È una grande parola, che dobbiamo sempre tenere davanti: “Non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio”. Sono i nostri peccati, sono i peccati che vanno contro la santità dello Spirito, che vanno contro l’Amore Infinito che è lo Spirito. E non diciamo: “Sono piccole cose”, non diciamo: “sono scusabili momenti di debolezza”. Non diciamo mai così, perché il primo segno che un’anima si allontana dal Signore è proprio il considerare poco il peccato. Voi del resto li sentite da quelli che in pratica non sono più di Dio: “Che male faccio?...”; “Non faccio nessun male”. Per loro il male è solo il delitto, tutto il resto è ben scusabile e chi non lo scusa, lo fa perché è esagerato, lo fa perché si fa uno scrupolo. Dobbiamo fare molto conto del peccato anche veniale, perché è sempre una offesa a Dio, lo chiamiamo veniale, perdonabile in confronto del peccato mortale, ma è sempre una cosa odiosa, una cosa vituperevole, che noi andiamo contro il Signore e preferiamo il nostro comodo, e preferiamo la nostra voglia alla sua volontà e alla sua legge. Cerchiamo di essere, particolarmente in questo tempo di quaresima, in uno spirito grande di fede, sappiamo vedere con gli occhi della fede il peccato, sappiamo nutrirci di fede, perché solo così daremo quella importanza grande che preferirà anche il sacrificio alla più piccola colpa, alla più piccola deviazione. Che il Signore ci illumini su questo sempre.
CODICE | 86BOV01341N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 23/02/1986 |
OCCASIONE | Catechesi Vespro, II Domenica Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | I nostri peccati |
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