17/11/1983 - Omelia Giovedi XXXIII Ord

Sant’Ilario D’Enza 17 Novembre 1983
Omelia, tempo ordinario XXXIII settimana - giovedì

Ascolta l'audio

Motivo di riflessione deve essere per noi il suo pianto. Piange sul peccato, piange sull’ingratitudine, piange su questo mistero di accecamento per cui si va gradualmente verso la rovina. Come Gerusalemme così certe anime.

E dobbiamo proprio essere molto sinceri verso noi stessi per vedere se anche noi, invece di essere la sua consolazione, siamo motivo del suo pianto. Particolarmente se siamo fermi, se la chiamata alla vita cristiana fervida è una chiamata che suona a vuoto, se intristiamo cioè nella nostra mediocrità, se tiriamo via in qualche maniera, se da troppo tempo la nostra preghiera è svogliata e vuota, le nostre virtù non prendono consistenza, se siamo alla ricerca non del piacere di Dio, ma del nostro piacere, delle nostre voglie, dei nostri capricci. Gesù piangeva su Gerusalemme, perché voleva bene a Gerusalemme, perché capiva che Gerusalemme andava inesorabilmente alla rovina. Gesù guarda la nostra anima, Gesù sa che se quest’anima non si decide, se abusa delle grazie, diventa sempre più insensibile, sempre più dura, sempre più ottusa, perché è vero che abusando delle grazie si acquista un potere molto, molto deleterio: il potere di essere insensibili anche agli inviti più forti, anche alle grazie più segnalate. L’abuso delle grazie. Ecco perché certe anime sono così refrattarie. Sembra che non riconoscano mai ciò di cui hanno necessità e si illudono di andare bene quando vanno male. e si illudono di essere cristiani quando non hanno che una debole vernice esteriore. E vanno avanti, e vanno avanti così e le loro confessioni non segnano una conversione, perché proprio hanno rifiutato la sollecitazione dell’amore di Dio. Ripetiamo allora le parole che la liturgia ci ha messe in bocca: “Apri, Signore, il nostro cuore e comprenderemo le parole del figlio tuo”. Apri, perché il nostro cuore se non apri tu non riesce ad aprirsi, perché se non poni la potenza del tuo amore tutto resta inutile. Questa sera vogliamo, durante la santa messa, ripetere questa invocazione, perché il Signore trionfi in noi e attraverso noi possa compiere la sua gloria.

CODICE 83MGO0133WN
LUOGO E DATA Sant’Ilario D’Enza 17 Novembre 1983
OCCASIONE Omelia, tempo ordinario XXXIII settimana - giovedì
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI L’abuso della grazia
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS