16/05/1982 - Vespro VI Domenica Pasqua

Sant'Ilario d'Enza, 16/05/1982
Vespro VI domenica Tempo Pasquale

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Gesù ci ha salvato e ci ha uniti a sé, per cui noi siamo morti con Lui sulla croce e siamo risorti. Il Signore ha pagato per tutti i nostri peccati e ci ha ottenuto un’abbondanza di vita, una meravigliosa vita, una partecipazione della sua vita di Figlio di Dio. Stasera è in quest’ordine che vogliamo meditare come Maria sia “Madre della Grazia divina”. Maria, donandoci Gesù, ci ha donato tutto con Gesù. E proprio questa vita divina che Gesù ci ha conquistato è per la disposizione di Maria che abbiamo potuto averla. Dico la disposizione di Maria a ubbidire, la disposizione di Maria ad essere così, completamente donata al suo Gesù e al mistero della redenzione. Ecco perché la chiamiamo “madre” (ci ha dato Gesù) “della Grazia divina”, perché Gesù è il grande dono che ci ha fatto di essere come Lui figli di Dio, in comunione con la Trinità. E continuamente questa grazia partecipa a noi tutti i frutti di misericordia, tutti i frutti di aiuto e di dono. Ed è per questo che chiamiamo la Madonna “mediatrice”, perché Gesù ha voluto che i frutti della redenzione che ci ha meritato Lui passassero per le mani della Madonna; ogni grazia passa per Maria. A Lei il Signore ha affidato tutto questo lavoro di santificazione e di partecipazione. Saremmo inspiegabilmente ciechi, inspiegabilmente stolti, se non approfondissimo questa verità: le grazie ci arrivano attraverso l’opera e l’intercessione della Madonna. Resta quello che ha detto Dante Alighieri: “Chi vuol grazia e a Te non ricorre sua disianza vuol volar senz’ali”. E uno non può volare, non può! E così uno non può ottenere della grazie, se non ricorre alla Vergine santissima, per custodire la grazia, per accrescerla, per difenderla, per potere così ogni giorno maturare e prosperare in quello che è il Regno di Dio. Vogliamo crescere, vogliamo essere particolarmente fedeli con l’intercessione della Madonna: è Lei che ci prende per mano, è Lei che ha compassione di noi, è Lei che interviene e che previene nelle nostre necessità, è Lei. Impariamo dunque la preghiera di supplica, chiamiamola in nostro aiuto, sia spesso il nostro grido elevato a Lei: “Tu, madre, soccorrici, Tu guidaci, Tu sostienici sempre”.

CODICE 82EFV01365N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 16/05/1982
OCCASIONE Vespro VI domenica Tempo Pasquale
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Maria Madre della grazia divina
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

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