26/10/1975 - Vespro XXX Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 26/10/1975
Catechesi Vespro XXX domenica Tempo Ordinario

Ascolta l'audio

Parlavamo di Gesù, nel quale sono tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio. E dicevamo come si è manifestata questa sapienza di Gesù. Vogliamo ora considerare questo: come noi possiamo partecipare a questi tesori di sapienza che sono nel cuore di Gesù, perché noi siamo sue membra e Lui è il nostro capo. La partecipazione che ci dà è ancora una partecipazione di verità oltre che di grazia. Gesù è il rivelatore del Padre, Gesù è la manifestazione dell’infinita sapienza di Dio. Noi partecipiamo mediante la fede; è la fede il dono che per lo Spirito Santo Gesù ci fa, il primo dono, il dono fondamentale. Perché, senza fede, dice la Scrittura, è impossibile di piacere a Dio. Si piace a Dio, quando si vedono le cose come le vede Lui, come il suo Figlio ce le ha insegnate. Il grande ammonimento del Padre è stato proprio qui, lo ricordate: “Questo è il mio figlio diletto: ascoltatelo” (Mt 17, 5). A tutta l’umanità è stato detto questo e ad ognuno di noi. Cristo ha dato alla Chiesa il dono della rivelazione e l’ha dato ad ogni anima. Il nostro sì è ancora un suo dono. Voi sapete che la fede soprannaturale è una virtù infusa in noi, è un regalo di Gesù; è Gesù che ci dà la capacità di vedere le cose soprannaturalmente, di vedere le cose nella luce della rivelazione, di vedere le cose come le vede Lui, come Lui le ha insegnate. È per questo che ci ha mandato lo Spirito Santo. “Ecco io vi manderò lo Spirito: egli vi insegnerà tutte le cose” (Gv 14, 26), anche quelle che adesso, diceva agli apostoli nell’Ultima Cena, adesso non potreste capire” (Gv 16,12-13). Accogliere dunque il dono della fede come un dono preziosissimo; è Dio allora che ci dà questa meravigliosa partecipazione di se stesso. È un regalo meraviglioso. Dio ci ha regalato la fede. Certo, noi non lo abbiamo meritato questo dono, certo noi lo teniamo male, ma Dio continua a darci la fede. Guai a noi, se domani dovessimo perderla! Guai a noi! La fede non si può perdere che per colpa nostra; la fede che si perde suppone un peccato grave contro la fede. Tenere la fede allora nel nostro cuore non vuol dire essere passivi; anzi, la fede che è posta in noi richiede la pienezza della nostra collaborazione, richiede tutta la nostra vivacità, richiede tutto il nostro interesse. Ecco perché molte volte languisce la fede: perché corrispondiamo poco, perché meditiamo poco, perché crediamo che la fede resti in noi come una cosa resta in un armadio. La fede, che è dono, richiede sempre questa azione di conquista da parte nostra; l’azione di conquista, diciamo, cioè azione di collaborazione, di impegno, i sì a quanto lo Spirito Santo chiede a noi. Perciò è giusto che ci interroghiamo e diciamo: com’è la mia fede? È viva, è forte, è in crescita? Com’è la mia fede? Investe la mia vita? È di testimonianza agli altri? Quando saremo davanti al Signore, che possiamo meritare l’elogio che Lui ha fatto a quell’uomo che aveva avuto un miracolo: “La tua fede ti ha fatto salvo” (Mc 10, 52). “La tua fede ti ha fatto salvo!”. La salvezza nostra ci viene dalla fede. Come dobbiamo amarla la fede! Come dobbiamo corrispondere! Come dobbiamo desiderarla per gli altri! Pensate che tristezza: quante persone sono senza fede, mancano dell’unica cosa necessaria, mancano della cosa più bella, della cosa più preziosa; uno può avere tutti i doni di questo mondo, ma se manca della fede è un povero. Bisogna che noi allora domandiamo alla Madonna di poter essere nella fede, com’è stata Lei, proprio perché è stata umile ed è stata docile.

CODICE 75LRV0133TN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 26/10/1975
OCCASIONE Catechesi Vespro XXX domenica Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Come noi possiamo partecipare ai tesori di sapienza che sono nel cuore di Gesù
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS