Mt 15, 29-37
“Lasciate le reti, lo seguirono”. Avevano poco, avevano solo gli strumenti del loro umile lavoro e anche quello lo hanno lasciato.
Noi oggi facciamo la festa di sant’Andrea e lo vediamo così, disposto, pronto nella sua vocazione. Lo vediamo così, fino al momento del suo martirio. Morì in croce, dopo aver data tutta la sua vita per amore dei fratelli, per far loro conoscere la verità del Signore, l’amore del Signore, per dare a loro una speranza: la speranza della vita eterna. Sant’Andrea, un grande santo che ci parla, ci parla con forza e ci dice che anche noi dobbiamo servire il Signore con grande generosità e con grande prontezza, che anche noi dobbiamo saper lasciare delle cose, anche delle cose care, anche delle cose alle quali siamo attaccati, se davvero vogliamo che il nostro servizio sia pienamente generoso. Del resto, se alziamo gli occhi e guardiamo alla Madonna, sappiamo che la santità della Madonna è stata proprio una santità di dono totale. La Madonna aveva fatto dei progetti, aveva scelto un suo regime di vita e l’ha dovuto radicalmente cambiare, e lo ha fatto. Lo ha fatto con molta prontezza e con molta umiltà e ha posto tutta la sua fiducia nel Signore, tutta!, nel Signore che, come dirà nel Magnificat, “ha un braccio potente”. Proprio così.
Anche noi dobbiamo avere una totale fiducia nel Signore, nelle sue promesse, nelle sue assicurazioni, in quel ricordarci che fa continuamente nella Liturgia del Suo amore. Dobbiamo avere molta fiducia in Lui, non nelle altre cose, perché, ha detto Gesù: “Beati i poveri in spirito”; beati coloro che non fanno conto delle cose di questa terra, che non basano la loro speranza sulle cose che fuggono, che non si illudono che tutto sia lì. Le cose di questo mondo, se sono prese come l’appoggio, dice la Scrittura, fanno come quando uno s’appoggia su una canna rotta. Non solo va per terra, ma si ferisce la mano. Le cose di questa terra sono un’illusione, se sono prese così, come il bene. Il bene è solo nel Signore. Possono essere presi come un bene, come un gradino per salire al Signore ed è su questo che dobbiamo questa sera misurare la nostra spiritualità e chiederci se abbiamo proprio questa grande fiducia, in tutte le circostanze, in tutte le evenienze, in tutte, anche, le disgrazie, se abbiamo molta fiducia, molta fiducia nella sapienza di Dio, nella bontà di Dio, cioè nella sua adorabile e santa Provvidenza.
Abbiamo fiducia, molta fiducia. Il Signore ci condurrà.
CODICE | 83MVN01310N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 30/11/1983 |
OCCASIONE | Omelia mercoledì I settimana tempo di avvento, Novena dell’Immacolata, II giorno |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Povertà |
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