze sue, non ci dobbiamo mai dimenticare che la ragione profonda è stata, così, la sua scelta d'amore, perché ha amato, perché ha amato tutti gli uomini, perché li ha amati tutti, peccatori, tutti, più o meno sbandati. Tutti li ha amati. E non possiamo restare indifferenti di fronte allo sfacelo di troppe coscienze, di troppe esistenze buttate là, così, nel male. Noi dobbiamo sentire la nostra profonda vocazione di essere con Cristo, per amore, nel suo amore, nella sua grazia. Dicendoci pronti, perché siano tante le anime che raccolgono il suo sangue, e nel suo sangue acquistino il senso della vita, la gioia vera, la gioia che non può venir meno.

CODICE 80CVV0135XN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 30/03/1980
OCCASIONE Catechesi al Vespro, domenica delle Palme
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Moralità
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
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